Cute: Anatomia

Nonostante sia fra i tessuti che si rinnovano continuamente, la nostra cute ciaccompagna per tutta la vita: sempre uguale ma sempre diversa. E paradossalmente quella del neonato e quella dell’anziano hanno molte caratteristiche comuni

La pelle è un film che racconta tutta una vita. Dalla cicatrice provocata dalla caduta dal triciclo, ai segni dell’acne adolescenziale, alle linee d’espressione o dell’età, tutto è scritto su quest’organo unico e fondamentale che ci accompagna, in maniera elastica, durante ogni fase della nostra esistenza. Milioni di cellule che riproducendosi continuamente, assicurano al tessuto cutaneo la sua continuità e le numerose funzioni fra cui, quella di frontiera fra interno e l’esterno, è solo la più evidente. Ma è proprio in questo processo di continuo rinnovamento che la cute umana continua a essere se stessa e al medesimo tempo sempre diversa. Ma cosa c’è di uguale e cosa è cambiato nella pelle di un bambino che sessantanni dopo si guarda allo specchio e si vede coperto di rughe? Vediamo quali sono le caratteristiche che variando a seconda dell’età, dell’influenza di stimoli esogeni e endogeni e dell’intriseca determinazione genetica, fanno trasformare una pelle soffice e delicata in una cute più secca e rugosa.

Spessore cutaneo

Il bambino, soprattutto nei primissimi anni di vita non è ancora ben protetto nei riguardi degli insulti dell’ambiente esterno.Dal punto di vista microscopico, la pelle dei più piccoli presenta un derma poco ispessito poichè le fibre collagene e le fibre elastiche, sebbene abbondanti, sono poco sviluppate. Normalmente formati gli annessi cutanei e la giunzione dermo-epidermica , poco organizzata invece la componente vascolare e neurale. La cute è pertanto fragile di fronte a stimoli meccanici esterni e notevole importanza assume la funzione della barriera cutanea, la cui alterazione può dar luogo a momenti irritativi caratterizzati da arrossamento e desquamazione transitori, aggravati da una insufficiente capacità di termoregolazione. Con gli anni lo spessore cutaneo e la componente vascolare tendono a crescere e raggiungono il massimo nei giovani adulti, per poi riprendere a calare con il processo d’invecchiamento. Nel vecchio infatti la cute tende all’atrofia con ricambio cellulare ridotto e accumulo di corneociti nell’epidermide, appiattimento della barriera dermo-epidermica e diminuzione del numero delle cellule di Langherans. A tali variazioni si aggiungono modificazioni del derma, in particolare una ridotta attivita’ fibroblastica e differenze strutturali e biochimiche delle fibrecollagene e elastiche, alterazioni quali-quantitative della sostanza fondamentale, in cui sono immerse le fibre, che registra una riduzione in protoglicani e glicosaminoglicani. Cala anche il flusso sanguigno cutaneo e soprattutto il contenuto cutaneo di acqua.

Idratazione

L’idratazione della cute dei bambini è elevata e si riduce con il passare degli anni insieme al livello di minerali quali il Magnesio e il Fosforo. Il grado di idratazione dello strato corneo è indice della sua capacità a assolvere in maniera efficace al mantenimento dell’omeostasi dell’organismo limitando gli scambi fra i tessuti e l’ambiente circostante. Il TEWL che è il migliore indice di integrità della funzione di barriera della cute, mostra che con gli anni, la diminuzione della componente lipidica nel corneo , si accompagna a un aumento della permeabilita’ cutanea e che, allo stesso modo di quando questo si verifica nei bambini, esso si accompagna a una maggiore frequenza di dermatiti irritative, infezioni cutanee, ridotta capacità di guarigione delle ferite . La cute dei bambini e quella degli anziani mostrano inoltre un’altra similitudine nell’insufficiente funzione termoregolatoria e delle ghiandole sudoripare .

Fattori ormonali

La trasmissione da parte della madre di ormoni androgeni causa nel neonato un’ipersecrezione delle ghiandole sebacee, e tale fenomeno si protrae, di norma, fino al 3° mese di vita con la possibilità di insorgenza di quadri acneici transitori. Successivamente tale fenomeno si affievolisce per poi ripresentarsi alla puberta’, allorchè gli ormoni sessuali maschili vanno a ristimolare le ghiandole sebacee. Con la maturita’ nell’uomo gli ormoni tendono a assumere una loro importanza, non tanto più sulla cute e le ghiandole sebacee, quanto sul capello e sul suo ciclo vitale. Diverso il ruolo svolto nelle donne che con la menopausa vanno incontro a notevoli modificazioni cutanee e, dopo un temporaneo fenomeno di pelle grassa, a un progressivo aumento della secchezza della pelle spesso accompagnata da prurito.

Colorito cutaneo

Il normale colorito cutaneo è legato alla presenza nella cute di pigmenti di natura differente, tra le quali le melanine, i caroteni e l’emoglobina ossidata e ridotta. In un bambino caucasico, di norma, il colorito è più chiaro che nell’adulto e le variazioni cromatiche sono spesso utili per la valutazione dello stato di salute della cute (p.e. arrossamento da pannolino, dermatite atopica ecc.) Le variazioni che si osservano con il passare degli anni sono legate principalmente alla sede, al sesso e all’età. Grande importanza assume l’esposizione al sole e il processo di photoaging, che determina una serie di modificazioni a livello biologico e molecolare che si ripercuotono non solo sul colorito ma anche sulla salute della cute stessa. Photoaging Gli effetti cumulativi che i raggi solari hanno sulla cute umana sono stati oggetto di numerosi studi scientifici e hanno portato alla distinzione fra un “intrinsic aging” di natura cronologia e di un “extrinsic aging” da essi provocato. La cute dei più piccoli, facilmente irritabile, sebbene guarisca rapidamente, è anche meno capace di autoproteggersi soprattutto dai raggi del sole. Ci vogliono infatti diversi anni prima che il sistema di difesa della melanina sia completamente efficace, da ciò la possibilità di dolorose scottature, spesso accompagnate da febbre e disidratazione, che diviene ancora più grave in quelle condizioni in cui la cute del bambino è già sensibile, secca, pruriginosa come, per esempio, nella dermatite atopica.Le scottature solari favoriscono il rischio di un cancro cutaneo e di un invecchiamento precoce della cute. Una pelle fotodanneggiata è diversa da una invecchiata naturalmente. Nel derma il materiale eosinofilo costituisce una banda al di sotto della quale c’è un anormale accumulo di fibre elastiche organizzate in masse amorfe, teleangectasie, infiltrati istiolinfocitari e numerose mast-cellule. Le rughe e la perdita di elasticita’ sono le espressioni massime della modifica della tramatura cutanea, della perdita o della biosintesi di un collagene non ben strutturato oppure di una produzione anarchica di tessuto elastico anomalo nel processo noto come elastosi solare. Ma è la cheratosi attinica la condizione patologica che richiede la maggiore attenzione perché in alcuni casi può evolvere verso una neoplasia. L’esposizione al sole può mettere infine in evidenza la comparsa di discromie sulla faccia e sugli arti, favorite dalla secchezza della cuteo da meccanismi ormonali.