D’estate la detersione della pelle assume un particolare valore per il mantenimento dell’equilibrio idrolipidico e per il buon funzionamento della barriera cutanea
di Ornello Colandrea
Se la pulizia della pelle è un piacevole e indispensabile gesto quotidiano, perché molte donne ammettono che nei mesi estivi tendono a dimenticarlo più spesso del solito? La risposta è che d´estate e in vacanza si tende a essere più pigri. Il caldo, la stanchezza accumulata durante l´anno trascorso, le uscite serali che riducono le ore di sonno, aumentano il rischio che si vengano a modificare, non sempre in meglio, alcune sane abitudi quotidiane. Una di queste è certamente la detersione della pelle del viso e del corpo, la cui importanza è invece fondamentale per il mantenimento del film idrolipidico e delle caratteristiche fisico chimiche della barriera cutanea. Perché è proprio d’estate che, per una serie di motivi, questo gesto così importante appare ancora più necessario. I motivi sono semplici e ben noti.
Il caldo aumenta la sudorazione e la componente apocrina del sudore è ricca di trigliceridi, esteri di colesterolo, cere, squalene, aminoacidi e acidi grassi che i batteri presenti sulla pelle scompongono e ossidano, dando luogo a odori facilmente sgradevoli. Questa stessa flora microbica, tende a rafforzarsi e con condizioni climatiche a loro più favorevoli (umidità, temperatura cutanea più alta) a moltiplicarsi. Durante i mesi estivi, poi, il nostro corpo è più scoperto e quindi più soggetto al deposito di componenti microscopici della polvere e dell’inquinamento ambientale che tendono a occludere i pori cutanei. E poi, ci si lava di più e con l´esposizione al sole, si determinano una maggiore disidratazione e la desquamazione della superficie cutanea che andrebbe eliminata. Come fare allora a rafforzare nei vostri pazienti la giusta convinzione che una buona detersione, durante tutto l´anno, è lo strumento che aiuta la barriera fisiologica della cute a svolgere al meglio la sua funzione di protezione e di modulazione degli scambi con l´ambiente esterno? La chiave sta in una corretta informazione che insegna a detergersi in base a uno schema, che si potrebbe chiamare “dei quattro parametri in relazione e combinati fra loro” (temperatura, tempo, azione meccanica e prodotto). Esaminiamoli separatamente.
La temperatura: generalmente essa è direttamente proporzionale alla detersione perché fa rammollire i residui organici, ne favorisce la rimozione e accelera l´effetto detergente. Ne sono una prova le procedure come i bagni di vapore, gli asciugamani caldi posti sul viso, il ricorso all’acqua calda. Va però tenuto presente che una temperatura troppo alta può innescare processi di decomposizione che potrebbero rendere più difficile il loro distacco. Da ciò il suggerimento di usare acqua tiepida e non abusare del vaporizzatore.
Il tempo di contatto dell’asciugamano tiepido o del prodotto detergente è molto importante ed è in stretta relazione con gli altri fattori (natura del detergente, la sua composizione, la temperatura, l’entità della detersione). Più è alta la temperatura minore è il tempo necessario, più è sporca la pelle tanto più tempo ci vuole per detergere.
L’azione meccanica influenza la detersione, ma se lo sfregamento con un asciugamano, lo scrub cutaneo, la spazzolatura dopo un bagno turco, o l´alta pressione del vaporizzatore dell´estetista favoriscono l’azione detergente, rischiano di danneggiare la struttura lipidica dello strato corneo.
Ultimi parametri da considerare sono la tipologia del detergente usato e la sua capacità di rimuovere i residui cutanei.Non tutti i prodotti agiscono allo stesso modo e ciò dipende dalla loro natura. Ultimamente l’industria dermocosmetica ha puntato alla creazione di prodotti detergenti meno aggressivi e meno irritanti. Ciò è avvenuto attraverso la riduzione della concentrazione delle molecole tensioattive e una riduzione del loro potere solvente e sgrassante. Si è ricorso perciò ai colloidi idrofili, come avena e amidi, la cui componente polisaccaridica ha elevate proprietà idratanti ed emollienti e all’aggiunta di emulsioni di lipidi che reintegrano la quota lipidica dello strato corneo asportata nel lavaggio. In questi prodotti la capacità detergente è affidata alla proprietà meccaniche di assorbimento dello sporco. Un altro aspetto del prodotto da considerare è legato al suo pH che deve rispettare quello cutaneo.
Infine due parole vanno spese sull’acqua di risciacquo: se è molto calcarea, nel tempo, può inaridire la pelle. Se sarete riusciti a dare tutte queste informazioni alla vostra paziente, lei avrà certamente capito che solo dopo una buona pulizia della pelle, le varie creme su cui ripone così tante speranze, potranno essere assorbite ed esplicare il loro effetto e sarà lei stessa, quindi, a chiedervi quale sia la detersione specifica per il suo tipo di pelle, secca, grassa o mista che sia, con o senza patologie dermatologiche in atto.