Da negozio ad ambulatorio una scelta di visibilità

La crisi economica che si sta profilando all’orizzonte metterà in ginocchio molte piccole attività commerciali che saranno costrette a chiudere i battenti. Ciò immetterà sul mercato diversi spazi, in centro o in periferia, che potrebbe valere la pena di prendere in considerazione ove si volesse aprire un ambulatorio, studio medico o dentistico, con accesso diretto dalla strada. Sempre più spesso, infatti, mi capita di effettuare sopralluoghi in negozi con la prospettiva di realizzarvi ambulatori e credo che questo dipenda sia dalla maggiore disponibilità a costi appetibili, sia dalla maggior visibilità che questi prospettano. Date le caratteristiche strutturali di un negozio è necessario, prima di procedere con l’acquisto o la stipula di un contratto di affitto, definire non solo la fattibilità rispetto alle normative, ma anche analizzare con cura i costi ai quali si va inevitabilmente incontro. Infatti, trasformare un negozio in un ambulatorio richiede una serie di interventi obbligatori e la regolamentazione di tale operazione può non essere semplice e variare a seconda dei territori. Anche a occhi inesperti risulta evidente quanto le peculiarità di una unità immobiliare destinata a uso commerciale siano diverse da quelle di un ambiente medico. Un negozio di norma si compone di un unico locale destinato all’esposizione e alla vendita, di un retro e di un servizio igienico. Gli organismi preposti, poi, richiedono specifici rapporti aero-illuminanti naturali, che se non soddisfacenti, sono integrabili con un adeguato impianto di condizionamento con ricambio di aria (in conformità alla normativa UNI 10339). ll Dipartimento di Prevenzione Medica Igiene e Sanità Pubblica di Milano, per esempio, in merito alla progettazione di un ambulatorio polispecialistico in un negozio, già in possesso dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi generali e specifici previsti dal R.L.I., dal D.M. 37/08, dal D.P.R. 14/01/097 e dalla legge regionale n. 33 del 30.12.2009 e successive modifiche, ha esplicitamente richiesto che le sale visita presenti fossero illuminate naturalmente, consentendo invece, per soddisfare i rapporti aeranti, l’adozione dell’impianto di condizionamento con ricambio aria. Ciò trova una base legislativa nel decreto legge n. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, il quale riconosce chiaramente – nel suo allegato IV “Requisiti dei luoghi di lavoro”, in particolare al paragrafo1.9 “Microclima” – la possibilità di illuminare e aerare in modo artificiale i luoghi di lavoro anche in via alternativa e non solo integrativa rispetto a quella naturale. Certo è che quando l’oggetto dell’intervento riguarda la questione dei rapporti aria/luce è estremamente rilevante e quindi è indispensabile avere padronanza della normativa. Altri aspetti da avere tassativamente presenti sono: a) opere di partizione interna; b) la realizzazione di impiantistica idrosanitaria e speciali, di impiantistica elettrica e riscaldamento, di nuove pavimentazioni, di contro-soffitti e di un microclima a norma. è evidente che quando lo spazio di intervento è un appartamento si può presupporre di poter valutare più soluzioni progettuali e tecnico/economiche ed è verosimile, se lo si desidera, che si possano adeguare gli ambienti esistenti senza grandi stravolgimenti. Viceversa, come detto, il negozio per sua natura difficilmente permette una progettazione di mantenimento dell’esistente, rendendo semmai obbligatorie realizzazioni ex novo. Proprio per questi motivi è fondamentale il massimo rigore progettuale in modo da adottare soluzioni esaustive, sia in termini di risultato che di rapporto qualità/prezzo. Diversamente si rischierebbe di non ottenere un buon risultato e di non soddisfare neppure il committente. A riguardo, di recente mi sono occupato della conversione di un negozio, situato in un comune dell’hinterland milanese, in ambulatorio poli-specialistico. Su una superficie totale di centoventidue metri, sono stati realizzati: un ingresso, una confortevole sala di attesa, una reception con funzione di segreteria e armadio archivio, antibagno e bagno pazienti idoneo anche a soggetti diversamente abili, corridoio clinico, due sale operative odontoiatriche, due sale visite, un ufficio privato, un vano sterilizzazione, un vano server, uno spogliatoio e un bagno privato, un vano macchine e un vano break. Particolare attenzione è stata posta alla progettazione illuminotecnica, e tutte le lampade presenti sono di nuova generazione e a risparmio energetico. Nella zona extra clinica si è voluta un’illuminazione calda che comunicasse un senso di accoglienza, mentre nelle sale operative e nella zona visita si sono installate lampade con colorazione di 4500° Kelvin, specifiche per la tipologia di attività. La movimentazione dei volumi è stata caratterizzata da una serie di controsoffittature che, oltre ad avere una funzione meramente estetica, esaltano l’illuminazione delle diverse zone di transito e di servizio e celano le canalizzazioni elettriche e idrauliche. La pavimentazione prescelta, in piastre di gres porcellanato, è stata posata con utilizzo di malta costituita da molecole di natura organica che distribuendosi omogeneamente nella microstruttura della fuga impediscono alla radice la formazione di micro organismi. Tutto l’arredamento è stato progettato e realizzato a misura, un’operazione che ha reso possibile il recupero di spazi preziosi.