Strategie e futuro: risponde Galderma

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Intervista al dott. Marcio Rodrigues, Amministratore Delegato Galderma Italia

Il mondo della dermocosmesi in Farmacia è in costante fermento. Le aziende più importanti cercano di posizionarsi al meglio per iniziare il 2014 nel migliore dei modi. Per farlo, ognuna di esse sviluppa e mantiene il più stretto riserbo sulle proprie strategie commerciali e di marketing e, ancor più, su quelli che saranno i lanci di nuovi prodotti previsti per l’anno che sta per cominciare. Ciononostante, abbiamo deciso di riprendere l’iniziativa che avevamo annunciato nei numeri passati incontrando i rappresentanti di quelle aziende che non hanno timore di condividere le loro valutazioni sul mercato e le proprie idee di marketing e sviluppo.

Questa è la volta del dottor Marcio Rodrigues, Amministratore Delegato della Galderma Italia.

Dott. Rodrigues cominciamo chiedendole di raccontarci cos’è oggi Galderma e in che modo si è evoluta nel corso degli anni?

Galderma è una realtà aziendale leader mondiale nella ricerca, sviluppo e commercializzazione di prodotti di prescrizione, auto-medicazione e di medicina estetica per pazienti dermatologici. Storicamente l’azienda è nata da una joint venture tra la L’Oréal e la Nestlé nell’ormai lontano 1981 e, parlando di numeri, conta oggi un fatturato mondiale di circa 2 miliardi di dollari, ha 4.500 collaboratori e 33 filiali in tutto il mondo. Sul territorio italiano, siamo presenti dal 1991 e negli ultimi 3 anni abbiamo più che raddoppiato il fatturato, chiudendo nel 2013 con un incremento del 28% sull’anno precedente.

Quali ritiene che siano i punti di forza dell’azienda e quali le strategie?

Sicuramente uno dei nostri punti di forza non può che essere la strategia. Essa si basa su tre “business units” indipendenti ma che lavorano in maniera sinergica e complementare: la Linea Prescrizione, la Linea Self-Medication e la Linea Estetica. Questo fa sì che Galderma sia un’azienda dinamica in grado di sostenere una crescita continua anche in un contesto, quale quello che attualmente si sta vivendo, di recessione generale.

A proposito di questo, in che modo la Galderma ha saputo reagire all’attuale crisi di mercato?

La cosa più importante durante un periodo di crisi è sempre quella di cercare di essere più creativi possibile e continuare con gli investimenti. Noi siamo profondamente convinti che le aziende che investono durante la crisi si riveleranno poi le più preparate ad affrontare le sfide del mercato quando si uscirà da questa recessione. A questo proposito, a differenza di altri, abbiamo assunto più di 50 persone negli ultimi 3 anni e il nostro investimento addizionale in Italia è stato di 13 milioni di euro tra il 2011 e il 2013; tutto ciò in un ambiente di retrazione e disoccupazione e spesso remando contro corrente.

Parlando di sfide future, quali sono gli obiettivi dell’azienda?

Per quanto riguarda l’Italia, il nostro obiettivo è quello di raddoppiare le filiali ogni tre anni arrivando così ad assumere un ruolo di  leadership del mercato di riferimento entro il 2016. Un risultato decisamente alla nostra portata visto che fino a due anni fa eravamo la 15a azienda nel mercato mentre oggi siamo già la sesta: segno che a quanto pare la direzione che abbiamo imboccato è quella giusta.

Per ottenere questo successo la struttura aziendale deve essere sicuramente snella ed efficace. Potrebbe descriverci a questo proposito quali sono i meccanismi decisionali e realizzativi interni all’azienda: dal concept fino alla distribuzione?

Certamente. Per noi la vera prerogativa è la salute dell’organizzazione, cioè le persone. Per questo dobbiamo avere un team coeso, che sia allineato nella comunicazione oltre a seguire la nostra mission con innovazione e passione. A questo punto il successo è una conseguenza naturale. Andare più in profondità sarebbe forse troppo lungo dal momento che abbiamo tre business completamente diversi, ma in linea generale il nostro processo strategico passa da una vision a tre anni decisa dal Management Team locale insieme al team di Managers di ogni singola business unit e dalle funzioni di supporto. Da questa vision nascono i progetti e i piani che porteranno alla nostra crescita.

Ogni decisione inoltre viene presa prestando una grande attenzione a quelli che costituiscono i nostri interlocutori principali, ovvero i medici, i farmacisti, gli utilizzatori finali dei nostri prodotti e i nostri partners della distribuzione. Oggi possiamo affermare che siamo molto più vicini ai dermatologi, ai chirurghi plastici, ai professionisti della medicina estetica, ai farmacisti e ai consumatori di quanto lo fossimo tre anni fa.

Potrebbe dirci quanto la Galderma investe ogni anno nel settore della ricerca e innovazione?

Senza problemi. Posso affermare tranquillamente che si tratta di un investimento piuttosto importante stimabile attorno al 19% del suo fatturato mondiale. Per quanto riguarda invece i campi di ricerca e sviluppo preferenziali, essi sono principalmente quelli che riguardano la cura dell’acne, della rosacea, della psoriasi, dell’onicomicosi, i disordini della pigmentazione, la dermatologia oncologica e la macro area che comprende le soluzioni mediche ed estetiche contro l’invecchiamento cutaneo.

Per chiudere due parole sul suo profilo professionale: come è arrivato in Galderma e come è proceduta la sua carriera fino adesso?

Sono Brasiliano, sposato e ho due figli. Ho lavorato per sette anni in area finance e per altri dieci anni ho ricoperto diverse posizioni nei settori marketing e sales. La mia esperienza in Galderma ha avuto inizio ufficialmente nel 2007. Sono entrato nell’azienda con il ruolo di Direttore Marketing della filiale brasiliana e da tre anni a questa parte ho assunto quello di Amministratore Delegato nella filiale italiana. A dimostrazione che Galderma privilegia un ambiente multiculturale in cui è favorito lo scambio delle informazioni, delle funzioni e delle esperienze di coloro che vi entrano a far parte.

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