a cura della Dott.ssa Paola M. Messina Medico Chirurgo Direttore Corso Biennale Post Universitario di Medicina Estetica Mediska Srls (Napoli Catania – Torino)
Un medico estetico ci parla della sua esperienza con una nuova formulazione a base ci ialuronico a basso peso molecolare e aminoacidi
Il metaforico bagaglio che contiene le applicazioni pratiche della medicina estetica è come un contenitore in cui, negli anni, si aggiungono e conservano le tante metodiche, le tecniche, le apparecchiature e i prodotti messi a punto nel tempo e per i quali non è facile ricordare né l’origine della scoperta né il nome degli abili, o solo fortunati innovatori. Per cui, spesso, sorgono dispute sulla partenità vera del metodo che, una volta comunicato e non brevettabile, diviene patrimonio comune. Se chiedete in giro ai colleghi più avanti nella carriera chi fu, decenni fa, a iniziare a parlare di biostimolazione come mezzo per arginare il processo di invecchiamento e contrastare la formazione di rughe, rilassamenti, irregolarità della superficie e del colore della cute, riceverete risposte non sempre concordanti fra loro. In ogni caso, tra le molte tecniche sviluppate, la biostimolazione è una delle procedure più diffuse e comuni negli ambulatori di medicina estetica. Non c’è professionista che non ricorra più volte alla settimana a iniezioni o veicolazioni transdermiche di preparati a base di acido ialuronico libero e altri principi attivi, per apportare molecole biostimolanti alla pelle, ottenere una ricostruzione e riorganizzazione della sua struttura, migliorarne l’elasticità e il turgore, aumentarne la tonicità e contrastare l’azione dei radicali liberi. Il risultato è una pelle idratata, luminosa e compatta in quanto viene stimolato un ringiovanimento generale che conferisce una rinnovata freschezza dei tratti cutanei. La biorivitalizzazione è quindi un trattamento cardine, a mio parere, da inserire in un protocollo personalizzato di medicina estetica anche perché è adatto a tutte le età e a tutte le esigenze di ripristino delle ottimali funzioni della matrice extracellulare, sia nelle pelli giovani che nelle pelli mature. Fra i principi attivi più utilizzati in Italia e nel mondo, ci sono il Collagene e l’Acido Ialuronico Libero. Il Collagene di Tipo I crea un feedback positivo sui fibroblasti stimolando la produzione dei fattori di crescita (growth factor), la crescita di nuovi fibroblasti giovani e la conseguente produzione di nuovo Collagene di Tipo III; nonché determinando la formazione di una neoangiogenesi del tessuto trattato. L’acido Ialuronico Libero è invece un polimero naturale composto da migliaia di unità alternative di N-acetilglucosamina e Acido glucuronico. Queste molecole collegate insieme danno origine a una struttura tridimensionale che fornisce volume e ha la proprietà di trattenere grandi quantità di acqua per garantire un’adeguata idratazione del derma. Il polimero possiede anche attività di bio-restauro e stimola i normali processi metabolici della pelle, facilitando la penetrazione di altre risorse. Idratando i tessuti, si contrasta la secchezza cutanea, si ridona compattezza alla cute e si crea un filtro con azione antinfiammatoria in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi, promuovendo così la riparazione dei tessuti danneggiati, per esempio da una lunga esposizione al sole. In genere viene utilizzato un acido ialuronico a basso peso molecolare, naturale e bio-interattivo, identico cioè a quello già presente nei tessuti che, una volta iniettato, svolge l’azione immediata di richiamo di acqua nei tessuti (con il risultato di distendere i tessuti e le piccole rughe). In sintesi, come è ben noto, bio-rivitalizzare significa stimolare localmente i fibroblasti a produrre una maggiore quantità di collagene e anti-ossidanti per contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi. Quindi non si tratta di un mero effetto riempitivo come avviene con i filler, e neanche solamente di un effetto idratante della pelle, ma anche di un’azione efficace che aumenta il transito dei nutrienti attraverso il tessuto connettivo verso le cellule, e della riorganizzazione della rete delle fibre di collagene nel derma. Importante segnalare inoltre l’aumento dell’espressione dei geni che codificano per la proteina elastina cutanea e per la fibrillina-1 e del versican, elementi fondamentali per l’assemblaggio e l’integrazione funzionale delle fibre nella matrice extracellulare; altro dato da non sottovalutare è che anche la stimolazione meccanica indotta dalla procedura iniettiva, che prevede l’utilizzo di aghi supersottili, perché innesca la sintesi del collagene da parte dei fibroblasti cutanei mediante una via di segnalazione trasformante del fattore di crescita β. Quando l’acido ialuronico viene associato a determinati Aminoacidi, il risultato viene amplificato perché la rigenerazione e la sintesi delle proteine della pelle e dell’acido ialuronico sono processi biochimici che avvengono proprio nei fibroblasti e che richiedono molta energia per i quali sono necessari la giusta quantità e la corretta tipologia di aminoacidi. Io considero ottima una formulazione di ultima generazione costituita da acido ialuronico stabilizzato con una doppia catena uniforme di 2200 KD e aminoacidi (L-prolina, L-idrossiprolina, glicina e L-lisina HCl), che stimola e facilita la rapida produzione di tropocollagene da parte dei fibroblasti, ed è quindi utilizzabile nel trattamento dei cambiamenti strutturali della pelle come potente strumento antinvecchiamento del tessuto connettivo. Questo nuovo dispositivo medico, con certificato CE Classe III, si presenta sotto forma di gel sterile per iniezioni intradermiche, con altissima concentrazione di acido ialuronico (25 mg in 1 ml di prodotto, ovvero 50 mg in 1 siringa) e ingredienti eutrofici biologicamente attivi (97,5 mg di aminoacidi in 1 ml, cioè 195 mg in una siringa) che sinergicamente ripristinano l’elasticità della pelle. Un potente cocktail che induce una forte biostimolazione dei processi rigenerativi, oltre a un effetto immediato di idratazione, rassodamento e miglioramento del tono cutaneo. Fra gli aminoacidi presenti segnaliamo la prolina, per il ruolo svolto nella sintesi proteica, in particolare del collagene, che è uno dei 20 AA che costituiscono le proteine del nostro organismo, fondamentale per la salute di pelle, ossa, cartilagini e vasi sanguigni e per la riparazione delle ferite cutanee e della mucosa intestinale danneggiata. L’integrazione di prolina (e soprattutto di idrossiprolina) ha benefici importanti per la salute e la bellezza della pelle di cui migliora significativamente l’elasticità e l’idratazione. Un altro aminoacido, la glicina, a sua volta, contribuisce a invertire i difetti dei fibroblasti umani dovuti all’invecchiamento. è stato infatti visto che i due geni CGAT e SHMT2 che controllano l’attività mitocondriale e ne influenzano il deterioramento, dopo l’aggiunta di glicina in cultura in vitro di fibroblasti di un soggetto senescente, riattivano la funzione mitocondriale e dei fibroblasti stessi, a tutto vantaggio della sintesi di collagene. Infine, nella formulazione è presente la Lisina, altro aminoacido essenziale necessario per la sintesi proteica, per il metabolismo dei carboidrati e degli acidi grassi. La sua azione biochimica aiuta a prevenire la reticolazione delle proteine endogene, ritardando un aspetto dell’invecchiamento mentre, diventando idrossialina, la lisina contribuisce a indurire il collagene attraverso la reticolazione delle molecole di tropocollagene. Non importa se fra qualche anno non ci si ricorderà il nome di chi ha ideato questa formulazione, l’importante è che essa costituisca la base per altri innovativi prodotti antiaging.