A Cura della Dott.ssa Maria Chiara Drago, Phd in Chirurgia Oncoplastica, IFO Regina Elena, Roma Dott.ssa Veronica Vietti Michelina Prof. Roy De Vita
Ecchimosi, edema ed ematomi sono i temporanei effetti secondari comuni dopo un intervento di chirurgia plastica. Presentiamo il caso di una paziente donna con un ematoma successivo a un intervento di NSM (nipple-sparing mastectomy) e ricostruzione protesica immediata in unico tempo (DTI) con posizionamento prepettorale, trattata con successo mediante l’applicazione di un prodotto topico a base di Lattoferrina (Kelairon®, Piam). La paziente, di 36 anni, portatrice di mutazione genetica a carico del gene BRCA, ha riportato in sesta giornata postoperatoria, dopo la rimozione del drenaggio, la comparsa di un vasto ematoma a carico della mammella destra. Come è noto edema, ecchimosi ed ematomi sono eventi frequenti in chirurgia ricostruttiva che possono essere fonte di complicanze maggiori, soprattutto nella ricostruzione mammaria protesica, in cui danni dei lembi cutanei o infezioni potrebbero determinare il fallimento della procedura con rimozione dell’impianto. La tensione creata dall’ematoma sui lembi cutanei della mastectomia, infatti, può danneggiarli e indurre la sofferenza dei tessuti, aumentando il rischio di infezione e di esposizione dell’impianto, soprattutto nel posizionamento prepettorale della protesi. In questo caso si è deciso di trattare l’edema con un prodotto specifico e una medicazione umida due volte al giorno per 14 giorni. La scelta della lattoferrina (Lf, precedentemente nota come lattotransferrina) è stata dettata dal fatto che si tratta di una glicoproteina legante il ferro, appartenente alla famiglia delle proteine transferrine. Caratterizzata da un’elevata affinità dovuta al ferro, 260 volte maggiore della transferrina stessa, è in grado di legare altri cationi bivalenti come Zn2 +, chelare Fe e resistere alla degrada- zione proteolitica. Inoltre, è una proteina multifunzionale perché è in grado di svolgere un’attività antimicrobica (batteriostatica, battericida e antivirale), antinfiammatoria e immunomodulante oltre a un’attività antiossidante. La paziente ha ricevuto una valutazione clinica in T0, T3, T6, T14 e T30. Si è osservata una significativa riduzione dell’ematoma dopo 72 ore di trattamento e una risoluzione completa in 14 giorni, senza ulteriori complicanze. Non si è reso quindi necessario un intervento chirurgico correttivo. In sintesi, l’ematoma di grandi dimensioni e le condizioni cutanee correlate sono fattori importanti che influenzano l’esito della ricostruzione mammaria, in particolare quando si posiziona la protesi prepettorale. La terapia topica con una preparazione a base di lattoferrina, è un trattamento valido per accelerare il riassorbimento degli ematomi e offre un vantaggio nella gestione postoperatoria del trofismo cutaneo.