Esporsi al sole? Occhio alle allergie

di Filippo Testa

Le principali dermatiti da esposizione solari posso essere simili ma hanno cause diverse e solo l’occhio esperto di un dermatologo può aiutarle a distinguerle

L’argomento delle dermatiti solari, con l’arrivo dell’estate è sempre molto attuale. A causa di una sintomatologia clinica molto simile, la diagnosi è possibile solo per un dermatologo esperto che sappia distinguere fra una Dermatite fotoallergica, una Dermatite Polimorfa Solare e una Dermatite Polimorfa Solare ereditaria. La prima è causata dall’interazione della luce solare con una sostanza chimica applicata sulla pelle (un ingrediente dei solari, dei profumi, dei cosmetici o delle pomate antibiotiche per esempio) o ingerita con un farmaco (tra i più frequenti ci sono antibiotici, psicofarmaci e diuretici). La seconda, chiamata anche PLE, è diagnosticata nel 90% dei pazienti che presentano sensibilita’ ai raggi solari, ed è una delle più frequenti dermatosi nell’Europa dell’Ovest e negli USA (prevalenza 20-40%).

A causarla è lo stress ossidativo delle cellule della pelle a sua volta dovuto ai radicali liberi indotti dai raggi UV. Secondo una statistica, nell’80% delle persone che ne sono affette, sono i raggi UVA a innescare la comparsa della PLE, nel 12% sono i raggi UVB e nell’8% l’insieme dei raggi UVA e UVB. La caratteristica di questa dermatosi è che ogni paziente presenta una propria sintomatologia. La Dermatite Polimorfa Solare ereditaria, detta anche Prurigo attinica, è molto più rara e colpisce principalmente individui di origine amerindiana. La differenza principale con le altre dermatiti descritte è che la sintomatologia è più intensa e solitamente inizia prima, già durante l’infanzia o l’adolescenza.

Le manifestazioni correlate a queste patologie della pelle consistono in eruzioni cutanee e prurito sulla pelle esposta al sole. Un altro fattore che condiziona lo scatenarsi di tali sintomatologie è il fototipo: pelli più scure resistono di più agli attacchi del sole e sono meno soggette a sviluppare le dermatiti, mentre pelli più chiare e con lentiggini e la pelle dei bambini corrono rischi maggiori.
Il modo più efficace per affrontare la dermatite solare è come in tutte le patologie, quello di prevenirla. Per farlo basterebbe applicare un prodotto solare ad alto fattore di protezione (non inferiore a 25) che abbia una dichiarata azione di alta protezione UVA (ricordiamo che il Fattore di Protezione si riferisce solo al grado di protezione UVB), evitare di esporsi al sole nelle ore più calde, e prestare attenzione ai cosmetici e ai farmaci che possono causare reazioni fotoallergiche. Nel prodotto solare si rivelano particolarmente efficaci le formulazioni contenenti una combinazione di antiossidanti e agenti antinfiammatori. Tale mix infatti ottiene l’effetto di ridurre la suscettibilita’ della pelle a sviluppare reazioni cutanee indotte dal sole. In particolare il Licochalcone A estratto dalla radice della Glycyrrhiza Inflata è un ingrediente naturale che ha azione anti-ossidante e protegge le cellule dalla formazione di radicali liberi, è efficace per migliorare le condizioni della pelle anche in caso di rosacea e di dermatite atopica, minimizza la reazione da stress ossidativo e riduce la sintesi di diversi agenti pro-infiammatori: citochine, leucotrieni, prostaglandine.