Come cambia la pelle del malato oncologico

di Patrizio Altieri, ONCOS
e Stefano Bugliaro – Cosmetologo

Quando a un soggetto viene diagnosticato un tumore, di qualsiasi tipo esso sia, di prassi, si tende a sospendere ogni tipo di trattamento estetico. Prevale infatti un principio di precauzione, non perché la persona non possa essere sottoposta a trattamenti, ma perché sono pochi i professionisti del settore che hanno la preparazione adeguata a gestire un paziente con determinate patologie. La realtà è che il paziente oncologico ha esigenze estetiche come prima della malattia, anche se è ovvio che dovrà essere seguito con un’attenzione particolare frutto di una preparazione specifica da parte dello staff medico e paramedico. Durante le terapie, infatti, la pelle diventa sensibile, secca e nel peggiore dei casi si arrossa dando diversi problemi, dolore e fastidi. Le manifestazioni cutanee mostrano vari livelli di gravità e comprendono un ampio spettro di condizioni: dermatiti, secchezza cutanea e xerosi conclamata, mucositi, fissurazioni e vere e proprie ragadi, rash cutanei, infiammazione dei follicoli piliferi, granulomi, alterazioni delle unghie. La pelle (con peli, capelli e unghie) risente immancabilmente degli effetti collaterali delle terapie adottate nel percorso oncologico. La pelle, a causa di radio e chemio terapie, subisce un processo molto simile a quello dell’invecchiamento, ma in modo iperaccelerato: diventa più sottile e rallenta la capacità di rigenerarsi (una conseguenza logica dei componenti inibitori della crescita cellulare di queste terapie); vengono danneggiate le fibre elastiche e il collagene, quindi perde la sua capacità di adattarsi ai movimenti muscolari circostanti, la sua compattezza ed elasticità sono compromesse; diventa estremamente sensibile e si arrossa, aumenta la disidratazione e si desquama; si lesiona e si ulcera nei casi più gravi, e ancor più velocemente se non adeguatamente trattata; diminuisce la vascolarizzazione, la circolazione è sofferente, a volte restano visibili piccoli capillari; si manifesta un eritema, con rossore, vescicole e prurito; perde la sua capacità di proteggerci dal sole: la produzione di melanina viene inibita. Le consequenze estetiche e funzionali sulla cute sono spesso così evidenti e profonde da rendere ancora più difficile e a volte impossibile la sopportazione della terapia oncologica da parte della persona. È perciò molto importante che ella non rinunci a prendersi cura del suo corpo ma anzi giochi d’anticipo per evitare che disidratazione, ulcerazioni e altri disagi si aggiungano alle numerose prove che già si devono superare per guarire. Tutte queste problematiche possono diventare con il passare del tempo ancor più invalidanti per il paziente oncologico, che vive una sensazione di costante fastidio e soffre di un livello di stress che influisce negativamente sul suo umore e sulla capacità di relazionarsi agli altri, proprio perché teso e nervoso. Cosa fare per prevenire e contenere il problema? In primis è necessario ripristinare il corretto film idrolipidico, la naturale barriera protettiva che previene un’eccessiva perdita di acqua trascutanea e la conseguente disidratazione. Bisogna inoltre nutrire il tessuto e fornirgli dei principi attivi lenitivi e rigeneranti, per aiutarlo a compensare gli effetti negativi dei farmaci. Poter eliminare questi effetti collaterali cutanei dando sollievo e, nel limite del possibile, un aspetto più luminoso all’incarnato, non può far altro che bene, sia a livello estetico sia a livello psicologico. Fondamentale, poi, mantenere una buona igiene della pelle: lavarsi con acqua tiepida e usare detergenti a pH neutro, asciugando tamponando. Immediatamente prima della seduta della radioterapia, la cute deve essere pulita ed è meglio non applicare creme idratanti, gel, emulsioni o medicazioni. Altro consiglio utile è usare abiti di seta, lino o cotone ed evitare indumenti stretti ed in fibre sintetiche che riducono la dispersione del calore. Evitare la depilazione o l’uso di lamette da barba, per gli uomini è meglio radersi con rasoio elettrico. Sconsigliate le soluzioni alcooliche (deodoranti, profumi, dopobarba ecc) e l’uso del borotalco. Non bisogna esporre la parte irradiata ai raggi diretti del sole o a lampade UV (dopo la RT per almeno 6-12 mesi) né a temperature molto fredde o molto calde (per esempio impacchi di ghiaccio, borse acqua calda), evitando di fare il bagno nelle piscine contenenti disinfettanti a base di cloro che possono contribuire ad aumentare la secchezza della cute.