Formazione e amicizia la ricetta dell’AIDA

Il presidente AIDA Giovanni Menchini punta sui giovani, protagonisti della 31esima edizione del Congresso Nazionale AIDA svoltosi a Riccione

Dal 3 al 6 maggio si è tenuto, al Palazzo dei Congressi di Riccione, il 31o Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali, sotto la guida del nuovo Presidente, il dermatologo Giovanni Menchini di Arezzo. “Anche quest’anno, visto il successo riscosso dalla formula adottata nel 2022, abbiamo articolato l’offerta formativa in due filoni distinti: nella Sala Plenaria, sessioni aperte, generaliste e politematiche che hanno visto alternarsi sul palco interventi in forma di singole Letture Magistrali e Faccia a Faccia con due esperti che si confrontano su temi di grande attualità scientifica. Nelle sale parallele, invece, i Corsi Monotematici, dedicati all’approfondimento e alle applicazioni tecnico-pratiche”. L’AIDA nasce negli anni ‘90 con lo scopo di contribuire all’aggiornamento e formazione permanente del dermatologo ambulatoriale. Un’appuntamento annuale per uno scambio di pareri, esperienze e opinioni tra professionisti, ma anche un momento altamente formativo. “Le nuove competenze create anche dalle nuove tecnologie – spiega il Menchini – sono da anni al centro del lavoro dell’Associazione, ma quest’anno abbiamo voluto riscoprire quelle emozioni e i rapporti interumani che furono alla base della nascita dell’AIDA. Direi quindi che le due parole chiave sono state Formazione e Amicizia, che emergeno nella condivisione e discussione per la risoluzione dei casi più diffici”. Questo atteggiamento è apparso evidente nella sessione intitolata Make it Simple, dedicata alla diagnosi differenziale di dermopatie frequenti ma non di rado confondenti, quali defluvi, lesioni pigmentate di volto e mucose, dermopatie palmo-plantari e ipo pigmentazioni cutanee, mentre nella sessione La mia ricetta per, diversi esperti hanno portato le proprie esperienze su patologie quali: cheratosi attinica, iperidrosi, acne e dermatomicosi. “Una novità di quest’anno – continua Menchini – è stata la Sessione Interattiva You Care – fai tu la terapia, in cui i relatori hanno coinvolto la platea, mediante televoter, nella scelta delle strategie terapeutiche più appropriate su casi simulati, commentando poi i risultati in tempo reale: uno strumento di coinvolgimento che strizza l’occhio alle nuove tecnologie che la scienza mette a disposizione dello specialista, anche in campo formativo”. Molti i giovani dermatologi che circolavano nel Palacongressi per seguire i focus dedicati ai meccanismi genetici dell’invecchiamento e ai casi clinici non comuni, ma anche ad argomenti particolari, come cute e termalismo o i disturbi alimentari visti dal dermatologo. “Stiamo puntando molto sui giovani colleghi e i risultati ci stanno dando ragione – precisa Menchini – stiamo mettendo in atto una serie di iniziative anche attraverso nuovi mezzi di comunicazione, perché si sentano il più possibile coinvolti: vogliamo aiutarli a trasformarsi da specialisti in professionisti. Bisogna anche favorire la loro capacità di utilizzare tecniche di medicina estetica per affrontare non solo la patologia cutanea ma anche quegli inestetismi che incidono sulla vita dei pazienti. In questo stiamo riallacciando i contatti con molte aziende dermocosmetiche e distributrici di apparecchiature elettromnedicali perché la dermatologia ambulatoriale non può ignorare le richieste che riguardano il benessere psicofisico globale del paziente che vuole piacersi di più e rallentare l’invecchiamento della sua pelle”.