Chi di noi non si è tuffato almeno una volta, in una fresca e dissetante fetta di cocomero? Rossa, dolce, gustosa, è la gioia di ogni bambino. Curiosita’ e notizie sul frutto più allegro dell’estate, che in Cina è anche un farmaco
Di Marisa Paolucci
Il cocomero, allegro simbolo delle nostre estati, è originario dell’Africa, eterogeneo continente ricco da sempre di profumi, sapori e colori. Anche conosciuto come anguria, viene coltivato dai tempi più antichi dalle varie popolazioni mediterranee tra cui gli egizi, e fin dall’antichità questo gustoso frutto ha avuto il privilegio di essere chiamato con più nomi. Nella civiltà greca veniva indicato con un nome che indicava anche il cetriolo. Del termine latino cucumis non si trova traccia fino a Virgilio che lo usa con il significato di cetriolo e a Plinio che sembra invece indicasse con esso proprio il cocomero. Il medico Aezio, nel VI secolo d.C., uso’ il termine aggourion, da cui deriva quello moderno di anguria che è uno dei nomi più comuni usato in Italia, sebbene esso fosse stato usato da Linneo per indicare una specie diversa di frutta. Il cucumis citrullus o citrullus vulgaris, sono questi i termini scientifici con cui si è sicuri di non sbagliare, continua ancora oggi, nelle diverse regioni italiane, ad essere chiamato in vari modi, in alcune località meridionali lo si conosce addirittura come melone d’acqua, non diversamente da quello che succede in altre lingue come il francese, l’inglese e il tedesco, per arrivare in Calabria dove viene chiamato “zi parrucu” (zio parroco) per il suo aspetto rubicondo. L’attributo specifico citrullus fu scelto da H. A. Schrader, direttore dell’Orto Botanico di Gottinga alla fine del Settecento, che ne fece un genere a parte, traendolo dal nome del cetriolo, completamente ignaro che in italiano significava “anche”, schiocco o stolto. Appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, la pianta è erbacea e annuale, ha fusto strisciante e peloso, ramificato, con foglie grandi, dal picciolo piuttosto largo. I fiori gialli sono unisessuali portati dalla stessa pianta, e quelli maschili compaiono prima di quelli femminili. Il frutto è un grosso peponide che può anche superare i 20 Kg di peso; e può assumere forma quasi sferica oppure ovoidale, con buccia liscia, di colore verde uniformemente distribuito o screziato di bianco o di giallo. Sotto la buccia si trova uno strato bianco, dello spessore di 1-1,5 cm.La polpa in cui sono contenuti i semi è succosa e zuccherina, formata per il 90% di acqua, per l’8% di zuccheri e di una piccola quantità di proteine. Proprio questa polpa fiammante, promette rifrigerio alla sete, e rimedio all’arsura, è un invito al quale è difficile resistere e, contrariamente a una credenza popolare, è una tentazione alla quale è possibile arrendersi senza catastrofiche conseguenze sulla bilancia. Il suo colore può variare dal rosso vivo al rosa o al giallastro, mentre i semi possono essere neri, bruni o bianchi. Tra le varietà italiane, generalmente a frutto rotondo, ricordiamo la varietà bagnocavallo, che matura in 80 giorni, ha buccia verde con striature verde scuro; la mora che matura in 75 giorni, con buccia sottile verde scuro, e la romagnolo dalla buccia verde striata. Sono diffuse inoltre le varietà americane tra le quali la più nota sugar baby con frutto sferico e buccia verde scurissimo, e ve ne sono molte giapponesi, precocissime a frutto rotondo molto pregiate. Il cocomero richiede durante il periodo di maturazione un clima caldo con scarse precipitazioni, è quindi coltivabile in numerosissime zone italiane. Il terreno deve essere leggero e ben concimato con fosforo e potassio, fondamentali per l’elaborazione delle sostanze zuccherine. La semina si effettua a righe in aprile-maggio. Spesso è difficile giudicare il grado di maturazione dei frutti e quindi il momento esatto della raccolta. Occorre che la buccia si presenti lucida, inoltre dovrebbe essere disseccato il viticcio alla base del peduncolo, ed è credenza popolare che essi dovrebbero risuonare cupamente se battuti con le nocche delle dita. Nelle calde giornate d’estate, il cocomero è un frutto assai dissetante, che soprattutto per i bambini può costituire un importante apporto di liquidi, che in maniera gradevole possono sostituire le più pericolose bevande gassate. E’ inoltre nota la sua azione diuretica che spesso erroneamente lo ha fatto apparire un frutto da mangiare con moderazione. Altre funzioni attribuite dalla tradizione sono quelle di attivare la funzione intestinale e di rendere la pelle più trasparente e priva di impurità strofinando la parte bianca sul viso.
Semi bianchi, neri o senza
I semi sembravano essere l’unico, inevitabile, inconveniente del cocomero. Da qualche anno non è più cosi’. In america la biotecnologia a messo a punto una specie che ne è completamente priva. Per noi che invece ancora li abbiamo resta la domanda: perché alcuni sono neri, altri bianchi e in un tipo addirittura rossi? Il colore dei semi è determinato geneticamente come gli occhi negli uomini, e la diversità del colore corrisponde a diverse fasi della vita del frutto. Quelli bianchi, salvo problemi d’impollinazione o di fertilità, diventano prima o poi neri.
Una ricerca difficile
Come è abitudine di questa rubrica, per ogni cibo preso in considerazione si cerca di dare informazioni sulle proprietà nutrizionali e, se presenti, terapeutiche, informando su quelle linee di integratori o dermocosmetici che contengono i fondamentali principi attivi contenuti nell’alimento stesso. Per il cocomero abbiamo avuto qualche difficoltà e ci siamo riusciti solo parzialmente. Esiste infatti una serie di solari prodotti dalla The Body Shop che sono chiamati WatermelonSun Care Range che promettono di offrire sia una protezione dagli UVB che dagli UVA ma non abbiamo a disposizione la documentazione scientifica che dia informazioni più approfondite. Ancora più difficile è illustrare il meccanismo d’azione delle Watermelon frost lozenges, prodotte in Cina a Shangai, i cui risultati garantiti dall’antica tradizione orientale sarebbero quelle di antiedema e di antidolorifico Se volete saperne di più, vi preghiamo pertanto di rivolgervi direttamente ai produttori.
COCOMERO
(Citrullus vulgaris)
Composizione chimica
Composizione in acidi grassi
Contenuto in aminoacidi degli alimenti
Fibra alimentare e Colesterolo
Composizione chimica e valore energetico
degli alimenti per 100g di parte edibile
% Parte Edibile 52
Acqua (g) 95.3
Proteine (g) 0.4
Lipidi (g) 0.0
Glucidi
Disponibili (g) 3.7
Amido (g) 0.0
Solubili 3.7
Fibra alimentare 0.2
Minerali
Sodio (mg) 3
Potassio (mg) 280
Ferro (mg) 0.2
Calcio (mg) 7
Fosforo (mg) 2
Energia
Kcal 15
Kj 63
Vitamine
Tiamina (mg) 0.02
Riboflavina (mg) 0.02
Niacina (mg) 0.10
Vitamina A (mg) 37 Vitamina C (mg) 8