
Sono sempre di più gli uomini italiani che ricorrono all’intervento del medico estetico e del chirurgo plastico per ritoccare e migliorare il proprio aspetto
Questo è un articolo di chirurgia estetica ma potrebbe benissimo rientrare nella categoria “società e costume”. Perché ciò di cui voglio parlare non è tanto, come potrebbe suggerire il titolo, di qualche nuova tecnica di filler per gli uomini bensi’ di come sia mutata nel tempo la percezione dell’estetica da parte del maschio italiano. Che gli uomini, specie negli ultimi tempi, tengano di più al proprio aspetto è un’informazione ormai risaputa. Tante volte ne abbiamo parlato anche su queste pagine.
Le statistiche ci dicono che il consumo dei cosmetici da parte di lui, spesso trafugati dal beauty della compagna, sono in progressivo, inesorabile aumento. Quello che forse non si sa è che è sempre più alto il numero di quanti si affacciano anche alla porta del chirurgo plastico e del medico estetico, amano trascorrere un fine settimana in una beauty farm, si fanno coccolare con fanghi e olii snellenti e temono come la peste i chili di troppo. Chi più, chi meno, naturalmente. Dipende dalle fasce socio economiche e dalla sensibilita’ personale, ma anche dall’ambiente di lavoro, più o meno altolocato e competitivo. Di più: anche gli uomini dedicano un sguardo malcelato alla ruga altrui e se scompare repentinamente si domandano chi abbia fatto quello splendido lavoro. Sono pronti a investire cifre a tre zeri per avere un aspetto fresco, riposato, competitivo e aggressivo. E non parliamo solo di conduttori televisivi o modelli per i quali avere un aspetto gradevole è quasi conteggiato nel contratto, ma anche di dirigenti d’azienda, direttori di banca, capi della comunicazione, politici e industriali. Anche avvocati e medici non disdegnano. Essere attraenti è un biglietto da visita e l’aspetto esteriore “racconta” in pochi secondi stile di vita ma anche valori e credenze. Studi recenti di psicologia sociale hanno dimostrato che il ritocco estetico, sapiente, naturale e discreto ha effetti diretti anche sulla busta paga e sulla possibilità di avere un impiego a parita’ di curriculum e titolo di studio. Una bella presenza conta, e lo fa in denaro sonante: dal 7 al 15% del reddito annuale per gli uomini. Ecco allora che un maschio su due ha pensato almeno una volta di migliorare il proprio aspetto, rinfrescare lo sguardo, cancellare le rughe. Un trend che pare inarrestabile e aumenta col tempo (+ 11% rispetto all’anno precedente) e che ha raggiunto ormai cifre importanti visto che secondo l’American Society for Plastic Surgery le richieste maschili sono aumentate del 77% dal 1997 a oggi. Per questi individui “affascinare” non basta più: sentono di dover essere all’altezza di donne che anche a 50 anni sono ancora belle, toniche e smaglianti e quindi, sia pure in segreto, perché non è virile confessarlo, si ritagliano una pausa pranzo per qualche punturina. I ritocchi light sono infatti gli interventi preferiti dagli uomini italiani, per la minore invasivita’ e il risultato pressochè immediato che può essere attribuito a un weekend riposante al mare. Una iniezione di botulino e un filler per riempire i solchi naso-genieni, quelle rughe brutte e spesso molto profonde che attribuiscono un’aria stanca e malsana. Poche punturine e l’aspetto migliora nettamente, con la necessita’ di solo due sedute l’anno.
I maschi infatti sono pazienti molto pratici e sbrigativi, spesso di poche parole. Si presentano dal medico da soli, sanno quello che vogliono, poche domande ma dirette e poi decidono. Sono perfettamente in linea con i gusti attuali che vogliono interventi super naturali, delicati, di grande gusto. Secondo alcuni dati raccolti negli studi dei medici estetici dal 20 al 40% dei pazienti chiedono lievi ritocchi al volto, blefaroplastica e rinoplastica quando sono molto giovani. Verso i 40 anni se si sono trascurati vogliono rimodellare il corpo, specialmente addome e petto. Interventi che possono essere anche molto delicati a causa della diversa qualità della pelle maschile, più spessa e grassa, e di un processo di cicatrizzazione differente. Ci sono pazienti sessantenni che chiedono un lifting del terzo superiore e per i quali è necessario avere un approccio chirurgico diverso poichè spesso mancano i capelli sotto cui nascondere le cicatrici. Un altro intervento molto richiesto è il riposizionamento del collo e del doppiomento, che tendono a cedere quando per esempio c’è un sovrappeso anche modesto. Tiene la richiesta di trapianto di capelli: l’uomo rasato o calvo è sexy, ormai gli uomini ne sono convinti, ma non a tutti i volti dona e quindi la chioma va ripristinata.
Oggi le tecniche di microchirurgia sono tali da offrire risultati eccellenti e duraturi anche nei casi più severi. Si agisce follicolo per follicolo e i pazienti sono molto soddisfatti, specialmente i più giovani, penalizzati da una alopecia troppo precoce e molto sofferta. In tutti i casi descritti comunque la parola d’ordine è: discrezione. Alle donne sapere che il compagno si cura più di loro da’ ancora un po’ fastidio, si tratta di un comportamento tabu’, non completamente sdoganato, come confermato da un sondaggio eseguito dal mio staff di comunicazione due anni fa: le donne ammettono che l’uomo si rifaccia se ha un problema oggettivo che gli crea disagio ma è meno “perdonabile” se indulge alle lusinghe del bisturi per essere semplicemente più bello.