della Dott.ssa Francesca Palumbo, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, Roma
L’esperienza di un chirurgo plastico con una tecnologia che unendo RF e Ultrasuoni permette di intervenire su una vasta gamma di inestetismi viso-corpo
Nella società moderna, sempre più ossessionata dalla cultura dell’apparenza, la Medicina e la Chirurgia Estetica hanno assunto un ruolo predominante. A essere maggiormente richiesti sono soprattutto interventi mini-invasivi. Come Chirurgo Plastico sono stata sempre molto scettica sull’uso di macchinari e dispositivi, ma è indubbio che il progresso tecnologico e la ricerca scientifica abbiano reso disponibili una serie di dispositivi medici, particolarmente performanti e appositamente progettati per curare molti inestetismi con risultati stupefacenti. La mia esperienza con questo tipo di strumenti tecnologici risale al 2017, quando per la prima volta mi sono incuriosita rispetto a un dispositivo innovativo (Exilis Elite di Biodelta), che sfrutta il connubio di radiofrequenza monopolare ad alta frequenza e ultrasuoni in un unico manipolo, con un sistema di raffreddamento incorporato a Celle di Peltier. Oggi, non ne posso quasi fare a meno perché, grazie a questo dispositivo mi è possibile trattare con successo e in modo assolutamente non invasivo accumuli adiposi, migliorare la cellulite e la lassità cutanea. Particolarmente indicato per il ringiovanimento di viso, collo e mani, e per il body contouring, consente altresì, la stimolazione di collagene ed elastina e lo skin tightening. Ma, a parer mio, la specifica più importante è che i protocolli di lavoro sono già inclusi all’interno del sistema dell’apparecchiatura, semplificando in tal modo il mio lavoro. Entrando nello specifico, l’apparecchiatura è dotata di due manipoli, uno più piccolo destinato al viso e al collo ma utilizzabile anche per superfici ridotte del corpo come le braccia e il décolleté; e uno più grande per le aree più estese. Ma passiamo alla descrizione dei diversi protocolli di intervento che eseguo nel mio studio. Iniziamo da quello per il ringiovanimento del volto. Dopo un primo incontro con la/il paziente per decidere insieme come procedere e soprattutto stabilire insieme quali sono gli obiettivi raggiungibili e in quanto tempo, passo a suddividere la superficie del viso in zone distinte: fronte, contorno occhi, terzo medio, arcata mandibolare e collo. Il protocollo completo è composto da 4 sedute da effettuare ognuna a cadenza settimanale, mentre il trattamento di ogni zona dura all’incirca 8/10 minuti, ma c’è anche la possibilità di trattare tutte le zone in una singola seduta. Per raffreddare la superficie cutanea da trattare, uso un gel. Ho potuto constatare che, agendo in tal modo, il lavoro sinergico della Radiofrequenza con gli Ultrasuoni, permette di avere una rapida denaturazione della tripla elica del collagene, che, con l’intervento immediato dei fibroblasti, viene riparata con la sostituzione da parte di nuovo materiale. Discorso diverso per quanto riguarda il corpo. In questo caso, sempre dopo un appuntamento conoscitivo per stabilire insieme il piano di lavoro, decido il numero di sedute, che varia da quattro a sei a seconda della superficie da trattare. Anche in questo caso il lasso di tempo che deve intercorrere tra una seduta e l’altra per massimizzare gli effetti ottenibili è di una settimana. Come accennato, utilizzo il manipolo corpo per trattare le zone più grandi come l’addome, i fianchi, l’interno coscia, la culottes de Chevalle, ecc.
Mediamente una seduta dura dai 10 a 12 minuti per zona, tenendo conto che un addome (a seconda della sua grandezza) può essere suddiviso in 2/4 zone. Anche in questo caso ho constatato quanto sia importante il lavoro che viene svolto, in sinergia, tra le due tecnologie (RF + Ultrasuoni), visto che le onde acustiche degli Ultrasuoni contribuiscono con efficacia a liberare la struttura grassa dalla fibrosi, che la rende compatta e resistente, mentre grazie al forte insulto termico indotto dalla Radiofrequenza e mirato a certe profondità, si crea un processo di lipolisi a carico degli adipociti. Anche in questo caso provvedo a raffreddare la superficie cutanea su cui applico il manipolo (in aggiunta al sistema di raffreddamento a celle di Peltier) utilizzando dell’olio neutro, che aiuta lo scivolamento perfetto del manipolo sulla pelle. Entrambi i trattamenti illustrati non provocano alcun dolore, né creano alcun discomfort al paziente, non richiedono anestesia e sono privi di effetti collaterali. Per finire, qualche parola sulla durata dei miglioramenti ottenuti dalle metodiche. Il follow-up è piuttosto duraturo anche perché i protocolli possono essere ripetuti nel tempo, e i risultati sono molto soddisfacenti e naturali.