articolo a cura della dermatologa, dott.ssa Katerina Gkouvi
Presentiamo uno studio volto a dimostrare l’efficacia del collagene di
tipo I nella cura e prevenzione dei segni dell’aging
La popolarità della Medicina Estetica è in costante crescita. Merito della continua ricerca scientifica e del ricorso a nuovi sistemi elettromedicali e metodiche cliniche che oggi garantiscono risultati sempre più rapidi, efficaci e poco invasivi, nella prevenzione e nel miglioramento dello stato di salute della pelle, nel recupero degli equilibri psicofisici, della forma e del benessere. La medicina estetica, però, circondata dal clamore che accompagna ogni nuova evoluzione nell’approccio alla cura degli inestetismi cutanei o corporei, sembra vivere di rapidi entusiasmi e altrettanti repentini abbandoni delle tecniche utilizzate. Perché, più che in ogni altra disciplina medica, è la comunicazione che contribuisce a rendere popolari e a dare un valore aggiunto a molecole, prodotti, procedure e interventi che possono diventare, in poco tempo, argomenti d’interesse per uomini e donne di tutte le età. Rivolgersi a un medico o a un chirurgo estetico non è più un privilegio e un lusso a portata di pochi, e i tanti potenziali pazienti navigano sulla rete alla ricerca delle novità e delle proposte più innovative. Si creano così delle mode per cui una tecnica sembra oscurare tutte le altre, rendendole, agli occhi dei meno esperti, quasi superate. Come in tutti i settori, però, ciò che è veramente valido resiste nel tempo, può essere leggermente modificato, ma in sostanza mantiene il fondamento scientifico originale che garantisce al medico l’affidabilità e l’efficacia clinica. È questo certamente il caso della mesoterapia che sin dalla sua messa a punto nel 1952, a opera del medico francese Michel Pistor, non ha mai smesso di trovare applicazioni negli ambulatori di medicina estetica. Se ne parla poco, è vero, ma i risultati ottenibili sono indiscutibili perché i suoi protocolli di trattamento hanno alle spalle una lunga serie di esperimenti, ricerche e studi scientifici comparati, che vengono continuamente aggiornati con l’adozione di nuove molecole per le micro-iniezioni intradermiche. Per l’idratazione della pelle, ad esempio, uno dei trattamenti di elezione è proprio la mesoterapia con acido ialuronico non reticolato (HA). Sul mercato sono disponibili diversi prodotti con un’ampia gamma di formulazioni policomponenti. La maggior parte di queste contiene HA non cross-linked in combinazione con un cocktail di biorivitalizzazione formato da varie quantità di vitamine, minerali, aminoacidi, nucleotidi, coenzimi e antiossidanti. Il collagene eterologo di tipo I (HTIC) è un rigenerante dermico ottimale che ha ormai assunto un ruolo importante nel trend della bellezza. Grazie ai suoi effetti benefici, sta diventando il rimedio primario per la salute ed il benessere, una concreta evoluzione dell’idea della prevenzione dell’invecchiamento da strategia Anti-aging a Pre-aging. Il collagene eterologo di tipo I HTIC non è una molecola nuova perché viene utilizzato da oltre tre decenni in Dermatologia, Angiologia, Chirurgia Vascolare e Chirurgia Plastica per il trattamento delle ulcere cutanee, ferite aperte, cicatrici e piaghe da decubito sotto forma di “patch” di collagene liofilizzato applicato direttamente sulla lesione. In medicina estetica e nei trattamenti anti-età, si utilizza con successo una formulazione in polvere micronizzata iniettabile, in quanto produce le condizioni ottimali per il ripristino del tessuto connettivo. La formulazione in polvere HTIC, una volta sciolta, viene idrolizzata in aminoacidi e tripeptidi collagenici. Alcuni peptidi, soprattutto i tripeptidi, sono in grado di modulare le funzioni fisiologiche dell’organismo umano e per questo sono chiamati peptidi bioattivi o mediatori chimici. Alcuni di essi agiscono come fattori di crescita cutanea, da un lato inibendo l’azione della metalloproteinasi, dall’altro stimolando la formazione di nuovi fibroblasti. Come è noto, gli aminoacidi sono utilizzati dai fibroblasti per la formazione di nuovo collagene di tipo III.
Come risultato, l’HTIC stimola la biorivitalizzazione cutanea e favorisce la rigenerazione e la ricostruzione del tessuto connettivo nel derma, fornendo le condizioni ideali per la fisiologica neoformazione di collagene. Per valutare l’efficacia del HTIC iniettabile come biostimolante, per il trattamento dell’atrofia cutanea legata all’età in diverse aree del corpo, è stato realizzato uno studio in cui sono state coinvolte 163 donne di età media pari a 42 anni, con segni di invecchiamento cutaneo. Per ognuna di loro, l’area prescelta per il trattamento è stata sottoposta a iniezioni intradermiche di HTIC. Il trattamento è stato eseguito su viso, collo, décolleté e mani in 88 pazienti, ma anche su braccia (32), cosce e glutei (23) e addome (20). In ogni sessione, sono stati iniettati nell’area trattata 100mg di collagene eterologo di tipo I micronizzato, polvere sterile ricostituita in 5 ml di soluzione fisiologica sterile (soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%). Lo schema di infiltrazione prevedeva l’iniezione, con un ago 30/32 – 4 mm, di 0,1 ml di soluzione per punto per via intradermica o direttamente sottodermica a intervalli di circa 2 cm. Prima del trattamento iniettivo è stata utilizzata una crema anestetica topica. I pazienti hanno effettuato 4 sedute a intervalli di 2 settimane e sono stati sottoposti a visita di controllo 2 mesi dopo la quarta sessione. A supporto dello studio è stata realizzata una documentazione fotografica prima e dopo ogni seduta, nonché 2 mesi dopo la quarta, e nelle stesse occasioni tutte le aree trattate sono state valutate clinicamente da due dermatologi. Ai pazienti è stato chiesto di giudicare, tramite scale analogiche visive (VAS) la consistenza cutanea, prima di ogni sessione e 2 mesi dopo la quarta, e di descrivere il dolore provato durante il trattamento iniettivo, nonché di segnalare eventuali eventi avversi.
La documentazione clinica e fotografica ha mostrato, dopo ogni seduta, un miglioramento dei segni clinici di foto e cronoinvecchiamento nell’area trattata. In base ai dati e ai giudizi dei dermatologi, poi, i ricercatori hanno dimostrato che i risultati più evidenti sono stati riscontrati a 2 mesi dal quarto trattamento, evidenziando in tutti i soggetti, un grande miglioramento di compattezza, consistenza, luminosità e idratazione cutanee. In particolare, in 141 pazienti del campione trattato, è stato visto un miglioramento della qualità della pelle del 90-98%, in 19 pazienti dell’85% e in 3 del 75%. Un miglioramento che è emerso anche dai questionari di autovalutazione in cui oltre il 95% delle risposte hanno confermato il giudizio professionale, mentre il 98% dei pazienti ha specificatamente indicato un miglioramento della texture cutanea. Anche in questo caso è a 2 mesi dal quarto trattamento che i pazienti hanno evidenziato il miglioramento maggiore della qualità della pelle. Il dolore percepito è stato valutato da minimo a moderato durante il processo di iniezione mentre non sono stati segnalati eventi avversi. In conclusione, il trattamento iniettabile con collagene eterologo di tipo I (HTIC) si è dimostrato efficace e sicuro tanto da poterlo considerare uno strumento fondamentale per la biostimolazione.