Menopausa 50 anni e d’intorni

Dr P. Lippa e Dr.V. Ortore

MENOPAUSA: viaggio nella patologia ossea e cutanea attraverso il collagene, comune patrimonio di entrambi i tessuti.

Agli inizi di questo secolo la vita media di una donna era di circa 50 anni, la menopausa di conseguenza veniva considerata come una porta che si chiudeva non solo nei confronti della capacità riproduttiva ma anche della stessa vita delle donne.Attualmente la menopausa, da evento marginale e conclusivo, si colloca cronologicamente quasi al centro della vita biologica femminile, e, alle soglie del 2000, rappresenta invece una porta che si apre: statisticamente infatti le donne trascorrono più di un terzo della loro vita in postmenopausa.

Periodo climaterico: manifestazioni iniziali da carenza estrogenica

Il periodo del climaterio è rappresentato dalla ben nota triade sintomatologica; vampate di calore, sudorazione notturna ed insonnia. Le vampate spesso insorgono quando le mestruazioni sono ancora presenti anche se in modo irregolare. Esse durano per una media di due anni, ma non è raro osservarle in età più avanzata. La vampata si manifesta con un improvvisa e diffusa sensazione di caldo che inizia dal volto e dal collo e si irradia progressivamente a tutto il corpo. È talvolta così intensa da costringere ad aprire le finestre in pieno inverno. Si accompagna, frequentemente, a sudorazione profusa, tipica delle ore notturne. Naturalmente queste manifestazioni impediscono il sonno riducendo, di conseguenza, il rendimento lavorativo. In generale, pur essendo in grado di condizionare negativamente la qualità della vita , non compromettono, lo stato complessivo di salute della donna

Manifestazioni intermedie

La secchezza vaginale e la sindrome uretrale rappresentano i sintomi intermedi della carenza estrogenica. La prima determina dolore durante il rapporto sessuale (dispaurenia) e, per la perdita della fisiologica acidità, frequenti episodi di vaginite. La minzione in menopausa diviene frequente ed urgente. Nei casi più gravi si determina una vera e propria forma di incontinenza.

Al calar dell’estrone

La riduzione del livello estrogenico che si verifica nel periodo climaterico, è legata all’esaurimento funzionale dellle ovaie, e all’interruzione della produzione di due ormoni chiave: l’estrone (o follicolina) e il progesterone. Questa nuova situazione ormonale può determinare in maniera graduale delle profonde modificazioni nei tessuti bersaglio : ossa, articolazioni, cute, mucose e arterie. Sebbene l’epoca di insorgenza della menopausa venga determinata da fattori genetici, razziali e sociali, (in Italia ad es. si colloca al 49 esimo anno di vita) alcune situazioni come stress, fumo ed alimentazione non equilibrata possono anticiparne il tempo di comparsa.

Periodo postmestruale : segnale a lungo termine

Nel periodo che segue di qualche anno la menopausa il collagene inizia a subire importanti riduzioni quantitative essendo il suo metabolismo non più attivamente sostenuto dalla produzione estrogenica. Questa nuova situazione metabolica contribuisce alla genesi dell’osteoporosi, determinando, nel tempo, il deterioramento della normale architettura dello scheletro con conseguente aumento della fragilità e del rischio di frattura. Anche traumi minimi o semplici flessioni per movimenti tipici della vita di tutti i giorni possono indurre fratture patologiche e al contrario di come comunemente si pensa, in questi casi è la frattura che in genere precede la caduta.Gli effetti negativi della menopausa sulla pelle e sull’osso non sono sfuggiti all’osservazione dei pionieri dell’osteoporosi. Infatti , già nel 1941 Albright primo studioso moderno di questa patologia, avendo osservato che la cute delle donne osteoporotiche è estremamente sottile , definiva la menopausa come malattia generalizzata del connettivo. Ciò suggeriva un processo di atrofia diffuso e non limitato solo alla matrice ossea. Altri autori hanno confermato come la presenza di cute trasparente si associ ad osteoporosi con una percentuale del 83%; al contrario, donne in menopausa con una cute di normale spessore difficilmente presentano una massa ossea ridotta. In questa ottica per un certo periodo si è pensato che la misurazione dello spessore cutaneo avrebbe potuto offrire notevoli informazioni sulle modificazioni della principale componente organica dell’osso e di conseguenza dell’osteoporosi. A tal proposito furono proposte metodiche mediante ultrasuonografia per misurare lo spessore cutaneo correlato alla massa ossea (valutazione indiretta) ma, attualmente, la moderna densitometria ossea (valutazione diretta) è preferibile per la sua maggiore specificità. Di conseguenza la misurazione dello spessore cutaneo può porsi come metodica di valutazione della componente non minerale dell’osso ed essere un utile completamento dello studio densitometrico (M.O.C.).
La terapia sostitutiva con estrogeni (HRT), quando considerata necessAria, produce numerosi effetti positivi nella donna in menopausa e determina un aumento della massa ossea (effetto antiosteoporosico) anche attraverso l’inibizione della degradazione del collagene come risulta dallo studio dei suoi metaboliti urinari. Anche nella cute risultano evidenti gli effetti benefici : migliora l’elasticità cutanea, la resistenza alla trazione ed aumenta lo spessore in diverse aree del corpo, il che contribuisce a migliorare l’aspetto estetico della donna supportando le altre terapie dermocosmetologiche che sempre più di frequente si effettuano in questo arco di vita. Altri effetti della menoppausa sulla cute e sulle mucose, sono la diminuzione della secrezione sebacea con aumento della secchezza cutanea, distrofie ungueali, rarefazione e maggiore fragilità dei capelli, peluria: aumenta in alcune zone del viso per sbilanciamento ormonale in senso iperandrogenetico, c’è secchezza ed atrofia della mucosa vulvare e vaginale: con un aumento dell’incidenza di malattie come il lichen sclerostrofice e l’ incremento di alcune forme di vaginite dovute a diminuzione delle difese locali.

Prevenire l’osteoporosi

Consigli sulle abitudini di vita nel periodo che segue la menopausa: ancora un aiuto dalla pelle.

1) Esposizione al sole graduale e costante; è un importante fattore di attivazione cutanea della vit. D, ricordiamo che le donne in questo periodo della vita evitano erroneamente l’esposizione solare nel 60% circa dei casi.
2) Evitare la sedentarietà.
3) assumere latte e derivati giornalmente.
4) Evitare l’assunzione di alcolici e fumo di sigaretta.
5) Consultare centri specializzati per intraprendere la terapia sostitutiva.

La menopausa è solo una?

Il termine menopausa deriva dal greco ed indica l’ultima mestruazione; si considera in menopausa una donna che non ha più il ciclo da almeno sei mesi, un anno. Può accadere che l’interruzione del ciclo possa verificarsi improvvisamente, ma in genere viene preceduta da un periodo in cui le mestruazioni divengono irregolari, in questo caso se si hanno più di 45 anni si parla di menopausa fisiologica o naturale. Se l’interruzione del ciclo avviene prima dei 45 anni ma in maniera del tutto naturale si parla di menopausa precoce.La menopausa può, infine, essere indotta artificialmente in seguito a un intervento di ovariectomia e in questo caso si parla di castrazione chirurgica.

Il collagene è la struttura portante del tessuto osseo, cutaneo ed arterioso. Quello presente nel tessuto scheletrico e nella pelle rappresenta nell’insieme la quota maggiore della sostanza all’interno dell’organismo. Come in altri tessuti connettivi la funzione di questa molecola filamentosa è quella di costituire una rete tridimensionale con funzione meccanica all’interno del tessuto; esso è capace anche di condizionare alcuni processi biologici della sostanza extracellulare.
Nel processo di mineralizzazione dell’osso, esso svolge un ruolo fondamentale perché oltre che costituire la base per la deposizione dei cristalli di idrossiapatite permette un corretto posizionamento del minerale all’interno della struttura. È comprensibile pertanto che una sua carenza o una sua anomalia qualitativa possa ripercuotersi nello sviluppo di uno scheletro meccanicamente competente.
Dal punto di vista qualitativo il tessuto osseo e cutaneo presentano similitudini nella loro composizione essendo il collagene di tipo I quello maggiormente rappresentato in entrambi. Considerando questo comune patrimonio tra cute ed osso, non deve stupire come i due tessuti oltre che nella menopausa, possono essere affetti da processi patologici anche su base genetica come nella Sindrome di Elhers-Danlos, nella Osteogenesi.

Esistono poi altre condizioni acquisite, come nelle donne amenorroiche con anoressia nervosa oppure nella Sindrome di Cushing, nella somministrazione prolungata di corticosteroidi o nell’insufficienza renale cronica, in cui lo stato di osteoporosi va di pari passo con l’atrofia cutanea.