di Nicole Salvoni
Continua il nostro viaggio nelle strutture di eccellenza per la cura della psoriasi. Questa volta siamo a Benevento presso l’Ospedale Sacro Cuore di Gesù
Visitare Benevento è come percorrere un viaggio nella storia. Chiamata prima Maleventum, poi Beneventum e infine Benevento, è stata prima una città sannitica, poi romana e infine longobarda. Procopio di Cesarea (VI sec.) propone una origine mitologica, raccontando che la città fu fondata da Diomede figlio di Tideo, respinto da Argo dopo la presa di Troia. Qualunque sia la verità, quel che è innegabile è l’importante patrimonio artistico storico e archeologico della città, con i resti delle mura sannite, i reperti preistorici ed egizi del Museo del Sannio, l’Arco di Traiano e il Teatro Romano, il Duomo, la Chiesa di Santa Sofia, entrata a far parte del Patrimonio dell’umanità UNESCO, fino ad arrivare ai sotterranei del Palazzo della Prefettura che ospitano Arcos, un museo di arte contemporanea. Una città, quindi, in cui antico e moderno convivono insieme armonicamente, dando vita a un’atmosfera molto particolare e accogliente. E per certi versi esoterica se è vero che Benevento è anche conosciuta come la città delle streghe, a causa di alcuni riti religiosi longobardi che qui si svolgevano. Diverse le strutture sanitarie presenti. Noi abbiamo visitato l’Ospedale Sacro Cuore di Gesù la cui fondazione risale al 1893 e che appartiene all’Ordine dei frati Fatebenefratelli, che quest’anno celebreranno il 400esimo anniversario della loro presenza a Benevento. Al suo interno opera l’Unità Operativa di Dermatologia e Venereologia, dotata di 4 posti letto e otto ambulatori. A dirigerla, fin dalla sua nascita, la dr.ssa Antonia G. Galluccio che su di se riunisce anche la responsabilità del Centro di Fototerapia (UVA – UVBnb e PUVA per la Psoriasi e Vitiligine, D.A., etc.), del Centro Psocare, e dal 2008 della Medicina Estetica.
Dr.ssa Galluccio quando e come nasce il centro per la psoriasi?
Circa 16 anni orsono. Ero già da tempo responsabile della U.O. di Dermatologia, e pensai che fosse venuto il momento di creare Ambulatori dedicati a malattie dermatologiche estremamente invalidanti, sempre più diffuse, come Psoriasi, Vitiligine e la Dermatite Atopica. Così nacquero attività dedicate a queste patologie, corsi e convegni monotematici con colleghi dermatologi e altri specialisti che si confrontavano sulla cliniche e sulle terapie e dove le prime Associazioni di pazienti, partecipando, si sentirono prese in carico.
A tale proposito, qual è il rapporto tra chi cura la psoriasi e il paziente, e che interazioni ci sono con gli altri medici?
Mi faccia fare una premessa necessaria. Le Malattie dermatologiche gravi hanno un andamento cronico che determina, nel tempo, un forte impatto sul benessere psico-fisico dei pazienti e grave disabilità, per cui s’impone la ricerca di nuovi approcci, una riorganizzazione dei sistemi di cura, l’individuazione di innovativi percorsi assistenziali. In questo quadro, ritengo essenziale il dialogo con il paziente e la sua famiglia, così come con gli specialisti di altre discipline. Per favorire ciò organizziamo incontri periodici con le Associazioni pazienti e i loro familiari, che vengono informati sugli accessi ai servizi. Li ascoltiamo e li sosteniamo, mettendo, il più possibile in pratica i loro suggerimenti. Per facilitare lo scambio di idee fra dermatologi, reumatologi, genetisti, psichiatri, farmacologi e altri colleghi interessarti allo studio della Psoriasi e contribuire al progresso delle conoscenze scientifiche su questa malattia, vengono organizzati dal Centro che è sede e presidenza di AISP (Associazione Interdisciplinare Studio Psoriasi), corsi di formazione con la Medicina, Cardiologia, Reumatologia, Gastroenterologia, Pediatria, Rianimazione, Chirurgia Generale, Oncologia, Ortopedia, Medicina Estetica, Radiologia, Endocrinologia, Medicina Legale, Medici di Medicina Generale, Servizi Farmaceutici, Ordine dei Farmacisti e Personale infermieristico. Altri momenti d’incontro sono stati dedicati alla Vitiligine e alla Dermatite Atopica, con la partecipazione di illustri ospiti, fra cui nel 2004, il Premio Nobel per la Medicina, la compianta Prof.ssa Rita Levi Montalcini. Infine abbiamo creato importanti partenariati con numerose Università Italiane e organizzato Corsi di Formazione e Tirocini per gli studenti di Medicina della Università di Campobasso.
Comprendo che date molta importanza alla informazione. Fate anche ricerca?
Cerchiamo di insistere sul principio che ritardare il corretto iter diagnostico e terapeutico comporta un maggior dispendio per la collettività e maggiori i danni legati alla progressione della malattia, con ripercussioni sulla qualità della vita del paziente. La nostra U.O. partecipa inoltre a numerosi trials clinici e studi sull’approccio terapeutico relativo alla patologia psoriasica, nonché alla raccolta di dati clinici, epidemiologici e di incidenza, oggetto di diverse pubblicazioni scientifiche e partecipazioni a Congressi.
In base alla sua esperienza cosa c’è di nuovo sul fronte della psoriasi?
Si è recentemente capito che patologie che fino a qualche tempo fa erano considerate comorbidità associate alla psoriasi quali: Artrite; Malattia di Crohn; Sindrome metabolica; Diabete di tipo 2; Coronaropatia; Cancro e Depressione, rappresentano un’unica entità clinica che riconosce una medesima eziopatogenesi. Inoltre per quella fascia di pazienti che afferiscono al nostro Centro e presenta segni di artrite psoriasica, il riconoscimento precoce della condizione può avere importanza nel ridurre le sequele invalidanti della malattia, mentre una gestione integrata dermatologico-reumatologico sembra offrire particolari vantaggi in termini di armonizzazione dei trattamenti e di continuità terapeutica.
Ci può dare qualche dato in più?
Tutti i pazienti con psoriasi che hanno visitato il nostro Centro sono stati sottoposti a uno studio sull’attività infiammatoria articolare. Al 40% dei pazienti è stata diagnosticata un’artrite psoriasica precoce (EPSA) e oltre il 60% presentavano segni d’infiammazione articolare. Inoltre abbiamo studiato insieme al Reparto di Oculistica del nostro Ospedale, l’associazione tra artrite psoriasica e malattie dell’occhio come congiuntiviti, cheratocongiuntiviti e iriti.
Il vostro centro è aperto alla cura anche di altre patologie?
Oltre a Vitiligine e Dermatite atopica, ci occupiamo anche di tutta l’ampia casistica dermatologica e neoplastica. Tra le principali attività svolte dalla U.O. di Dermatologia si annoverano la Dermatoscopia, la Diatermocoagulazione, la Crioterapia, le Medicazione avanzate per le ulcere cutanee. Utilizziamo Laser YAG e Laser ad Eccimeri, ed effettuiamo numerosi interventi di Medicina Estetica con particolare attenzione alle iperpigmentazioni e agli esiti di acne, couperose, rosacea, teleangectasie degli arti inferiori. Abbiamo un ambulatorio di terapia fotodinamica (PDT) per la cura dei tumori cutanei di origine non melanocitaria, le cheratosi attiniche e le affezioni virali quali verruche, papillomi e condilomi.
Da quante persone è costituito il personale che opera nel centro?
Il personale impegnato nelle varie attività di dermatologia e nel centro per la psoriasi è costituito dalla sottoscritta, due medici collaboratori, sei infermieri ambulatoriali che ruotano, nelle attività di visita, fototerapia, laser a Eccimeri, coordinati dalla caposala, anche per le attività di Ricovero, nelle stanze dedicate.
Come si accede al Centro per la Psoriasi è qual è l’iter di cura?
I pazienti accedono al Centro per la Psoriasi, tutti i giorni dal lunedì al venerdì e spesso, vengono accettati fuori lista. Continuano le visite successive seguendo un percorso programmato, mentre l’ambulatorio di fototerapia è aperto 5 giorni a settimana. I ricoveri vengono dispensati nelle forme gravi e con comorbidità che necessitano di cure combinate.
Che psoriasi prevale fra i vostri pazienti?
Il numero dei pazienti affluiti in questi anni è molto elevato, anche da altre Regioni. Le forme cutanee lievi sono molte volte associate a malattie infiammatorie intestinali (Morbo di Crohn, Gastrite atrofica, Diverticolosi del colon, Rettocolite, Celiachia), artropatia, dislipidemia, diabete, ipertensione arteriosa. E ci giungono pazienti con forme gravi, medio gravi, eritrodermiche, associate ad altre patologie immunitarie, forme con interessamento delle pseudomucose e dei genitali. Visitiamo in eguale misure uomini e donne, adolescenti con artrite psoriasica precoce e forme gravi di psoriasi a placche, e bambini con il coinvolgimento del cuoio capelluto, soprattutto per il sesso femminile, e delle unghie, per quello maschile. Mentre l’infezione da streptococco antecedente risulta essere più comune nei bambini con psoriasi guttata rispetto a quelli con psoriasi a placche. La forma guttata iniziale spesso si associa a una maggiore gravità della malattia.
Una fascia di età prevalente?
Anche se l’età media del nostro paziente adulto è tra i 30 e 60 anni, la presenza degli ultrasessantacinquenni è cresciuta enormemente negli ultimi anni, infatti la psoriasi nel 3% dei pazienti si rende manifesta proprio dopo i 60 anni.
Che problemi in più presenta?
La malattia, può presentarsi con placche eritematose ben definite coperte da squame argentee, spesso si riacutizza in seguito all’assunzione di farmaci beta-bloccanti e sali di litio. Per questi pazienti il regime terapeutico prescritto deve essere il più semplice possibile e impostato in base alle comorbidità e all’utilizzo di farmaci che vengono utilizzati per la loro gestione. Abbiamo condotto uno studio retrospettivo, con due centri di Reumatologia romani, di cui uno dell’Ospedale S. Pietro, sul profilo di sicurezza degli anti-TNF, Etanercept, Infliximab e Adalimumab, in 350 pazienti, dai 65 anni in poi, affetti da artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrite psoriasica e psoriasi. I dati rilevati sono estremamente interessanti poiché gli studi disponibili in letteratura relativi al paziente geriatrico con psoriasi, sono scarsi. Abbiamo rilevato tra le varianti cliniche, la psoriasi a placche, ma ha una maggiore frequenza la psoriasi inversa, soprattutto nei pazienti allettati, con sovrainfezioni batteriche e micotiche. Particolarmente severe, in questi pazienti, sono la psoriasi pustolosa generalizzata e la eritrodermica, legate a infezioni, all’impiego di farmaci per patologie concomitanti, quali l’insufficenza cardiaca, renale e gli squilibri elettrolitici. La compliance del paziente è fondamentale ma è particolarmente importante la formazione del personale dedicato all’assistenza del paziente, ancor più quando esso è disabile. Ci siamo posti anche il problema delle spesa per l’assistenza sanitaria e l’allocazione delle risorse per questi pazienti. Sicuramente la qualità di vita costituisce un’attenta valutazione in età geriatrica come l’impatto psicosociale è in grado di influenzarla. Come di sicuro nel paziente anziano ha un aspetto rilevante l’associazione frequente e la gestione con altre malattie concomitanti.
Che fattori influenzano la vostra scelta terapeutica?
Oltre l’età, il sesso, il tipo di psoriasi, la sede, i trattamenti precedenti e le malattie associate. Abbiamo a disposizione tutta la gamma di farmaci e un efficiente ambulatorio di Fototerapia (UVA – UVBnb e PUVA). Per i farmaci biologici abbiamo avuto modo di valutare il mantenimento dell’efficacia a lungo termine, i tassi di resistenza ma anche l’efficacia comparativa rispetto alle varie opzioni terapeutiche disponibili e, là dove necessario, l’utilità di strategie di combinazione in sicurezza con un attento monitoraggio per l’associazione di comorbidità quali l’ipertensione, la dislipidemia, il diabete di tipo 2, malattie cardiache, patologie renali ed epatiche.
Vi interessano gli aspetti psicologici?
Molto. L’impatto psicologico della malattia varia con la gravità delle manifestazioni e/o con la percezione che ha di essa il paziente. Ai pazienti vengono somministrati questionari come l’Hospital Anxiety and Depression (HA) e il Dermatology Life Quality Index (DLQI). Mentre la gravità della psoriasi è valutata mediante il Psoriasis Area and Severity Index (PASI).
Altre indagini svolte?
Poniamo molta attenzione alle lesioni delle mucose sottoponendo tutti i pazienti ad esame clinico orale e dei genitali. Le lesioni orali vengono diagnosticate secondo i criteri proposti dall’OMS confrontando i pazienti in cui vi è prevalenza di lingua fissurata, e quelli con lingua a carta geografica e l’associazione con la candidosi orale e con il tipo di psoriasi, il fumo, l’alcool e lo stato psicologico. Una particolare cura è posta anche nelle diagnosi delle malattie infiammatorie intestinali, in collaborazione con il gastroenterologo. Da qualche tempo, somministriamo ai nostri pazienti diete, soprattutto chetogeniche. Avvalendoci del contributo di un ricercatore, rientrato in Italia dalla Università di Tampa, Florida, con esperienza mirata sull’alimentazione volta a contrastare lo stato di flogosi cronica, interferendo sulle manifestazioni cliniche la cui incidenza e gravità tendono ad aumentare con l’età.
C’è una unica filosofia di lavoro nel vostro gruppo?
Nel Centro vi è un clima di grande collaborazione e partecipazione non solo fra i vari operatori del Centro della Psoriasi, e i pazienti, ma anche fra gli altri specialisti. Si condividono le difficoltà fino al raggiungimento del comune obiettivo: migliorare lo stato di salute del paziente posto al centro della nostra attenzione.
Ospedale “S. Cuore di Gesù” Fatebenefratelli
V.le Principe di Napoli 16/A – 82100 Benevento
Centralino: 0824.771111
CUP: 0824.771456
Ambulatorio: 0824.771470
Orario di ricevimento
Lunedì: 08:30 – 15:00
Martedì: 15:00 – 20:00
Mercoledì: 08:30 – 18:00
Giovedì: 08:30 – 14:00
Venerdì: 08:30 – 14:00