Qual è l’equazione corretta per la creazione di un laser realmente funzionale alle esigenze del professionista? Ce lo spiega un esperto del settore
Uno degli aforismi più noti e utilizzati per spiegare il progresso nella medicina e nella tecnologia recita: siamo nani sulle spalle di giganti. Il significato è chiaro: le nostre conoscenze e le nostre scoperte di oggi dipendono dagli studi dalle ricerche di chi è vissuto prima di noi, e ha costruito, passaggio dopo passaggio, il grande edificio della scienza. Ciò è tanto più vero quando si parla dei Laser e della loro applicazione in campo medico. Specie nel settore dei trattamenti vascolari, le innovazioni, in più di trent’anni dalla creazione del primo laser dedicato, sono state innumerevoli portando a ottenere risultati clinici via via più apprezzabili. Ne abbiamo parlato con il dott. James Bartholomeusz, Chief Technology Officer di Lutronic, una delle aziende nei sistemi intelligenti basati sull’energia elettro-ottica per l’estetica medicale.
Il campo dei laser medicali è sempre in pieno fermento e ogni anno vengono annunciate innovazioni e nuove tecnologie che spesso trovano il tempo che trovano, come mai?
Non è un segreto che in questi 30 anni dermatologi e specialisti della pelle sono stati spesso costretti a destreggiarsi tra tecnologie diverse, passando da un laser appositamente costruito a un altro per utilizzare lo strumento giusto per la procedura giusta, spesso sacrificando l’efficacia e la sicurezza per velocità e usabilità, o viceversa. Molte luci di tanti colori sono passate ma solo pochissime, pur con qualche limite, sono riuscite a ottenere risultati clinici apprezzabili specie per quanto riguarda il settore dei trattamenti vascolari. Il problema è che sono pochi i produttori di tecnologia che ascoltano il dermatologo o il medico estetico. Eppure basterebbe ascoltare le loro esigenze per capire di cosa hanno realmente bisogno e anche come andrebbe sviluppato.
E di cosa hanno bisogno?
Secondo la mia esperienza, basata sul continuo interfacciarmi con i professionisti del settore, in primis i dermatologi, questi hanno bisogno che la tecnologia che usano tutto il giorno, tutti i giorni, sia veloce e affidabile. Vogliono più lunghezze d’onda e più potenza per poter trattare la più ampia gamma di pigmenti e condizioni vascolari, ma si preoccupano anche della sicurezza e del comfort dei loro pazienti.
Velocità, affidabilità e sicurezza quindi
E non solo, un’altra caratteristica importante secondo i medici che ho ascoltato, è che si possano effettuare trattamenti diversi, con laser che sfruttano lunghezze d’onda differenti, utilizzando un unico dispositivo per semplificare il lavoro dell’operatore ma anche migliorare gli spazi. Insomma un’altra parola chiave è “usabilità”.
Tanti feedback si saranno concretizzati in una proposta tecnologica all’altezza, qual è stata la vostra risposta a queste esigenze?
Recentemente Lutronic (Bioskin Italia Srl, è l’importatore esclusivista in Italia) ha presentato una workstation dermatologica innovativa chiamata Derma V, che combina in un’unica macchina tre approcci terapeutici diversi che oserei definire il cuore della “cassetta degli attrezzi” di un dermatologo. Tre laser, vascolare, pigmentato e ringiovanimento, in un’unica tecnologia potente e di facile utilizzo per risolvere l’equazione che per anni è sfuggita a tutti: selezionare la migliore lunghezza d’onda, la fluenza ottimale, la corretta larghezza di impulso e abbinarla al miglior raffreddamento disponibile.
Quali sono i punti di forza della piattaforma?
Mi permetta di dire che secondo me ci troviamo davanti a un salto nell’innovazione tecnologica che avviene solo ogni 15-20 anni. Derma V è il primo laser 532/1064nm raffreddato tramite criogeno. Efficace anche sulle lesioni pigmentate, dispone di un’ampia gamma di spot, fino a 16mm. Permette di regolare non solo l’ampiezza dell’impulso ma anche la sua forma.
Come viene realizzato ciò?
Grazie a due esclusive tecnologie messe a punto da Lutronic. La prima è chiamata Variable Sequential Pulse Technology e consente di sincronizzare perfettamente l’emissione laser al tipo di lesione trattata. Tre le modalità disponibili: Single Mode per teleangectasie del viso, macchie epidermiche, angiomi a rubino, ecc; Sub-Milli Mode per Flushing teleangectasico, rossore post acneico, couperose, nevo flammeo, ecc; Sub-Micro Mode per Poikiloderma, Rosacea, Ringiovanimento del décolleté, Macchie di vino porto, ecc. La seconda tecnologia si chiama invece IntelliTrack® (la stessa utilizzata in precedenza sulla piattaforma Clarity2) e permette grande velocità e precisione nei trattamenti delle aree estese: il manipolo scorre sull’area da trattare tramite dei rulli: l’overlapping degli spot viene impostato dall’operatore e controllato in modo automatico dall’apparecchiatura garantendo più precisione e uniformità e una velocità mai vista.
Ha parlato anche di laser “ringiovanimento”
Infatti. Questo laser trova ottima impiego anche nei ringiovanimenti non ablativi e per questo sul manipolo di trattamento è stato collocato un preciso sensore di temperatura in tempo reale: se la temperatura dell’epidermide supera alcuni limiti (selezionabili dall’utente) il laser prima manda un allarme sonoro e ottico per poi, se la temperatura dovesse superare il limite impostato, bloccare l’emissione. Tutto facile e sicuro.
Altra caratteristica fondamentale di un sistema laser è la potenza…
Se c’è una caratteristica che proprio non manca a DermaV è la potenza che raggiunge i 3600W di picco, tanto da che viene anche utilizzata sull’epilazione con il 1064nm.
Ci ha parlato più volte di quanto sia importante il feedback dei dermatologi quando si realizzano questo tipo di strumenti, in questo caso quale è stato?
I dermatologi da me interpellati sono risultati entusiasti. Le riporto una testimonianza su tutte, quella della dott.ssa Suzanne Kilmer, di Sacramento, in California: “Sto ottenendo risultati sicuri ed efficaci senza effetti collaterali e posso trattare una vasta area molto più velocemente di quanto avrei potuto fare con i miei vecchi laser. In particolare, la piattaforma mi consente di selezionare con precisione la lunghezza d’onda e la struttura dell’impulso. Sia che miri a melanina, cicatrici o vasi di qualsiasi dimensione, posso quindi scegliere i miei parametri ideali. Ciò mi permette di trattare efficacemente un’ampia quantità di problematiche: dalle lesioni vascolari alle macchie di vino porto che non hanno risposto bene ad altri trattamenti laser“.