di Valeria Fornarelli
L’ultima tendenza della cosmesi è la riscoperta di prodotti a base di elementi minerali, perché come si dice spesso: è nella naturalezza che risiede il benessere.
Cosmesi vegetale o cosmesi minerale? Questo è il problema.
In realtà l’una non esclude l’altra ma anzi entrambe appartengono all’onda del biologico e del naturale. Il fenomeno non è nuovo e nasce nell’ambito dell’alimentazione, che ha ampiamente rivalutato il mondo vegetale, e poi si è rivolto soprattutto al campo della cosmesi, quasi contrapponendolo a quello della chimica industriale. Oggi è il momento del mondo minerale e ci troviamo di fronte a una nuova tendenza che promette di sfruttare le proprietà benefiche dei cristalli, dei minerali, delle lave vulcaniche, delle gemme preziose e non più solo ed esclusivamente delle piante, dei fiori e delle foglie. Viaggiamo insieme allora in questo universo “naturale” per scoprire quali sono le differenze tra mondo vegetale e minerale. Le piante sono da sempre concepite come elementi vivi e positivi. Migliaia di anni fa i nostri avi sapevano come riconoscere le piante commestibili da altre velenose. Ci si serviva del naso, dello spirito di osservazione e, nel caso degli sciamani, della meditazione per comunicare con lo spirito guida della natura e ottenere così preziose informazioni sul loro utilizzo e sulle loro qualità psichiche. Le virtù curative delle piante sono state così tramandate per migliaia di anni, di generazione in generazione. Una tradizione che è arrivata fino a noi grazie ai consigli delle nostre nonne che ne sfruttavano le proprietà per curare gli acciacchi del corpo e per mantenersi giovane e belle. Rimedi fatti in casa, certo, che tuttavia sono stati riscoperti negli ultimi anni anche da molte aziende che creano prodotti mirati alla cura del corpo. Questo perché, leggende a parte, le proprietà benefiche delle piante sono reali e molteplici, tanto che è davvero difficile elencarle tutte. Tuttavia una recensione sistematica dei derivati vegetali utilizzati in cosmetica ha permesso di creare un elenco dei derivati più diffusi catalogandoli secondo le loro funzionalità indicative: astringente, lenitiva, purificante/batteriostatica, antirughe, coadiuvante il microcircolo, schiarente, coadiuvante anticellulite, colorante ed emolliente.
Discorso a parte meritano poi gli oli essenziali che vengono estratti da fiori, foglie, legni, radici, semi, le cui attività cosmetiche sono essenzialmente di 4 tipi: profumante, purificante con un’azione antibatterica, rubefacente (per i massaggi) e lenitiva per gli arrossamenti della pelle. Unica nota negativa, comune a tutti i derivati vegetali, è la variabilità della loro composizione a seconda della stagione o della zona di raccolta, il che costituisce un ostacolo per l’industria cosmetica che ricerca la costanza e la qualità della composizione chimica. Doti, queste ultime, che sembrano invece ritrovarsi nei minerali. Storicamente, come per le piante, anche l’utilizzo delle pietre in trattamenti finalizzati al benessere dell’individuo ha una tradizione millenaria: dagli indiani d’America che facevano massaggi con pietre laviche calde o quarzi freddi, alla medicina ayurvedica secondo la quale i blocchi energetici possono essere fluidificati dal calore delle pietre poste sui chakra. Senza dimenticare l’antica cristalloterapia che sposa la filosofia secondo la quale ogni pietra a contatto con un corpo ha un potere benefico che gli dona energia e allontana le negatività. Oggi la ricerca ha portato alla creazione di numerosi prodotti (creme, gel, sieri) che contengono frammenti micronizzati di minerali capaci di migliorare il metabolismo cellulare e riattivarlo, mentre sono numerosi i tipi di pietra che per le proprietà riflettenti vengono utilizzati per la realizzazione di polveri da trucco. Un utilizzo quest’ultimo che risale addirittura all’antico Egitto quando si usava triturare finemente i lapislazzuli per ornare gli occhi con le splendide sfumature azzurre che tutti conosciamo.
Oggi il trucco minerale è composto interamente di prodotti che usano polveri colorate in forma “libera”. Si tratta, in particolare, di polveri composte da ingredienti naturali, senza additivi, componenti sintetiche, coloranti e conservanti. Mica, diamanti, biossido di titanio, sericite e altri, possiedono virtù come luminosità, corposità ed efficacia antinfiammatoria. Inoltre il trucco minerale non fa male alla pelle ma aderisce senza penetrare nei pori al contrario dei classici fondotinta fluidi o compatti o in mousse, creando uno schermo naturale e protettivo che protegge la pelle dai raggi nocivi del sole. I pigmenti sono resistenti all’acqua ma non contengono olio per questo fanno respirare la pelle e sono più salutari rispetto ai cosmetici convenzionali che abbondano di sostanze chimiche e additive che occludendo i pori possono causare acne e irritare l’epidermide. In più questi prodotti hanno lunghissima durata in quanto non contenendo materiale organico non sono attaccati dai batteri. Il fondotinta minerale può essere utilizzato non solo in polvere ma anche mischiato ad acqua e creme idratanti per renderlo fluido, così da applicarlo come una vera e propria base coprente oppure usarne giusto un velo. Lo stesso per i pigmenti colorati che si possono usare come ombretti mescolandoli fra loro creando così nuove sfumature, oppure dando loro l’effetto bagnato aggiungendo un pò d’acqua. Si possono anche aggiungere al rossetto per illuminare le labbra, al mascara per colorare le ciglia ma pure al fard o alla terra, dando spazio alla propria fantasia.