Molti protagonisti dello spettacolo nascondono i loro inestetismi cutanei e mostrano una pelle perfetta. Altri ne parlano pubblicamente
Siamo abituati a guardare alle star del cinema come simboli di bellezza e perfezione. Invece, sono molte le celebrità che lontani dai riflettori e messi da parte i trucchi correttivi, presentano inestetici problemi cutanei. La loro pelle può sembrare perfetta, ma non bisogna lasciarsi ingannare perché è risaputo che hanno a disposizione truccatori ben pagati, e grafici i cui ritocchi creativi con PhotoShop possono trasformare, davanti alla fotocamera e per le pagine delle riviste, una pelle brutta in impeccabile. Sono tanti i protagonisti dello spettacolo che lottano con gli stessi problemi che possono colpire chiunque, a partire dalla psoriasi e l’acne. Di quest’ultima patologia soffre, per esempio, proprio uno degli uomini considerato fra i più sexy al mondo, Brad Pitt , sul cui viso molto ammirato sono presenti cicatrici che sono il risultato di molti anni di acne. Anche Cameron Diaz, nota star di Hollywood è afflitta dall’acne e più volte ha confessato che i suoi brufoli sono difficili da nascondere. L’ attrice Renée Zellweger, già vincitrice di un premio Oscar, soffre invece di rosacea, come rivelato dalle sue guance persistentemente rosee e rosse. Il volto dell’attore Morgan Freeman, protagonista di numerosi film di successo, è caratterizzato da una dermatosi papulosa nigra, una condizione della pelle che, specie nelle persone con tonalità della pelle più scure, crea aree scure in rilievo. Talvolta, qualcuno fa pubblica ammissione del difetto fino ad allora tenuto coperto, e la testimonianza può rappresentare, per la gente comune, un valido stimolo psicologico a convivere con lo stesso problema. Recentemente l’attore Ewan McGregor ha rivelato che nel 2008 gli era stato rimosso un cancro della pelle dal viso e l’intervento ha lasciato una cicatrice, difficile da nascondere sotto i riflettori. Non sempre, però, l’obiettivo è esclusivamente etico. Partendo e cavalcando il proprio inestetismo, alcune attrici fanno pubblicità a soluzioni mediche o cosmetiche, il cui impatto mediatico riesce, rapidamente, a diventare virale arrivando nei più remoti angoli del mondo. L’esempio più semplice e comune è quello delle rughe che, da segni rivelatori del passare degli anni, diventano quasi un punto di orgoglio, con cui si può convivere, oppure da prevenire o combattere. Altri inestetismi di cui sono portatrici molte star sono le iperpigmentazioni cutanee e il melasma. Ne soffre, da dopo la gravidanza, l’attrice americana Jeanna Lee Dewan, già moglie dell’attore Channing Tatum; l’influencer e star televisiva Kim Kardashian West che si è più volte sottoposta a trattementi con il laser; l’attrice che interpreta il personaggio di Hermione Granger nella serie Harry Potter, la giovane Emma Watson, ha la pelle del volto macchiata a causa di una sovrapproduzione di melanina ed è stata recentemente scelta come testimonial di un prodotto sbiancante. Ancora, la modella e attrice spagnola Ines Sastre, che non fa segreto delle iperpigmentazioni che le segnano il terzo superiore del volto; mentre la nostra Giorgia Surina, nota conduttrice televisiva, ha detto “la verità ci rende liberi”, mostrando orgogliosamente su Istagram, senza filtri e make up, le macchie che anni di fotoesposizione hanno creato sul suo bel viso. Il messaggio voleva dire a tante donne che si tratta di un problema molto comune poiché una delle principali cause della pigmentazione è proprio l’esposizione al sole. Sappiamo inoltre che anche gli ormoni, i farmaci, le cicatrici sulla pelle e la ricordata gravidanza possono avere un ruolo. Secondo un recente studio, quasi il 90% delle donne, senza differenze di colore di pelle, può andare incontro alla comparsa di iperpigmentazioni. Una condizione, che stando alle testimonianze di chi ha sviluppato questo tipo di macchie, viene vissuta con disagio e in alcuni casi può generare insicurezza, specie se l’inestetismo fa la sua comparsa prima dei 50 anni. Due sono le ipotesi patogenetiche alla base delle ipermelanosi: un aumento quantitativo della melanina, oppure del numero dei melanociti. In varie di queste affezionil’iperpigmantazione rappresenta il risultato congiunto di entrambi i meccanismi. Importante ai fini clinici è la localizzazione delle ipermelanosi che può essere epidermica o dermica. Altra suddivisione che può essere interessante ai fini dell’inquadramento diagnostico: forme primitive (su base genetica, epidermiche o dermiche), e secondarie che possono essere di origine endocrina, oppure in relazione ai disturbi del metabolismo, a carenze nutrizionali, o indotte da agenti fisici e chimici, tossiche, di origine tumorali e post-infiammatorie. Talvolta sono le lentiggini a trasformarsi, fondendosi fra loro nel tempo, da simpatiche imperfezioni giovanili, in macchie scure che impediscono alla pelle di riflettere la luce e determinano una carnagione spenta. Le lentiggini possono comparire a qualunque età e non sono indotte dalle radiazioni UV, a differenza, invece, della Lentigo solare, la cui espressione clinica, dopo i 40 anni, è una macula bruna circoscritta in aree fotoesposte del viso e del corpo, determinata da una proliferazione localizzata di melanociti. Fortunatamente, questi disordini possono essere affrontati e spesso risolti. Una serie di principi attivi e prodotti formulati con un mix di ingredienti schiarenti ed esfolianti aiutano a trattare il tono irregolare dell’incarnato, correggendo la pigmentazione ostinata, anche in combinazione con trattamenti meccanici e con la luce laser.