Cosa spegne la luce sulla pelle del viso?

La luminosità cutanea è uno dei caratteri più importanti di una pelle in salute. Se la pelle appare opaca e spenta, infatti, non rappresenta solo un problema estetico ma anche un fenomeno da affrontare in maniera sistemica. A definire un volto spento ci sono un tono della pelle grigio, un colorito meno vitale, una texture disidradata, secca e spesso con imperfezioni. Diverse possono essere le cause e le condizioni in cui l’incarnato può andare incontro a una perdita di luminosità e colorito omogeneo. Oltre all’assunzione di farmaci, alla compresenza di malattie, specie di natura oncologica, le motivazioni possono essere più semplicemente legate a motivi fisici e biologici. Durante il periodo invernale la pelle viene sottoposta a stress climatici, e l’alternanza fra ambienti caldi e il freddo dell’esterno può accelerare la disidratazione cutanea. D’estate, la responsabilità può essere addebitata ai danni indotti dai raggi UV. Anche una convalescenza, lo stress e l’assenza di sonno possono rappresentare dei motivi che rendono la pelle più grigia e meno luminosa. Chi abusa di alcool, o fuma, può avere una pelle meno tonica e il colorito del volto più spento, a causa di un minore apporto di ossigeno e un rallentamento del turn over cellulare. In generale, quindi, alla base della opacità cutanea ci sono tutte le alterazioni del metabolismo delle cellule con conseguente rallentamento dei processi di biosintesi cellulare, in particolare dei fibrociti responsabili del rinnovamento delle fibre del collagene. Per questo, anche chi vive nelle grandi città, a causa dello smog e dell’inquinamento, può vedere la propria pelle invecchiata precocemente e poco luminosa. Il periodo mestruale, poi, è un momento in cui un’alterazione dell’equilibrio ormonale può incidere sull’aspetto del viso a causa di una ritenzione idrica che ostacola i normali scambi metabolici. Non va poi dimenticata l’alimentazione, perché essa gioca una ruolo fondamentale nella salute e nella bellezza della pelle. Oltre a bere una quantità abbondante di acqua durante le 24 ore, un’alimentazione equilibrata necessita di cibi ricchi di vitamine e antiossidanti, come la la vitamina A, e la Vitamina C, essenziale per la formazione del collagene. Da evitare, invece, gli alimenti ricchi di grassi saturi e conservanti.

Qualunque sia la causa della carente vivacità cutanea, a livello biologico quello che succede segue lo stesso processo: le cellule epiteliali, terminato il loro ciclo vitale di circa un mese, emergendo dagli strati più profondi della pelle dove sono state generate, si depositano sulla superficie cutanea rendendo la pelle poco luminosa e interferendo con la secrezione sebacea. In questo modo il loro deposito favorisce a livello superficiale l’accumulo di sebo, che può dare origine anche ad acne e diverse altre imperfezioni. A questo punto la domanda è la seguente: cosa si può fare per ridare luminosità alla pelle di viso e corpo stressata? Oltre al suggerimento di bere molto, un altro approccio è più di natura biologica: ridurre la formazione di radicali liberi che danneggiano il collagene, migliorare l’idratazione del derma, contrastare l’assottigliamento dell’epidermide e l’accumulo delle cellule epidermiche ormai morte che accumulandosi riducono la luminosità. Per combattere l’opacità è quindi, più che utile l’impiego di un esfoliante in grado di rimuovere, oltre ai residui dell’inquinamento ambientale, le cellule morte dagli strati più superficiali della pelle, tramite un’azione chimica. Tra le sostanze più utilizzate ed efficaci ci sono gli a-Idrossiacidi, (acidi della frutta, Acido Malico, Tartarico, Mandelico, Citrico) ma soprattutto, per la sua efficacia e maneggevolezza l’Acido Glicolico derivato dalla canna da zucchero e dalle barbabietole. Il largo ricorso a questa sostanza è dovuto alle sue attività esfolianti basate sulla riduzione dei legami e delle forze di coesione che tengono uniti i corneociti dello strato superficiale della pelle, e sull’aumento della velocità del turnover cellulare. Quest’ultimo si traduce a sua volta in un aumento dei fibroblasti e quindi della sintesi di nuovi collagene, elastina e glicosaminoglicani, elementi essenziali della pelle. All’azione chimica si può aggiungere l’azione meccanica di un massaggio deciso ma non abrasivo, al contempo nutriente e lenitivo, capace di allontanare le cellule morte dagli strati cutanei superficiali. Un ultimo punto a favore di questo approccio consiste nel fatto che, stimolando la microcircolazione si favorisce l’assorbimento dei principi attivi contenuti nelle formule dei dermocosmetici.