Il trattamento anti-aging del contorno occhi

Oltre alla ereditarietà le occhiaie sono dovute alla ritenzione di liquidi ma soprattutto allo skin aging del contorno occhi

La predisposizione alle occhiaie è ereditaria? Sembrerebbe proprio di sì. Diversi studi, infatti, hanno evidenziato come il contorno occhi, di generazione in generazione, si ripresenti frequentemente affetto dalla stessa condizione anatomica in relazione alle caratteristiche della cute locale e dei suoi muscoli. Le palpebre sono costituite dalla pelle più sottile di tutto il corpo, circa quattro volte più fine dello spessore medio. Queste due caratteristiche, l’ereditarietà e lo spessore, più che la mancanza di sonno o l’affaticamento, rappresenterebbero le condizioni favorenti l’eccesso di tessuto adiposo e di liquido intorno agli occhi. Evidentemente la ritenzione dei liquidi può essere accentuata da diverse cause quali il consumo di sale, problemi ai reni o al fegato, le allergie ai cosmetici, al mascara o all’eyeliner. Come ben sanno i medici estetici, poi, la pelle del contorno occhi risulta un bersaglio preferenziale dei processi di “skin ageing” sia esogeni che endogeni anche in relazione alla sua naturale esposizione intensa a fattori esterni noti per i loro meccanismi fisiopatologici che accelerano i processi di invecchiamento epidermici e dermici. Il contorno occhi è infatti notevolmente esposto a componenti del cosidetto “esposoma” come la radiazione solare, la luce blu e l’inquinamento atmosferico di cui sono ormai ben noti gli effetti negativi sulla pelle, come soprattutto la formazione di rughe più o meno marcate. Un approccio dermo-cosmetico efficace dovrà quindi essere necessariamente di tipo globale e, tra l’altro, dovrà essere ideato anche tenendo conto delle peculiari esigenze di “tollerabilità” cutanea dell’area target. Da un punto di vista di valutazione dei processi coinvolti nei fenomeni di “skin-ageing” e delle modificazioni estetiche della zona un prodotto “anti-ageing” ideale dovrebbe quindi avere diverse componenti che svolgano un’azione specifica a più livelli: un effetto di rinnovo cellulare (che avrà soprattutto come bersaglio le cellule staminali dell’epidermide), un effetto di stimolo della produzione di matrice extra-cellulare a livello dermico, una azione anti-ossidante, una azione “anti-pollution” e non ultimo anche una azione in grado di ridurre l’effetto negativo alla esposizione cronica alla luce solare ma anche alla luce blu, aspetto quest’ultimo di sempre maggiore importanza in quanto l’utilizzo di schermi elettronici espone il contorno occhi a questa specifica “noxa” che accelera i fenomeni di invecchiamento cutaneo. Da ciò deriva che lacreazione di un prodotto skin-ageing per il contorno occhi è certamente tra le sfide più appassionanti che da anni sta coinvolgendo le più importanti aziende del settore cosmetico. Il problema principale, come abbiamo visto, riguarda le caratteristiche dermatologiche ma anche biologiche della zona del viso di elezione dei trattamenti. Ma anche il saper prevedere, in modo piuttosto accurato, quali saranno i mutamenti fisiologici che la riguarderanno negli anni e che naturalmente dipendono da numerosi fatto. In sintesi, un prodotto dermo cosmetico ideale per questa zona dovrebbe svolgere un’azione “illuminante” e di uniformità del tono cutaneo contrastandone gli specifici inestetismi.

Articolo a cura del Dott.Massimo Milani