Dermoscopy PRO 21: un’odissea dermatologica

Della Dott. Alessandra Grassi specialista in dermatologia e venereologia a Roma

La nostra inviata ci racconta le novità dell’ultima edizione del Dermoscopy Advanced Meeting di Gubbio

In presenza, come per la passata edizione, dal 23 al 25 settembre si è tenuto a Perugia, l’Advanced Meeting Dermoscopy PRO 21 organizzato dal Gubbio Dermoscopy Forum. Presidenti del meeting i Prof.ri Saturnino Gasparini e Gian Luigi Giovene. Dopo più di un secolo dal suo inizio la dermoscopia è ormai una metodica diagnostica non invasiva diffusa nella pratica clinica non solo in campo oncologico, ma anche nello studio delle patologie infiammatorie, infettive e parassitarie della cute, degli annessi cutanei e delle mucose. Dal 1920 ad oggi è stato un lungo viaggio quello della Dermoscopia che ha arricchito la semeiotica ed è diventata fondamentale nella pratica professionale di ogni dermatologo. Per questo motivo all’edizione dell’Advanced Meeting di quest’anno è stato dato il nome di Dermoscopic Odyssey. Il programma, una vero viaggio nel fantastico mondo della dermoscopia, si è articolato, in 9 tappe. La prima dedicata all’origine ed ai modelli di crescita delle lesioni melanocitarie; la tappa seconda ai “luoghi” quindi alla topografia, la terza alle insidie della diagnostica del melanoma. La quarta tappa, “incontri” ai tumori di collisione, la quinta “messaggi” ai segni e indizi che aiutano nella diagnosi. La sesta “panorami” ha descritto i vari aspetti della inflammoscopia, tricoscopia, onicoscopia ed infettivoscopia. Settimo argomento trattato è stato quello dei “confini”, quindi le novità della ricerca dermoscopica. Ottava tappa del “viaggio” i “dilemmi” con descrizione di casi clinici dermoscopici controversi. Ultimo passo il “ritorno” ossia il viaggio al contrario partendo dall’esame istologico di una lesione melanocitaria e risalendo fino agli aspetti dermoscopici e clinici della stessa, grazie ad esperti anatomopatologi e dermoscopisti. Questa edizione dell’Advanced Meeting del DermoscopyForum è stata molto densa di novità, di approfondimenti, momento imperdibile per ogni dermatologo che utilizza la dermoscopia nella pratica clinica e sente la necessità di approfondimenti e confronti in diagnosi a volte molto complesse e di difficile gestione. Molto utile conoscere i criteri di crescita radiale e di progressione nelle lesioni melanocitarie (Giovanni Pellacani). Infatti, le lesioni benigne o maligne possono proliferare in nidi o in cellule singole. I nidi si proiettano in superficie come un globulo ed i globuli possono assumere forme diverse: globuli periferici, strie radiali, pseudopodi. Tipicamente nel melanoma vediamo la crescita di pseudopodi non solo verso l’esterno della lesione ma anche verso angoli diversi, chiamati frattali, con crescita ad angoli. La lesione con globuli cresce più velocemente di una lesione reticolare e questa conoscenza è utile nella scelta del tipo di condotta da intraprendere. Molto interessante l’analisi delle lesioni genitali, delle pieghe e di aree di transizione (Vincenzo De Giorgi). In particolare occorre prestare molta attenzione al Paget perianale extramammario che ha una sopravvivenza a 10 anni del 20%. In queste sedi possiamo osservare anche il Kaposi inguinale che appare come delle macule, o il Crohn perianale che interessa da 26 a 198 casi su 100.000 abitanti. A livello inguinale si può diagnosticare anche il morbo di Bowen e le metastasi cutanee da carcinoma gastrico. In sede vulvare spesso c’e’ una ritardo diagnostico del melanoma, che presenta aree grigio bluastre e velo. Bisognerebbe considerare che le lesioni genitali e delle pieghe non sono rare e nei casi sospetti è utile fare una biopsia. Molto importante è diagnosticare il melanoma considerando però che esistono anche i simulatori del melanoma (Giovanni Pellacani). Tutte le tipologie di lesioni benigne e maligne possono simulare il melanoma, in particolare il nevo sclerosante e il poroma eccrino. Attenzione però alla presenza di globuli che indicano una lesione melanocitaria. Regola aurea è quella di asportare le lesioni con regressione maggiore del 50% e le lesioni con ulcerazione superiore al 50%. Anche la regola Blue/Black è sempre valida, ossia la contemporanea presenza di colore blu e nero è indicativa di melanoma. Molto interessante la relazione sui tumori di collisione (Saturnino Gasparini) per contiguità o per crescita di una lesione sull’altra o nell’altra. Una delle sfide più recenti che la dermoscopia si sta ponendo è differenziare il Melanoma di Spitz dal Melanoma spitzoide (Gerardo Ferrara). Il primo è una malignità con signature genetica e molecolare da lineage Spitz ed il secondo un melanoma convenzionale con morfologia Spitz like. Un nuovo metodo di imaging diagnostico non invasivo è la videodermatoscopia a fluorescenza (FAV) che combina la videodermatoscopia con il fenomeno della fluorescenza (Vincenzo De Giorgi). Mentre la super high magnification dermoscopy (Elisa Cinotti e Renato Rossi) è una dermatoscopia ad ingrandimento 400x che permette di identificare le cellule pigmentate presenti nella cute grazie ad una nuova lente montata sul videodermatoscopio. Le relazioni scientifiche sono state numerose e molto interessanti come anche i casi controversi descritti. Molto originale ed entusiasmante in questa odissea dermoscopica è stato il “viaggio” al contrario, la sfida di partire dall’esame istologico di una lesione melanocitaria e ricostruire gli aspetti dermoscopici e clinici che hanno portato alla sua escissione (Giulio Ferranti). Infatti è noto che molti pattern istopatologici hanno un corrispettivo dermoscopico ben definito, per cui la conoscenza dei quadri istopatologici rende più facile l’interpretazione degli aspetti dermoscopici. Tuttavia questa affermazione è spesso molto confidente nel caso dell’oncologia dermatologica, un po’ meno in caso di inflammoscopia, anche se sono stati codificati molti parametri dermoscopici che possono correlare con dettagli istologici. Tuttavia, alcuni criteri istopatologici non possono avere un riscontro dermoscopico significativo e ripetibile, questo è dovuto soprattutto alla componente citologica nella diagnostica istopatologica. Infatti, mentre nella diagnostica istopatologica è essenziale anche la particolare distribuzione delle cellule nell’ambito della biopsia, questo aspetto non può essere valutato dal dermatoscopista perché la tecnica stessa non permette un giudizio interpretativo sulla componente citologica. In conclusione, questa odissea fantastica ha riservato un’importante occasione di approfondimento scientifico e di chiarimento di casi dubbi per tutti i dermatologi che hanno partecipato. Sono stati illuminati nuovi confini, scoperte e tecniche dermoscopiche innovative. Tanto che speriamo arrivi presto la prossima occasione, la prossima odissea dermoscopica, ma ormai anche del cuore per i frequentatori abituali. Il Gubbio Dermoscopy Forum, sempre organizzato dalla Joining People, si svolgerà dal 22 al 24 settembre 2022 e rappresenterà il ventesimo anniversario di un evento inimitabile.