Cosa fare per la pelle del piede diabetico

Si parla di piede diabetico quando la neuropatia diabetica o l’arteriopatia degli arti inferiori compromettono la funzione o la struttura del piede. La neuropatia diabetica è una complicanza che può insorgere se il diabete è mal controllato e compromette il buon funzionamento di tutti i nervi, sensitivi, motori e vegetativi. In un piede neuropatico si sono modificati l’equilibrio muscolare, la percezione degli stimoli e l’autoregolazione. Un grave rischio di complicazione è l’apertura di un’ulcera, con conseguente insorgenza di infezione, che in questo caso è particolarmente violenta e rapida e, se non trattata subito, può portare fino alla parziale o totale amputazione del piede. Per questo la migliore arma di difesa è curare al meglio l’arto, in modo da evitare anche le più piccole ulcerazioni, favorite dal fatto che, quando il piede è neuropatico, la pelle diventa secca e facile a fessurarsi. Diventa allora necessario, garantire un’accurata idratazione ma con giudizio. Innanzitutto, è necessario non limitarsi a trattare soltanto la parte anteriore, che è facilmente visibile e raggiungibile, ma anche il calcagno, spesso trascurato. La crema idratante deve essere fatta assorbire perfettamente e a fondo: se ne rimane uno strato sulla pelle, infatti, questa macererà fino al punto di lacerarsi. La formulazione scelta dovrebbe essere del tipo adatto al piede diabetico secco per neuropatia. Se il piede non ha ancora grossi problemi di idratazione, una buona crema base può essere sufficiente; se sono presenti ipercheratosi, meglio le creme a base di urea che consentono una idratazione maggiore. Tutte queste cure sono ancor più essenziali quando vi è una arteriopatia. L’uso incongruo di un callifugo o una lesione della cute durante il taglio delle unghie su un piede ischemico può evolversi in modo rapido e drammatico. Ecco perché il problema non deve mai essere sottovalutato, ma è richiesta tanta attenzione, una seria prevenzione e soprattutto di consultare il Diabetologo e il Podologo di riferimento.

uomo 54 anni, podista affetto da diabete mellito e sottoposto a trattamento con metformina. Si evidenzia la progressiva guarigione delle ragadi al tallone dopo il trattamento specialistico podologico mirato e specifico della durata di 20 giorni.