Le teleangectasie sono dilatazioni superficiali, rossastre che possono essere eliminate con il ricorso a una tecnica scoperta nel 1875, ma ancora attuale

della dott.ssa Teresa De Monte

La diatermocoagulazione è una tecnica medica che trova indicazioni importanti in flebologia e in dermatologia e in particolare nel trattamento delle teleangectasie che colpiscono il volto e le gambe: un problema la cui ricaduta è sempre di natura cosmetica.

La DTC, la Termolisi o la Diatermocoagulazione programmata (TIMED) sono le migliori tecniche per trattare i capillari del volto e delle gambe. La DTC può essere un trattamento di prima scelta, o secondario a un trattamento sclerosante qualunque esso sia, e viene visto come rifinitura del lavoro. Prima di iniziare la seduta è bene pre trattare i capillari e le venule con prodotti ad azione vasocostrittrice e flebotonica e ciò per favorire il nostro operato e ottenere il miglior risultato ovviando all’inconveniente di creare, pur non volendo, esiti cicatriziali cutanei che possono facilmente instaurarsi. è opportuno anche valutare la qualità della cute: sensibile, fragile, si arrossa facilmente, coriacea, facile a cicatrici, e la qualità dei capillari:

  1. con la digitopressione si valuta la loro fase di decolorazione (svuotamento) e quella di riempimento (colorazione). Questo aiuta a prevedere la facilita’ e l’abbondanza del sanguinamento e quindi la necessita’ di lavorare con intensita’ di termolisi più o meno maggiore.
  2. è bene valutare il colore dei capillari: rossastri o bluastri: per i primi il sangue fluisce abbondante e avremo sanguinamento, per i secondi esattamente l’opposto.
  3. si può apprezzare la profondita’ dei capillari con una palpazione attenta: la percezione del nostro polpastrello ci indica la superficialita’ o meno dei capillari, se ci troviamo di fronte a un capillare esterno al piano cutaneo o avvallato come risucchiato dalla cute, nel primo caso l’ago non dovra’ essere impiantato in profondita’ altrimenti cauterizzera’ il piano sottostante il vaso, nel secondo caso la punta dell’ago va inserita in profondita’ e molte volte il piano cutaneo oppone una netta resistenza alla penetrazione dell’ago.

La diatermocoagulazione e le teleangectasieNella maggior parte i capillari si ritrovano nello strato dermico, i piccoli capillari si dilatano e si rompono nella porzione più superficiale della cute formando una sottile ragnatela visibile attraverso il piano cutaneo. Il sangue che fluisce in questi capillari non rientra nel sistema circolatorio generale e pertanto ristagna e cambia colore. I capillari ben dilatati si ritrovano tra gli strati più superficiali della cute e quindi la DTC può essere attuata con l’applicazione di poca corrente e per tempi bassi di applicazione.

La diatermocoagulazione e le teleangectasieI piccoli capillari sono perforati dall’ago in un susseguirsi veloce di bulinatura lungo tutta la loro lunghezza e il lavoro viene condotto dal punto più estremo, o fine del capillare, verso il punto più largo, o più livido, o importante del capillare, che, con una certa manualità, può’ essere trattato con la DTC o con altre metodiche. Quando la corrente viene erogata la cute diventa immediatamente bianca e via via il sangue presente nel capillare scompare per l’effetto della coagulazione. Questa semplice reazione al calore non deve farci prendere la mano per cui è importante che, passo dopo passo, intensità di corrente e tempo di applicazione siano attentamente valutate per essere correttamente applicate.

Un lavoro imprudente può determinare la comparsa di esiti cicatriziali e la comparsa di ipopigmentazioni cutanee, macchie bianche, che, su una cute olivastra, possono essere esteticamente peggiori della presenza di un capillare. Se la cute è resistente e non si lascia facilmente penetrare dall’ago può reagire all’applicazione della corrente, aumentata per necessita’ ma talvolta in eccesso, determinando la formazione di tante piccole bolle causate dalla naturale idratazione della pelle, per cui, per ridurre questa possibilità bisogna ricordare di conficcare la punta dell’ago, in maniera non perpendicolare al piano cutaneo, ma leggermente appiattita sotto il piano cutaneo e fino al raggiungimento del torrente sanguigno per fare in modo che la parte acquosa del sangue possa attrarre la corrente. Ogni capillare dovrebbe essere chiuso bene lungo tutta la sua lunghezza e a volte può essere vantaggioso trattarlo in primis alle sue estremita’ e poi lungo la sua parte centrale. Lavorando in questo modo e se la necessita’ lo impone, possiamo fare una leggera azione di spremitura verso l’esterno del sangue imbrigliato e facilitare il lavoro.

Se il numero dei capillari è grande e la superficie ampia, il trattamento va suddiviso in più sedute, in questo modo si possono fare dei ritocchi, perché dal momento che il lavoro di bulinatura si fa in velocità può facilmente accadere che piccoli tratti di capillari non siano stati coagulati perfettamente. Gli aghi che si utilizzano per questo lavoro sono aghi schermati, ciò vuol dire che la corrente è erogata solo dalla parte non schermata che di solito corrisponde alla punta, che è perfettamente appuntita e smerigliata e tale da penetrare facilmente la cute. Alla fine della seduta la cute appare rilevata, v’è edema dell’area trattata, allora giova applicare sostanze ad azione lenitiva, rinfrescante, disarrossante, o altri medicamenti a base grassa. Dopo alcuni giorni dove c’erano i capillari compariranno piccoli punti brunicci, segno dell’avvenuta coagulazione. Se il paziente è stato trattato al volto e fa vita sociale è bene consigliare il camouflage.

Cosa si deve evitare prima e dopo la DTC delle teleangectasie?

In primo luogo niente anestetici, i capillari potrebbero scomparire. La DTC non andrebbe fatta durante il periodo tarda primavera – estate, ne durante il periodo mestruale o se il paziente è in terapia con anticoagulanti. Vanno inoltre sconsigliati: esposizione al sole, lampade abbronzanti, sauna, bagno turco, sbalzi di temperatura, bagni caldi. Da evitare anche l’idromassaggio, i massaggi che strofinano la pelle, l’uso del guanto di crine, di saponi e sostanze body care profumate. Se la DTC è stata eseguita alle gambe meglio non indossare per alcuni giorni collant e pantaloni aderenti, abiti di tessuti a trama grossa che possono sfregare la cute.

Bibliografia
– Kobayashi T. and Yamada S.J. Dermatolog. Surg. Onc.,1987, Electrosurgery using insulated needles,basic studies.
– Sebben Jack E.,Yerbook Medical Publishers, Chicago, 1989, Cutaneous electrosurgery.
– The Lancet, Editorial,1983, Pre-operative depilation
– De Monte Teresa, Congresso S.I.D.E., Sorrento, 1990, La Diatermocoagulazione con il metodo Blend.
– De Monte Teresa, Nozioni di Medicina Estetica, Ed.Sepem, Milano,1993
– De Monte Teresa, Diatermocoagulazione, storia, teoria tecniche e pratica applicativa. Ed. Sepem.1994.

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