Ricordare alle ragazze che l’invecchiamento precoce della pelle è accelerato da uno stile di vita poco regolato non vuol dire mettere in discussione la loro autonomia.
della dr.ssa Paola Maria Messina – Direttore Generale del Corso Biennale Post Universitario di Medicina Estetica, Napoli e Palermo
Sulla posta di tante riviste per giovani si leggono le lettere di alcune ragazze che si lamentano che la loro pelle invecchi più rapidamente di quella delle loro madri. Dubbi dettati da paure adolescenziali? Non sempre, perché effettivamente in molte donne si assiste a un processo di invecchiamento della pelle oggi più veloce rispetto al passato. Il perché è di semplice intuizione e sta nel diverso stile di vita che si conduce attualmente rispetto a qualche anno fa. Questa constatazione non giustifica assolutamente eventuali critiche che il modo di vivere delle donne moderne sia sbagliato, alimentando un dibattito ideologico tramite cui rimettere indietro le lancette dell’orologio della loro autonomia. Il rapporto fra la condotta di vita individuale e la pelle, può essere infatti esaminato in termini esclusivamente dermatologici, alla luce di dati e ricerche scientifiche che nulla lasciano all’ideologia o ai preconcetti. L’invecchiamento della pelle è infatti un fenomeno biologico estremamente graduale ma altrettanto ineluttabile che oltre che del tempo, risente di fattori esterni di varia natura che agiscono a livello strutturale e cellulare, tramutandosi in un progressivo cambiamento dell’aspetto esteriore. Chi scrive o si rivolge al professionista, deve quindi accettare che, per rallentare l’aging cutaneo c’è bisogno di abbandonare alcune pessime abitudini che contribuiscono al suo invecchiamento precoce.
Niente di ideologico, ben inteso, anche se alcune di esse sono considerate alla stregua di un simbolo irrinunciabile di indipendenza e di una raggiunta maturità. Come la sigaretta, che per le più giovani spesso dona disinvoltura ma che costituisce anche una delle principali cause della comparsa di rughe e secchezza cutanea (smoker’s face) poichè esaurisce le riserve dell’organismo di vitamina C (i fumatori necessitano circa 25 milligrammi di vit C per ogni sigaretta fumata). Seguono: i ritmi troppo frenetici di una vita vissuta senza regole, in mancanza di sonno e riposo, e con un’alimentazione sbagliata. Certamente questi comportamenti sono di per sé già a rischio, ma a essi molte giovani accompagnano intensi esposizioni non corrette ai raggi ultravioletti, che come si sa sono responsabili dei relativi danni attinici a carico della cute (ipercheratosi, cheratosi, elastosi, macchie, teleangctasie, tumori della pelle, ecc), del cuoio capelluto e dei capelli (modificazioni chimiche e strutturali del fusto con relative conseguenze). Può considerarsi fra le concause di un precoce decadimento fisico anche la mancanza di esercizio fisico, necessario per tonificare i muscoli e mantenere buoni livelli di circolazione. Altra cattiva condotta: l’esposizione senza adeguata protezione al freddo e alle temperature basse che inaridiscono la cute (ma attenzione anche a quelle troppo alte). Ultima: l’uso e abuso di alcool che, tralasciando i danni organici, dilata i piccoli vasi sanguigni della pelle e aumenta il flusso di sangue vicino la superficie cutanea. Un danno all’inizio reversibile ma a lungo andare permanente.
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