Sudorazione eccessiva

Problemi di sudorazione eccessiva

di Teresa Chiarolanza

Non si suda solo per il caldo. Molto spesso le vere cause sono lo stress e altri fattori emozionali.

Sta arrivando la primavera e la temperatura comincia a aumentare. Con l’arrivo dell’estate, poi, con il solleone, le code sull’autostrada, ecco quelle estenuanti sudate che tanto imbarazzo creano con il loro alone sotto le ascelle o dietro la schiena. Eppure non per tutti è così. C’è infatti chi tutto l’anno soffre di iperidrosi emozionale, una sudorazione patologica, la cui causa non è il caldo ma lo stress, la timidezza, condizioni di conflittualità e insicurezza, e in cui, paradossalmente, la paura di sudare è spesso l’elemento scatenante. Questo tipo di fenomeno raramente è esteso a tutto il corpo, ma per lo più è ristretto alle palme delle mani e dei piedi, talvolta alle ascelle e più raramente alla fronte. Per la sua origine psico-emotiva, a differenza dalla normale sudorazione da caldo, l’iperidrosi emozionale, che a ragione può essere definita una patologia della produzione del sudore, s’interrompe durante il sonno o in condizioni di tranquillità, ed è indifferente alle variazioni di temperatura esterna. Normalmente compare dopo la pubertà e, sebbene manchino dati statistici certi, sembra colpire maggiormente i maschi.

La sua durata e gravità varia in relazione allo stato emotivo del paziente, e spesso costituisce un grave ostacolo nei rapporti interpersonali o sul lavoro, specialmente quando c’è bisogno di incontrare tante persone (a chi piace stringere una mano bagnata di sudore?), si è costretti a maneggiare oggetti o alimenti, o si svolgono professioni di alta responsabilità in cui è necessaria manualità e precisione. Questa condizione, favorisce processi di macerazione della pelle e a livello palmo-plantare può determinare la comparsa di piccole lacerazioni che sono anche fattori predisponenti per una dermatite da contatto. Inoltre, l’abbondanza del sudore prolunga il contatto o il rilascio di sostanze chimiche sensibilizzanti contenute nei materiali di cui sono fatte le scarpe o gli altri oggetti, da ciò la necessità di una particolare attenzione all’uso di sostanze sintetiche o gommose a cui vanno preferite fibre e materiali naturali non colorati chimicamente. Sfortunatamente, a chi soffre di iperidrosi emozionale non basta fornirsi di uno dei tanti antitraspiranti normalmente in commercio.

Il ricorso a polveri assorbenti può portare qualche beneficio ma è di scarsa praticità. L’uso di preparazioni magistrali con concentrazione di sali di alluminio al 20% può determinare una diminuzione della fuoriuscita del sudore dal dotto ghiandolare, ma l’acidità di queste preparazioni può risultare irritante e poco tollerabile. Ottimi risultati e buone prospettive terapeutiche vengono invece dalla iontoforesi, una tecnica che, per mezzo della corrente elettrica a bassa intensità, permette l’introduzione di ioni di sali solubili selezionati nei tessuti da trattare. Secondo alcuni studi questo trattamento provocherebbe una iperattivazione dei cheratinociti con una conseguente condizione di ipercheratosi del dotto sudoriparo e del poro. Per altri, il trasporto all’interno delle cellule del dotto ghiandolare di ioni sodio e potassio, sarebbe sufficiente a ridurne la produzione di sudore. In principio, le applicazioni di iontoforesi prevedevano l’utilizzo di farmaci in soluzione acquosa come l’atropina solfato, il bromuro glico o esapirronico, il poldinio metil solfato, ma attualmente si ritiene che sia la corrente stessa ad agire come strumento terapeutico e si preferisce far immergere le mani o i piedi in vaschette in cui è immessa semplice acqua di rubinetto attraverso cui si farà passare una corrente elettrica compresa fra i 5-20 mAmpere (7-12 mA per i bambini) per un periodo di 15-30 minuti.

Per superare il problema della lunghezza della cura, che deve essere quotidiana fino alla interruzione della sudorazione, oggi sono in commercio apparecchi portatili a batteria, facilmente utilizzabili anche a casa. I risultati permangono per almeno 5-7 settimane e si può successivamente procedere a un nuovo ciclo di controllo che preverrà la ricomparsa dell’eccesso di sudorazione. Visto che il disturbo si accompagna spesso ad ansia, tachicardia e fastidi vasomotori, per arrivare a una cura radicale, si è proposto il ricorso a psicofarmaci o a psicoterapia, ma c’è anche chi, provocatoriamente, ha suggerito che basterebbe somministrare un placebo per ottenere un effetto calmante. Sta al dermatologo allora decidere qual è l’approccio terapeutico più indicato per il paziente, senza minimizzare o sottovalutare però la sofferenza profonda che può derivargli da questo problema. E spetta soprattutto a lui escludere, come prima cosa, con una diagnosi differenziale accurata, che invece di una forma emozionale non si tratti di una iperidrosi da ipoglicemia o da shock ipotensivo.

Perchè si suda

La sudorazione è il meccanismo naturale con cui l’organismo riesce a mantenere a valori costanti la temperatura interna. È controllata da un’area dell’ipotalamo che contiene dei neuroni sensibili alle variazioni di calore interno, sia per il caldo che per il freddo. Quando la temperatura interna cresce fra i 37 e i 42 gradi (febbre, attività sportiva e fisica ecc.) e quando i termorecettori cutanei registrano un aumento della temperatura atmosferica, questi neuroni vengono eccitati e, a loro volta, inviano, attraverso fibre nervose efferenti, impulsi alla catena simpatica che da questa raggiungono, via fibre colinergiche, i principali nervi periferici e poi terminano intorno alle ghiandole eccrine. La sudorazione da caldo però non coinvolge le ghiandole del palmo della mano e del piede, mentre si verifica indifferentemente in ogni altra parte del corpo. Inoltre, oltre al controllo del sistema nervoso centrale esiste poi un meccanismo locale di attivazione della sudorazione che si realizza tramite il cosiddetto riflesso assonico. A livello delle cellule secernenti, l’acetilcolina rilasciata dalle fibre nervose colinergiche perighiandolari, stimola i recettori colinergici e facilita la penetrazione di calcio extracellulare attraverso la membrana cellulare. La maggiore concentrazione dello ione calcio nel citoplasma attiva i canali del cloro e del potassio, da cui passano le molecole di cloruro di potassio che si riversano all’esterno della cellula. In base alla legge della isoosmolarità l’acqua abbandona a sua volta la cellula, al seguito del sale, mentre contemporaneamente il nuovo equilibrio chimico che si è venuto a creare, attira all’interno della cellula molecole di sodio, potassio e cloro. L’aumento del sodio intracellulare attiva la pompa che lo trasporta nel lume della ghiandola dove esso si unisce al cloro, per formare il cloruro di sodio, elemento fondamentale del sudore eccrino. La sudorazione emozionale, che non è dovuta all’aumento della temperatura, è limitata alle palme delle mani e dei piedi e, in casi minori, alle ghiandole sudoripare ascellari che però rispondono anche agli stimoli termici. Il centro ipotalamico che la controlla è diverso da quello termosensibile, e riceve impulsi direttamente dalla corteccia cerebrale, che, rielaborati, proseguono verso la periferia con lo stesso percorso e meccanismo già descritto. (F.M.)

Vedi: www.iperidrosi.net