Una dieta contro le Infiammazioni

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del Prof. Andrea Busalacchi, docente di Cosmetologia e Integrazione Nutrizionale presso l’Università Bicocca di Milano, Unicam di Camerino e Unict di Catania

Una serie di corsi tenuti da un esperto nutrizionista per imparare ad affrontare le infiammazioni subcliniche scegliendo i cibi più adatti

Adottare uno stile di vita equilibrato si riflette sulla nostra salute, rendendoci più vigorosi, meno soggetti ad affezioni stagionali, sicuramente più giovani. Per stile di vita, naturalmente, si intende tutto un insieme di pratiche quotidiane e piccoli accorgimenti che sarebbe il caso entrassero prepotentemente nella nostra routine giornaliera: dallo sport alla lettura, dal dedicare qualche ora al proprio relax fino a una alimentazione equilibrata. In particolare, negli ultimi anni, si assiste a un sempre maggiore interesse da parte di associazioni internazionali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Unione Europea ecc… proprio nei confronti dello stile alimentare. Si assiste a quella che appare una strenua battaglia condotta da quasi tutti i governi del mondo atta a limitare e a porre rimedio ai danni derivati dalla malnutrizione, intesa qui non solo come mancanza di cibo, condizione endemica di gran parte dei paesi del Sud del mondo, ma anche e soprattutto come sovra-nutrizione. Fenomeni come quelli dell’obesità infantile, di comportamenti bulimici conseguenti a stress crescenti frutto dei ritmi delle società più avanzate, delle intolleranze alimentari in aumento a causa dello scarso controllo sui cibi che ingeriamo abitualmente, sono ormai considerate alla stregua di patologie globali che affliggono quotidianamente milioni di persone di qualsiasi età ed estrazione sociale. Per fronteggiare questo epidemico “ingrassamento”, che finisce col minare alla radice il nostro organismo rendendolo non solo meno reattivo e appesantito ma anche più debole nei confronti di agenti patogeni esterni e affezioni linfatiche, vedono la luce ogni giorno decine di gruppi di sostegno e organizzazioni che promuovono controlli, leggi e diffondono l’arte del mangiar bene. Questo perché si è capito che le cattive abitudini alimentari (dal mangiare troppa cioccolata o patatine, al mangiare a letto o nella postazione di lavoro, trascurare quelli che dovrebbero essere i pasti più importanti della giornata, ecc..) vengono apprese inconsapevolmente sin da quando si è piccoli e per combatterle c’è bisogno di impegno e costanza al pari dello smettere di fumare o di bere. Come per gli altri due vizi citati, correggere le proprie abitudini alimentari ha immediati effetti positivi.

Una corretta alimentazione può rivelarsi efficace anche per migliorare la texture della pelle

Uno dei principali e forse più sottovalutato, riguarda la bellezza della nostra pelle. Lo stile alimentare può infatti incidere sullo stato infiammatorio del nostro organismo. Come infiammazione non si intende solo l’infiammazione classica (quella per esempio generata da una contusione), ma anche l’infiammazione subclinica. Il nostro organismo è costantemente impegnato a contrastare l’infiammazione subclinica, un fenomeno scatenato dall’eccesso di radicali liberi prodotti dal nostro organismo. Questi, quando non riescono a essere contrastati efficacemente dai nostri sistemi di difesa, avviano una serie di reazioni a catena che portano a una infiammazione asintomatica. Questa condizione, a sua volta, porta a un’accelerazione del processo di invecchiamento in tutte le zone interessate, una fra tutte il tessuto connettivo ricco in collagene, una proteina bersaglio dei radicali liberi. Nel caso in cui si tratti di connettivo presente nel derma, questo comincia a deteriorarsi, perdendo di tono e favorendo la formazione delle rughe. Ma come fare per combatterla? Di sicuro, la risposta a questa domanda avrebbe un valore inestimabile, ma ciò che è certo è che una sana alimentazione e l’utilizzo corretto di integratori nutrizionali, può rallentare il fenomeno in maniera efficace. Tuttavia per mettere a punto una dieta antinfiammatoria, è bene avere una formazione specifica, frutto di studi approfonditi e ricerche. Solo così, ad esempio, è possibile sapere che ci sono dei cibi che rispetto ad altri non influiscono negativamente sull’infiammazione subclinica, ma al contrario la contrastano. Dopo anni di esperienza in questo settore, sono arrivato a creare uno schema dei cibi interessati e della frequenza con cui andrebbero consumati, che vi porto qui di seguito, ricordando sempre che tali consigli alimentari sono solo indicativi e hanno come scopo fondamentale quello di indirizzare verso una scelta alimentare più consapevole.

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  • Vegetali: da quattro a cinque volte al giorno;
  • Frutti rossi: da tre a quattro volte al giorno;
  • Cereali integrali: da tre a cinque volte al giorno;
  • Legumi: da una a due volte al giorno;
  • Pasta al dente integrale: da due a tre volte la settimana;
  • Grassi buoni (olio extravergine di oliva, o frutta secca): da cinque a sette volte al giorno;
  • Pesce (in particolare pesce azzurro): da due a sei la settimana;
  • Prodotti a base di soia(tofu, latte di soia): da una a due volte al giorno;
  • Funghi asiatici cotti: quante volte si vuole;
  • Altre fonti proteiche (come uova, carne e latticini): da una a due volte la settimana;
  • Spezie (peperoncino, curry, cannella, aglio, zenzero): quante volte si desidera;
  • Té verde: da due a quattro tazze al giorno;
  • Integratori salutistici: ogni giorno;
  • Vino rosso: da uno a due bicchieri al giorno;
  • Cioccolato fondente (80% minimo): saltuariamente.

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