La chirurgia delle palpebre nell’uomo: sono aumentati i casi particolari in cui maschi di media età si rivolgono al chirurgo plastico del dott. Riccardo Lucchesi – chirugo plastico Le cicatrici sono la più fastidiosa conseguenza di un intervento di chirurgia estetica. La preoccupazione più frequente tra i pazienti di sesso maschile e che le cicatrici visibili possano tradire il ricorso alla chirurgia estetica; un problema che è meno sentito dalla popolazione femminile che gode del vantaggio di poter mascherare da subito ogni traccia dell’operazione grazie al make-up utilizzato dove necessario. Sono in atto comunque da tempo dei profondi cambiamenti sociali e culturali che hanno modificato anche la mentalita’ maschile. Il processo è molto più evidente nelle generazioni più giovani che in quelle dei nostri padri o dei nostri nonni in cui prevale ancora una visione più tradizionale della figura maschile, pratica e attiva nel mondo del lavoro ma poco incline a una ricerca di eccessiva raffinatezza del proprio aspetto esteriore. Pero’, che piaccia o no, apparteniamo a una società sempre meno interessata al contenuto delle cose e con una maggior predilezione per l’aspetto esteriore; le implicazioni sociali e lavorative sono numerose e complicate e hanno per certi versi cambiato le regole del gioco, al punto da rendere quasi obbligatoria un’immagine gradevole e piacevole e non solo in ambito lavorativo. Non è casuale che sia nettamente aumentato il numero di pazienti uomini che si decidono per un intervento di chirurgia estetica: da poche unita’ all’attuale 20-30%. E non è casuale che le richieste maggiori si riferiscano al miglioramento del volto e in particolare dello sguardo, cioè di ciò che si deve inevitabilmente mostrare ad ogni primo incontro con il nostro prossimo. La regione palpebrale nell’uomo, per varie ragioni, può presentare caratteristicamente segni di estremo appesantimento che non possono ovviamente essere mimetizzati dal trucco. A volte l’invecchiamento determina una vera e propria deformazione di tutta la regione orbicolare e l’espressione riflette una stanchezza perenne quasi caricaturale; anche se raramente, lo stesso campo visivo può risultarne ridotto sia per l’ingombro delle borse palpebrali che per la riduzione della normale motilita’ delle palpebre, incapaci di sollevarsi convenientemente. |
![]() ![]() | Le foto posizionate a sinistra mostrano l’evidente eccesso di cute. Da notare l’evidente presenza di voluminose borse adipose palpebrali
Le foto posizionate | ![]() ![]() |
A questo si devono aggiungere, come si accennava prima, le implicazioni negative nella vita di relazione, ma anche un certo disagio personale e un’insoddisfazione verso la propria immagine. Anche gli aspetti più estremi possono essere risolti con le tecniche più moderne di chirurgia estetica e in anestesia locale. La severita’ del deterioramento anatomico impone pero’ una maggiore esperienza tecnica; se l’intervento è ben pianificato e ben condotto, si potra’ asportare senza rischi ogni eccesso cutaneo e ogni residuo di borsa adiposa palpebrale. Deve essere evitata ogni tensione eccessiva che altererebbe la normale posizione della palpebra e conferirebbe globalmente un aspetto poco naturale. Il ritorno a casa è immediato, senz’altra medicazione che sottili steri-strip che verranno rimossi insieme ai sottili punti di sutura dopo tre giorni. In questo tipo di chirurgia, per caratteristiche naturali della cute palpebrale, l’evoluzione cicatriziale è particolarmente favorevole e generalmente ogni traccia dell’intervento si rende praticamente inapparente a distanza di poco tempo. Approfondimento: Blefaroplastica |