Cosmesi: curare apparire ed essere

del Dott. Giovanni Profeta, Specialista in Dermatologia e Venereologia, Consulente dermatologo Ospedale Regionale “F.Miulli” di Gioia del ColleImmagine Dott Giovanni Profeta

Fin dalle sue origini la cosmesi ha un rapporto diretto sia con come ci si vede che con come ci si sente dentro e con come ci percepiscono gli altri

Parliamo di cosmesi: un tema molto caro alle donne, ma non indifferente nemmeno agli uomini, negli ultimi anni sempre più interessati alla cura della loro persona e ai benefici effetti dei cosmetici sul loro aspetto esteriore. Potrà sembrare un fatto strano, ma dati statistici dimostrano che, in tempo di crisi, aumentano le vendite dei prodotti cosmetici e in particolare delle creme, perché pare che i consumatori, sottoposti a una vita più stressata dalle difficoltà economiche, reagiscano con una maggiore spesa sui prodotti per il corpo come antidoto per “tirarsi un pò su il morale”. Come durante la Grande Crisi del ’29 negli States i rossetti andarono a ruba, così in Italia nel 2012 risultano aumentate le vendite di cosmetici. Nel 2010 gli italiani hanno speso circa 10 miliardi di euro in cosmetici mettendo i prodotti beauty (profumi, trucchi e creme) al terzo posto dei consumi ritenuti irrinunciabili, subito dopo le spese per l’alimentazione e per la salute. Dopo tutto il bisogno irrinunciabile di curare esteticamente la propria pelle si perde nella notte dei tempi. Le “creme di bellezza” nascono sottoforma di unguenti già nel 1500 A.C. in Egitto: ricette trascritte sul papiro di Ebers e fonti archeologiche ci raccontano di quest’arte già all’epoca praticata.

L’arte della cosmesi e della cura del corpo continua anche nelle epoche greca e romana, per cui i più illustri medici dell’antichità come Ippocrate, Celso e Galeno, si trovavano a discutere di miscele e preparati per la cura della pelle del corpo, “la pelle solcata da rughe potrai distenderla con mastice di lentischio”, scriveva il medico Quinto Sereno. Proprio Galeno, nella sua Arte Medica, distinse la cosmesi “buona” da quella “cattiva” scrivendo che “lo scopo dell’arte del trucco è procurare una bellezza acquistata, mentre lo scopo della cosmetica, che è parte della medicina, è quello di conservare nel corpo tutta la sua naturalezza”.cosmesi

Con il passare del tempo, andando oltre l’impiego del latte d’asina come faceva Poppea, si è scoperto che questa naturalezza poteva essere sempre meglio conservata, grazie all’uso di preparati in crema più o meno chimici o naturali. Non è scopo di questo intervento, però raccontare in poche parole la storia di un rapporto fra l’uomo e il miglioramento della sua immagine, che inizia alle origini del genere umano. Ciò che invece ci piace segnalare è come le tre componenti che caratterizzano la personalità di ogni individuo: la parte fisico-anatomica, quella psicologica e quella delle relazioni sociali trovi un riferimento comune nella estetica della pelle: nella sua salute e bellezza, nella percezione che abbiamo di noi stessi e in quella che gli altri ci attribuiscono con la loro accettazione o con un doloroso rifiuto. È forse per questo che quando la nostra cute è sana e bella ci sentiamo più sereni e felici e gli altri ci apprezzano e valutano di più. Non è del tutto sbagliato, allora, ritenere che curando il proprio incarnato, contrastando ed eliminando gli inestetismi, si ottengano risultati non solo nell’ambito dell’apparire ma anche dell’essere.