Uno studio randomizzato in cieco ne conferma la capacità di rallentare la caduta dei capelli e stimolare la crescita delle unghie
Molti possono essere i motivi di una importante perdita dei capelli ma l il Telogen Effluvium (TE) è una delle cause più comuni. Sappiamo molte cose su questa affezione ma restano ancora diversi punti oscuri. Le donne, ad esempio, hanno una maggiore tendenza a soffrirne ma non si conosce ancora l’esatta prevalenza. Sappiamo anche che l’aumento dei capelli nella fase di telogen si verifica in un periodo che va da 1 a 6 mesi (tempo medio di 3 mesi) e che in questa fase il paziente non ha percezione della sua condizione. Solo quando i capelli entrano nella fase anagen, quelli in fase telogen sono estrusi dal follicolo e la perdita diviene evidente. Il rapporto anagen/telogen in un individuo sano è pari a 85:15% ma in caso di Telogen Effluvium la percentuale può salire anche al 30% a seconda che la caduta sia acuta o cronica (in questo caso anche con sintomi associati come la tricodinia, disturbo caratterizzato da fastidio o dolore persistenti a livello del cuoio capelluto). Facile è la diagnosi che può avvalersi di diversi i test a disposizione del tricologo: dal lavaggio dei capelli al tricogramma, dal fototricogramma alla biopsia del cuoio capelluto, molto più complicato, invece, identificare la causa scatenante. A ragioni tipicamente organiche si aggiungono le non meno importanti cause psicologiche, un forte stress psico-emotivo che talvolta può portare a co-morbidità secondarie; ma risultano determinanti anche interventi chirurgici maggiori, traumi gravi, cambiamenti ormonali postpartum, ipotiroidismo, interruzione del trattamento con farmaci contenenti estrogeni, una dieta drastica, un basso apporto proteico, malnutrizione, ingestione di metalli pesanti, carenza di ferro/ zinco, stagionalità (maggiore da luglio a ottobre), malattie febbrili acute e infezioni gravi. A questo proposito, recentemente è stata evidenziata un’associazione tra Telogen Effluvium e severità della malattia Covid-19. In uno studio che ha coinvolto 204 pazienti con un trascorso di infezione da SARS-CoV-2 negli ultimi 3 mesi, è stato riscontrato che il TE si è sviluppato in circa un quarto dei pazienti a distanza di 7-8 settimane dopo la positività al tampone, con una maggiore frequenza nei pazienti con COVID-19 grave (Aksoy et al. 2021). Evidenze emerse anche in altre pubblicazioni (Olds et al. 2021; Abrantes et al. 2021; Starace et al. 2021). Sono molti anche i farmaci, e i cambi di dosaggio, in grado di causare il TE, di solito a 3 mesi dall’inizio del trattamento. Tra quelli più comuni vi sono le pillole contraccettive orali, gli androgeni, i retinoidi, i beta-bloccanti, gli ACE (enzima di conversione dell’angiotensina), gli anticonvulsivanti, gli antidepressivi e gli anticoagulanti come l’eparina (Abrantes et al. 2021). Può influire, però, anche un uso inappropriato di cosmetici aggressivi. Alcuni agenti chimici presenti in molti shampoo e prodotti, inclusi agenti antimicrobici, tensioattivi e conservanti, una volta applicati a capelli e al cuoio capelluto possono infatti causare danni e compromettere la ricrescita dei capelli o aumentarne la caduta. Importante quindi scegliere basi lavanti di ultima generazione, non schiumogene, che utilizzano tensioattivi delicati come gli isoteonati che riescono a mantenere attive le loro proprietà lavanti anche in presenza di acque dure (Chiu, Huang, and Wang 2015). Passando ai trattamenti, invece, a oggi non esiste una terapia farmacologica standard. Il minoxidil topico è spesso utilizzato nella pratica clinica pur non avendo indicazioni specifiche per il TE mentre comunemente sono usati i corticosteroidi topici (lozioni) oppure orali, soprattutto nelle condizioni in cui il TE è associato a tricodinia. Al di là delle cure farmacologiche, la ricerca offre tanti rimedi a base di integratori di ogni genere e tipo, la cui efficacia però è raramente verificata su base clinica/sperimentale. Un recente studio randomizzato e in cieco a gruppi paralleli, condotto su 60 soggetti femminili affetti da TE e unghie fragili, ha invece dimostrato che l’assunzione di cistina levogira è in grado di ridurre significativamente la caduta dei capelli e stimolare la crescita sana delle unghie (Asghar et al. 2020). I partecipanti hanno assunto per 3 mesi 1 gr/die di L-cistina (CYS), 1 gr/die L-Cistina + 1 gr di idrolizzato di cheratine (KDC) oppure placebo. Il protocollo prevedeva una visita al momento della randomizzazione e dopo 45 e 90 giorni di utilizzo dei prodotti, durante le quali sono stati misurati i capelli in fase Anagen / Telogen, la densità, la loro luminosità (e quella delle unghie), eseguito il test di trazione, una fotografia globale e misurato il tasso di crescita della lamina ungueale. Al termine è stato somministrato un test di autovalutazione. I risultati evidenziano che sia l’assunzione di L-cistina sia quella di CYS+KDC ha indotto un incremento significativo della densità media dei capelli rispetto al placebo dopo 45 giorni dall’inizio del trattamento, ulteriormente migliorata dopo 90. Un risultato simile è stato ottenuto anche nella percentuale di capelli in anagen e telogen. In particolare sia il CYS sia il CYS+idrolizzato di cheratine hanno indotto un aumento significativo della percentuale dei capelli in fase anagen e una riduzione del telogen rispetto al placebo. Si è osservata anche una riduzione del numero di capelli al test di trazione e un netto migloramento della lucentezza di capelli e unghie. La crescita di queste ultime è risultata incrementata significativamente nei due gruppi CYS e CYS/KDC che in tutti i casi hanno mostrato risultati sovrapponibili e significativamente migliori rispetto al placebo. Inoltre, sebbene non significativi, i test hanno mostrato un trend di miglioramento delle condizioni cliniche nei gruppi CYS rispetto a quelli CYS/KDC. In conclusione, lo studio fornisce la prova clinica a sostegno dell’ipotesi che l’assunzione di 1 gr/die di CYS (Cistidil IDI) per 90 giorni rappresenta un approccio sicuro ed efficace nel ridurre la perdita di capelli durante il TE acuto e un aumento del tasso di crescita delle unghie. In molti soggetti questi risultati sono osservabile in modo evidente già a partire da 45 giorni di trattamento (Nobile et al. 2019).