Dopo l’edizione virtuale dell’anno scorso, procedono spediti i lavori per organizzare il 42esimo Congresso della SIME. Tante le novità attese e grande la speranza che, dati della vaccinazione alla mano, il congresso possa costituire la prima tappa di un ritorno alla normalità nel campo formativo e congressuale. Ne abbiamo parlato con il Dr. Emanuele Bartoletti, Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica e mente organizzativa dietro la manifestazione. Presidente Bartoletti, partiamo dall’inizio: dove e quando è previsto l’appuntamento di quest’anno?
L’edizione 2021 del Congresso SIME si svolgerà nella consueta cornice del Centro Congressi Rome Cavalieri, nella Capitale. Purtroppo, la situazione della pandemia da Covid 19 in Italia ci ha costretto a scostarci dalle date usuali e quest’anno il congresso si terrà più tardi, nei giorni 16, 17 e 18 luglio. Non è stato infatti possibile svolgere l’evento in primavera, come per le passate edizioni. Ma abbiamo deciso comunque, In accordo al Decreto riaperture, di posticiparlo perché per noi era fondamentale poter tornare all’incontro e al confronto in presenza, affinché il Congresso potesse essere nuovamente sede di scambio scientifico.
Continuiamo a parlare di Covid, quali iniziative sono state prese per fare in modo che il Congresso di quest’anno si svolga in totale sicurezza?
Innanzitutto, ci auguriamo che nel periodo individuato, la campagna di vaccinazioni sarà già in stato avanzato e la bella stagione potrà aiutare il rallentamento del virus. Inoltre, stiamo chiaramente facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza dei partecipanti, osservando i più alti standard in termini di distanziamento e igiene. Anche la sede congressuale è stata adeguata per rispettare tutte le normative vigenti.
L’edizione dell’anno scorso, anche se in modalità virtuale, ha riscosso un grande successo, vuole ricordarci in che modo avete affrontato la sfida della pandemia?
L’improvviso scoppio della pandemia lo scorso anno ha colto tutti di sorpresa e ci ha costretto a rivedere il nostro modello e le nostre vite. Il Congresso SIME 2020 era previsto proprio al termine del lungo lockdown della scorsa primavera, quando solo alcune graduali e timide riaperture erano possibili. Non volendo in nessun modo annullare il Congresso e considerando estremamente importante il costante aggiornamento dei colleghi, abbiamo organizzato l’evento nell’unico modo consentito dalla situazione sanitaria. Con un grande sforzo organizzativo, l’abbiamo trasformato in un evento totalmente virtuale su piattaforma dedicata, chiedendo ai relatori l’importante disponibilità di registrare prima il loro intervento. Per questo ringrazio tutti quelli che hanno accolto positivamente la nostra proposta. E devo ammettere che gli sforzi e il coraggio sono stati premiati e il ritorno dell’iniziativa è stato più che positivo, sia in termini di numeri che di consensi ricevuti.
In che modo l’esperienza acquisita si rifletterà sul prossimo congresso?
Considerando le restrizioni ancora presenti per arginare il virus e anche alla luce dei risultati dello scorso anno, abbiamo deciso di mantenere anche in questa edizione una versione virtuale del Congresso. Dopo lo svolgimento dell’evento in sede, sarà quindi possibile assistere o rivedere le relazioni scientifiche su una piattaforma dedicata che sarà popolata con le registrazioni dei contributi dei relatori. Chi non potrà partecipare in presenza, potrà quindi comunque rivederlo in un secondo momento.
Quale sarà il tema che farà da filo conduttore della manifestazione di quest’anno e quali le novità?
Il tema scelto quest’anno è una grande sfida: Evidence Based Medicine in Medicina Estetica, che punta a fornire un arricchimento scientifico e culturale di alto livello. Tutti sappiamo che è fondamentale in campo medico una pratica basata sull’evidenza scientifica. Quello che ancora manca alla Medicina Estetica è una adesione a quanto descritto in letteratura riguardo alle innovazioni terapeutiche. Troppo spesso nelle comunicazioni congressuali vengono illustrati nuovi protocolli e nuove tecniche senza che si presenti l’origine scientifica dell’idea, e come sia stata verificata la stessa da parte di altri ricercatori in un processo virtuoso di conferma o evidenza delle anomalie. Mentre per poter validare l’efficacia di una terapia o di un protocollo terapeutico è necessario pubblicare i risultati, a dimostrazione del percorso – attività di ricerca, metodo e dati – che ha portato l’Autore a realizzare la propria ipotesi e soprattutto tale processo deve essere ripetibile. In questo Congresso abbiamo quindi chiesto ai Colleghi di adeguarsi a questi standard di presentazione e ciò renderà il confronto scientifico assai più proficuo e stimolante, contribuendo alla crescita di tutti. Solo ciò che è pubblicato o pubblicabile può essere considerato nella nostra professione. Al fine di offrire nuovi strumenti di discernimento scientifico una sessione sarà inoltre dedicata alla presentazione, da parte dei vari gruppi di studio della SIME, di review sui temi di maggiore interesse clinico in Medicina Estetica. Siamo certi che questa proposta possa essere di stimolo e di sfida per migliorare sé stessi e il profilo scientifico della nostra meravigliosa disciplina, nonché a configurare il nostro Congresso come un punto di riferimento scientifico per la Medicina Estetica italiana e non solo. Ringraziamo per la consueta disponibilità il dott. Bartoletti e chiudiamo con l’augurio che davvero, la dura prova a cui è stato sottoposto tutto il settore congressuale negli ultimi due anni, possa aver contribuito a dare nuovo slancio all’offerta formativa italiana. Nella consapevolezza che accanto alla professionalità profusa da soggetti come la SIME, possano trovare spazio anche nuove e più diffuse modalità di fruizione in un processo di rinnovamento probabilmente già in corso da qualche anno ma che proprio il Covid ha reso più veloce.