Il laser con l’Intelligenza Artificiale per curare l’acne

Teenage boy with acne problem looking in mirror at home

Il numero dei pazienti affetti da acne in Italia è aumentato del 40%. Lo afferma una recente ricerca che sostiene anche che questa patologia colpisce almeno una volta nella vita l’80% degli italiani. La causa di questo vertiginoso aumento sarebbe da attribuire – quasi superfluo sottolinearlo – all’uso della mascherina. Come mai? Ci sarebbe una proliferazione anomala dei batteri coinvolti nel processo infiammatorio alla base dell’acne oltre a un consistente incremento del sebo, conseguenti allo sfregamento e alla pressione sul viso, alla mancanza di traspirazione della pelle, e ancora più importante all’aumento del vapore acqueo prodotto dalla respirazione e del sudore che viene generato. L’acne è fra le problematiche più trattate nella maggior parte degli studi di dermatologia. Ne parliamo con il dott. Emil Tanghetti, dermatologo statunitense, membro dell’American Academy of Dermatology e dell’American Society for Laser Medicine and Surgery, e con il dott. Domenico Carella, dermatologo di Palermo, noto esperto di laserterapia..L’acne rappresenta un problema frequente nella vostra pratica medica ?
Tanghetti: L’acne è il 1° o il 2° problema più comune nella maggior parte degli studi di dermatologia degli Stati Uniti.
Carella: Sono circa 20-30 ogni settimana le richieste dei pazienti che mi chiedono quale sia la soluzione al problema dell’acne. Sono persone di entrambi i sessi, dai 12 ai 35-40 anni.
Quali sono i trattamenti tradizionali?
Carella: L’approccio clinico più diffuso si basa sull’utilizzo di farmaci topici o per via orale. Propongo sempre ai miei pazienti una gamma di terapie, spiegando vantaggi e svantaggi (acido retinoico, gel al benzoilperossido o creme antibiotiche, antibiotico orale associato a terapia locale farmacologica, per poi passare a terapia orale con isotretinoina che prevede 10-12 mesi di terapia, sotto costante controllo medico e obbligo di esami del sangue ogni mese).
Tanghetti: I pazienti sanno che le terapie topiche e sistemiche che un dermatologo può offrire impiegano settimane o mesi per avere effetto. Quando adottiamo questi approcci vediamo i pazienti ogni 3 o 4 mesi per monitorare la terapia. Se sono in trattamento con isotretinoina, normalmente è necessaria una visita mensile per un periodo di alcuni mesi, a partire da 4-6. La maggioranza dei pazienti vuole però avere risultati più rapidi ed è disponibile a sottoporsi a trattamenti ambulatoriali settimanali.
Di quali trattamenti ambulatoriali parla?
Tanghetti: A lungo siamo ricorsi a dispositivi elettromedicali che però non si sono rivelati completamente efficaci nella nostra pratica clinica. Ora, in collaborazione con il Professor Richard Rox Anderson, pioniere della fotomedicina, docente ad Harvard e Direttore del Laboratorio di Foto-Medicina del Massachusetts General Hospital di Boston e un’azienda Italiana, abbiamo messo a punto il primo laser medicale in grado di ridurre l’acne fino al 90% in modo duraturo, salvaguardando l’epidermide, il derma e le strutture circostanti. Il sistema si chiama Accure e ha una lunghezza d’onda selettiva di 1726 nm, mai utilizzata sino ad ora, e un sistema di scansione con camera termica ad infrarossi integrata per il trattamento esclusivo dell’acne attiva.
Carella: Utilizzo anch’io questo dispositivo da alcuni mesi e ho trattato più di 50 pazienti. L’azione del laser va a “disattivare”, con il calore e in modo mirato, l’attività della ghiandola sebacea, da cui ha origine la produzione eccessiva di sebo e di conseguenza l’acne.
Quali sono i risultati?
Tanghetti: Generalmente i nostri risultati sono stati eccellenti, nei nostri trial pilota i soggetti hanno riportato una riduzione superiore all’80% delle lesioni infiammatorie moderate a 3 mesi dopo un regime di quattro sedute mensili. Ora abbiamo soggetti che a distanza di 9 mesi e di 12 mesi stanno riportando una riduzione superiore all’80% e al 90% delle lesioni infiammatorie. Abbiamo pazienti che si sono rivolti a noi su consiglio di chi aveva partecipato ai nostri studi precedenti.
Carella: Nei pazienti trattati, con un protocollo di 4 trattamenti distanziati di 1 mese (meno della metà rispetto alla terapia con isotretinoina), senza l’assunzione di farmaci, ho riscontrato che hanno risolto il problema e sono felicissimi.

Perché ritenete sicuro questo laser?
Carella: Ho constatato che si tratta di un device sicuro perché registra ogni variazione di temperatura e mette in atto una serie di autoregolazioni senza che l’operatore intervenga, rendendolo tra l’altro adatto sia per i fototipi chiari che scuri, e per tutte le fasce di età.
Tanghetti: L’aspetto rivoluzionario del sistema è rappresentato dalle funzioni di sicurezza con monitoraggio della temperatura in tempo reale, disattivazione della temperatura di sicurezza e controllo potenziato della temperatura (ETC – Enhanced Temperature Control). Un livello di innovazione protetto da ben 14 brevetti internazionali.

Prof. Tanghetti, ci può raccontare come è nato Accure?
Alla base della sua messa a punto c’è stata la constatazione che molti dei miei pazienti trattati erano spesso frustrati dall’efficacia parziale di trattamenti topici e sistemici. La loro richiesta era di terapie che dessero una risposta duratura. Grazie alla collaborazione con il Professor Richard Rox Anderson, abbiamo progettato un sistema di scansione con camera infrarossi integrata e identificato nella lunghezza d’onda 1726 nm la più adatta a risolvere alcune delle causa eziopatogenetiche dell’acne, in piena sicurezza attraverso il monitoraggio della temperatura.