Impariamo a conoscere i componenti e gli effetti delle creme anti-aging. Le emulsioni, le sostanze attive e i loro veicoli molecolari che consentono di scegliere al meglio i prodotti per la pelle delle nostre clienti.

di Agnese Ferrara

L’elisir di lunga vita non è ancora stato scoperto, l’invecchiamento è scritto nei geni e, ad oggi, è impossibile fermarlo. Ma è stato più volte dimostrato scientificamente che il 70% dei segni dell’invecchiamento cutaneo, soprattutto del viso, è dovuto a fattori “esogeni”, ovvero dipendenti dallo stile di vita e legati all’ambiente in cui si vive, che contribuiscono notevolmente ad accelerare il naturale processo biologico della senescenza, regolato per tutti dal proprio codice genetico. Questo significa che, in totale assenza di aggressioni ambientali esterne, la pelle comincerebbe a mostrare rughe, macchie scure ed imperfezioni varie, ben oltre i quarant’anni di età. In quest’ottica, i moderni cosmetici anti-aging svolgono un ruolo di primaria importanza nel proteggere la pelle dai fattori aggressivi esterni, nell’apportare sostanze nutrienti e idratanti o nell’asportare gli strati più superficiali di cellule morte, che lasciano la pelle ispessita e giallognola.

In questo secondo appuntamento con la cosmetologia affrontiamo nel dettaglio le formule e le caratteristiche classiche ed innovative della grande categoria delle creme anti-invecchiamento, così poco decorative ma sempre più efficaci nel bilanciare la quantità di acqua e lipidi superficiali, aumentandone o diminuendone la quantità a seconda dello stato della pelle, oppure decongestionare e calmare eventuali irritazioni o stati infiammatori scatenati dall’inquinamento, dal sole o dal freddo. Infatti i cosmetici anti aging di ultima generazione superano di gran lunga la semplice funzione idratante delle creme antirughe classiche, per svolgere funzioni più complesse ed attive sulla cute e modificarne lo stato. Si parla anche sempre di più dei “cosmeceutici”, prodotti di trattamento più funzionali, più attivi, che devono essere usati con attenzione dalle consumatrici, così come conosciuti nel dettaglio dalle estetiste professioniste, che li usano in istituto o ne consigliano l’uso a casa alle loro clienti.

Le creme antinvecchiamento

L’estetista ha a disposizione, da usare in cabina o per la vendita, una gran quantità di prodotti diversi, che si possono raggruppare in alcune categorie principali ed irrinunciabili. Generalmente in Istituto non dovrebbero mancare: le creme da notte e quelle da giorno, e le creme per il contorno occhi. Gli eccipienti di base per le creme anti-aging. L’eccipiente è la base del cosmetico e svolge un ruolo primario: rende la crema ricca o leggera, ne facilita l’assorbimento o lo contrasta, dà consistenza al prodotto. Su una offerta di oltre 6 mila materie prime disponibili, gli eccipienti più impiegati nelle creme anti-aging sono i moltissimi oli minerali o di origine vegetale, le vaseline ed i derivati, le cere come la paraffina e gli oli siliconici. Sostanze emulsionate con l’acqua a formare piccole goccioline di grasso ed acqua, nelle quali sono dispersi i principi attivi. Nella scelta della crema è bene tenere conto non solo dell’attività anti-aging che dovrà svolgere il prodotto, ma anche del tipo di pelle sul quale verrà applicato: pelle grassa, normale, secca o già senescente. Gli eccipienti infatti possono contribuire ad idratare una pelle secca, ma anche peggiorare lo stato di una pelle grassa, se scelti in modo errato. Sono più indicati per la pelle secca le emulsioni A/O (acqua in olio) perché più consistenti, contenenti trigliceridi saturi, colesterolo, glicerina, ciclosilossani, oli vegetali, glicole propilenico.

Per la pelle grassa la scelta deve essere ancora più attenta: sono da evitare alcuni eccipienti che favoriscono la formazione di brufoli e punti neri se usati su una pelle già grassa. I più comedogenici, cioè favorenti la formazione degli antiestetici comedoni o punti neri, sono il glicole propilenico, la vaselina, lo squalano, gli idrocarburi, gli oli idrogenati ed alcuni corpi profumati, come l’eugenolo. Sono invece da preferire le emulsioni O/A (olio in acqua) perché più leggere, formulate con ingredienti oil-free, cioè con lipidi a carattere idrofilo, come il colesterolo, gli alcoli grassi ed i monogliceridi, esteri fluidi.

Sostanze funzionali attive anti-aging

Le azioni cosmetiche delle creme antinvecchiamento più moderne sono davvero molte, ma si possono suddividere in alcuni gruppi fondamentali. Di primaria importanza è l’attività di protezione nei confronti dei raggi solari nocivi, quindi l’impiego di filtri solari di tipo A e B, nelle creme anti-aging da giorno, da applicare prima di uscire di casa. Le creme anti-invecchiamento realizzano inoltre un’azione idratante profonda, tramite numerose sostanze fra cui gli sfingolipidi, il Natural Moisturing Factor (NMF) ricostruito in laboratorio, aminoacidi e idrolizzati di collageno, acido lattico, urea, allantoina, mucillagini ed oli vegetali, vitamine E e A, acidi linoleici, acidi grassi essenziali (EFA). L’azione protettiva nei confronti dei radicali liberi è invece svolta da molteplici antiossidanti come i flavonoidi, le Vitamine E e C, l’acido lipoico, diversi enzimi e fitoestratti. L’attività cheratoattiva, esfoliante superficiale e stimolante il rinnovamento cellulare, è data da alfaidrossiacidi, retinolo, acido salicilico, altri enzimi e estratti vegetali. Infine l’attività preventiva anti-macchia, leggermente sbiancante delle macchie scure già presenti sul viso, è effettuata con diverse miscele, che spesso contengono acido ascorbico, cogico e fitico, insieme ai derivati della liquirizia.

I veicoli: liposomi, fitosomi e oleosomi

Per assicurare la penetrazione dei principi attivi anti-aging negli strati più profondi dell’epidermide, vengono impiegati “carrier”, ovvero trasportatori, chiamati a seconda della formulazione in maniera diversa. I liposomi, termine che letteralmente significa “corpo grasso”, sono micromiscele di acqua e fosfolipidi che formano piccolissime vescicole di grasso e acqua, incapsulano all’interno le sostanze funzionali attive e le trasportano in loco. Sono liposomi la fosfatidilcolina, le miscele di fosfolipidi purificati, le miscele di lecitina di soia e colesterolo. Nei liposomi plurilamellari c’è la fosfatidilcolina con acqua, glucosaminoglicani (GAG) e acido ialuronico. I fitosomi sono complessi liposomiali particolari, utilizzati perché in grado di cedere più facilmente sostanze vegetali.