L’acne non è solo una malattia dell’adolescenza. Ci sono molte forme che si manifestano nell’età matura a che non dipendono dalla secrezione ormonale. Una diagnosi accurata e un trattamento personalizzato possono aiutare a guarire. L’acne è in genere considerata una malattia dell’adolescenza. Tuttavia l’osservazione clinica dimostra che questa patologia può presentarsi a tutte le età, sia nei neonati che negli adulti.
Come è noto si tratta di una condizione assai frequente , la cui causa non è ancora del tutto chiarita, caratterizzata da diverse condizioni clinico evolutive che hanno come punto di attacco il follicolo pilosebaceo delle aree seborroiche del volto, della zona anteriore del torace, del dorso e delle spalle. Il polimorfismo delle lesioni è caratterizzato da comedoni chiusi (punti bianchi) e aperti (punti neri), papule, pustole, noduli e cisti sebacea che possono essere anche tutti presenti allo stesso tempo e evolvere verso cicatrici più o meno evidenti. La patogenesi è sicuramente multifattoriale, in quanto giocano un ruolo fondamentale la predisposizione genetica, l’incremento della produzione di sebo con aumentata recettorialita’ delle ghiandole sebacee agli androgeni, la cheratinizzazione che provoca l’ostruzione del dotto sebaceo (anch’essa legata all’azione degli androgeni), e la flogosi del follicolo pilosebaceo indotta dall’idrolisi dei trigliceridi per attivazione enzimatica del Propionibacterium acnes ed altri microorganismi normalmente presente nel follicolo.
L’acne tende in genere a regredire intorno ai 20-22 anni e, come detto, può lasciare cicatrici sulla cute ma anche nell’anima di chi l’ha sofferta, spesso non direttamente proporzionali alla severità e all’andamento della malattia. Tuttavia non sono rare le forme che tendono a persistere intorno ai 25-30 anni; in altri casi le lesioni possono comparire in età adulta. Sebbene diversi studi abbiano ipotizzato che, a causa di una ricerca d’identità che porta a preoccuparsi maggiormente sia della propria apparenza fisica sia dell’opinione dei propri coetanei, l’impatto psicosociale provocato dall’acne sia maggiore negli adolescenti che nei giovani adulti, non va sottovalutato che questo fenomeno può avere importanti conseguenze sociali e personali di natura negativa che, a seconda della severità dei sintomi, può essere causa di gravi stati di ansia e stress emotivo (depressione e somatizzazione).
Secondo una ricerca condotta da Gupta, su adulti affetti da acne, tramite una scala dell’insoddisfazione fisica (BDS), i soggetti manifestavano ansia riguardo il proprio aspetto e un’alta consapevolezza dei propri timori dipendenti dalla malattia (Dermatol Q 1989; Fall: 1-3). In uno studio da noi condotto presso l’Istituto di Scienze Dermatologiche e in collaborazione con l’Istituto di Psichiatria dell’Università di Milano, è emerso che sono diversi i fattori psicosomatici che interagiscono con le malattie dermatologiche, e in particolare nell’acne, e si può assistere a deficit relativi alla gestione di processi emotivi che rimarrebbero così indifferenziati e poco regolati (alessitimia) in maniera maggiore rispetto a un campione normativo italiano (33.6% contro il 18,5%). E’ apparso inoltre evidente che uno stress emozionale può esacerbare la malattia; che l’acne può dare luogo a problemi di natura psichiatrica; e che alcuni problemi psichiatrici primari possono essere incentrati proprio intorno alla propria condizione di paziente acneico. Infine tramite vari strumenti per la valutazione dei disordini di personalità e la qualità della vita dei pazienti dermatologici, abbiamo riscontrato che tratti pre-esistenti di personalità patologica, causa di reazioni emotive più intense, possono influire direttamente o indirettamente all’andamento dell’acne.
Per tutti questi fattori è molto importante che, a qualsiasi età l’acne si manifesti, il paziente venga preso in cura dal dermatologo fin dalla comparsa delle prime lesioni, quando è possibile impostare una terapia acneica mirata e si può intervenire con trattamenti efficaci. Nei riguardi dei pazienti più adulti, i cui sintomi non siano una continuazione della dermatosi adolescenziale, il problema iniziale poi diventa proprio quello di fare della buona informazione sfatando miti e correggendo convinzioni sbagliate, quali per esempio il rapporto fra la malattia e l’igiene o l’alimentazione, che possono già da sole innescare il meccanismo psicologico dell’ansia. Per la verita’ la cosa non è molto facile in considerazione del fatto che la loro prima domanda maschera quasi sempre un imprecisato senso di colpa: “ma l’acne non è una malattia dell’adolescenza? Perchè mi si manifesta proprio ora; sara’ a causa di quello che mangio, o dipende dai miei ormoni ?” Per rispondere nel modo migliore è importante percià giungere a una diagnosi che identifichi, quando possibile, le cause di questa condizione acneica tardiva e permettano di fornire delle raccomandazioni igienico-alimentari e occupazionali, oltre che delle prescrizioni mediche e dermocosmetiche capaci di ridurre i sintomi e prevenire i danni estetici. Ci sono una serie di test clinici che vanno prescritti (vedi box) e spesso ci si trova di fronte a pelli oleose e iperseborroiche, ma siccome molte volte non appare alterato l’equilibrio ormonale, va indagato anche in altre direzioni. Il paziente ha fatto recentemente uso di farmaci? Esistono infatti delle manifestazioni acneiformi che somigliano all’acne volgare e si presentano con lesioni papulose e pustolose. Possono comparire in particolare sulla parte alta del corpo e, cosa rara per l’acne, interessare anche le braccia. Raramente si evidenziano comedoni e la loro insorgenza è rapida. Sono di natura iatrogena e ricollegabili all’uso di corticosteroidi per via sistemica, di androgeni o di contraccettivi orali, di farmaci anticonvulsivanti, a base di iodio o bromo, di litio e tanti altri principi attivi. L’esposizione a contaminanti ambientali puà dar luogo a acne professionale, è il caso della diossina per la cosiddetta cloroacne, in cui l’alogeno assorbito per via percutanea da luogo a comedoni e formazioni papulo-pustolose localizzate in maniera più estesa. L’ostruzione dei follicoli da parte di oli minerali che alterano la composizione del sebo sono la causa principale dell’acne ad esempio dei meccanici, che tende a risolversi eliminando la causa. L’acne tropicalis, propria di pazienti adulti con una storia alle spalle di acne da giovani, è una forma non rarissima che colpisce soggetti che vivono o esercitano in luoghi con climi caldo umidi e la cui patogenesi è ancora inspiegabile. Un’altra forma di acne che non dipende dagli ormoni e che compare principalmente nelle donne di media età è quella provocata dai cosmetici, soprattutto quelle creme occludenti a base di oli che si usano in genere per la notte. Una forma acneiforme a parte è data dalla rosacea, una dermatosi cronica che si localizza per lo più nelle aree centrali del volto e che si accompagna con eritema e telengectasie, papule, pustole e noduli e colpisce soprattutto le donne fra i 40-50 anni. quotidiana. Per finire vista la multifattorialità dell’acne una parola va spesa sulla scelta fra i trattamenti possibili. Il primo consiglio è evidentemente quello di eliminare, se identificato, il fattore scatenante sia esso un farmaco o un cosmetico o altro. Per l’igiene delle pelli oleose o seborroiche occorre avere l’accortezza di non usare creme detergenti troppo aggressivi e usare prodotti seboregolatori o astringenti. Una terapia combinata, ad esempio a base di antibiotici e benzoil perossido, può svolgere una importante azione antibatterica e comedolitica. Gli ormoni e i retinoidi per bocca vanno usati con attenzione, soprattutto nelle donne in età fertile, ma danno i risultati migliori. Mentre l’applicazione topica di un gel a base di sostanze retinoide-simili, in un acne lieve e moderata può produrre una riduzione delle lesioni infiammatorie già dopo la prima settimana di cura. Il successo del trattamento dell’acne, pero’, se dipende da una diagnosi corretta e da una terapia efficace da parte del dermatologo, è legato anche e soprattutto a una buona collaborazione del paziente che deve essere costantemente a conoscenza di quello che si è deciso di fare e deve garantire un rigoroso rispetto delle regole e della cura.
GLI ESAMI CHE NON FINISCONO MAI |
|
|
L’acne degli adulti ha una sola causa?
No. Ci sono molti tipi diversi di acne negli adulti. L’acne può essere indotta da farmaci presi oralmente o applicati localmente, da agenti esterni che vengono in contatto accidentalmente o intenzionalmente, o da un semplice trauma fisico da sfregamento, che è definito acne meccanica.
L’acne degli adulti è sempre una continuazione di quella adolescenziale?
Non sempre, ma nella grande maggioranza dei casi i pazienti con acne oltre i venti anni hanno iniziato ad averla da adolescenti.
Che cosa determina la scomparsa dell’acne nell’adolescente?
La secrezione della ghiandola sebacea è sotto l’influenza degli ormoni sessuali maschili e femminili. Nella pubertà, quando un adolescente diventa sessualmente maturo l’aumento della secrezione degli ormoni sessuali determina un grande aumento della secrezione della ghiandola sebacea. Con la maturità sessuale la secrezione ormonale tende a stabilizzarsi e anche l’eccessiva iperseborrea ne viene regolata. In questo modo, la predisposizione per l’infiammazione dell’acne scompare e anche l’acne a sua volta diminuisce.
Che cosa può causare l’acne in una donna che non ne era affetta nell’adolescenza?
Ci sono parecchi fattori possibili. Farmaci, cosmetici e molti agenti esterni topici che possono occludere l’unita’ pilosebacea. Nelle donne, in particolare nelle donne nel periodo della fertilita’, la causa più comune dell’acne è legata agli ormoni. Puo’ essere la fine della somministrazione di contraccettivi orali, disfunzioni ovariche e surrenaliche, o qualsiasi evento abbia una influenza significativa a livello ormonale puo provocare l’insorgenza dell’ acne. Ci sono un gran numero di farmaci oltre agli ormoni che possono provocare acne. Nei pazienti in cui l’acne continua a venti o trenta anni, si parla di acne “tardiva”.
Anche fattori ambientali ?
Ci sono un gran numero di fattori ambientali. I più comuni hanno a che fare con l’esposizione occupazionale. E’ per esempio il caso tipico dei meccanici di auto o di chi lavora a contatto con oli minerali perché tali sostanze tendono a dare occlusione.
Come influisce l’alimentazione? Aiuta iniziare una dieta?
Generalmente si crede che il cioccolato, i salumi o i cibi ricchi di istamina possano peggiorare la sintomatologia, ma non è accertata una relazione diretta. Lo stesso dicasi per i cibi contenenti iodio, come il pesce. Per le diete, va chiesto al paziente se nota che la sua acne peggiora dopo aver mangiato un certo tipo di cibo che va quindi evitato. Non ci sono alimenti che sicuramente provocano l’acne.
L’acne rosacea è solo degli adulti?
Sebbene abbiano nomi simili, l’acne rosacea è una malattia della pelle diversa dall’ordinaria acne. La rosacea in genere inizia tra i 30 e i 50 anni, con segni e sintomi diversi dall’acne. Sebbene le donne con questo problema superino gli uomini con una proporzione di tre a uno, quest’ultimi tendono a avere la malattia nella forma più grave. Sfortunatamente non c’è una cura definitiva e la condizione può persistere per anni. Vari trattamenti possono aiutare a diminuire la severità di questa patologia che si localizza principalmente al viso e al collo.