Mastoplastica additiva: Seno in forma in 24 ore

Se il proprio seno non è più come quello di una volta o non soddisfa le proprie aspettative, c’è una soluzione rapida e duratura: l’intervento chirurgico. Oggi si può intervenire con la mastoplastica additiva e la mastopessi senza ricovero grazie a tecniche chirurgiche e anestesiologiche avanzate

Alto, sodo, simmetrico. Oltre ad assolvere a una funzione primaria (quella dell’allattamento), il seno ha una sua valenza estetica e rappresenta un importante richiamo sessuale. Ma, con il trascorrere del tempo e di alcuni cambiamenti ormonali, il complesso mammario non rimane invariato: il seno subisce inevitabilmente delle mutazioni. La gravidanza, l’allattamento, la menopausa, ma più in generale l’età stessa, portano a dei cedimenti della pelle e di quell’insieme di ghiandole circondate dal tessuto adiposo. Il seno risulta così rilassato, “svuotato” e, in certi casi, cascante. Niente a che vedere con la bella forma plastica di un tempo. Un seno che ha perduto tonicità e turgore può far sentire la donna meno attraente, addirittura poco “femminile”, creando complessi ed inibizioni anche con il partner. Le stesse sensazioni possono insorgere di fronte ad un seno eccessivamente sviluppato o, al contrario, appena accentuato.

“La chirurgia estetica – sottolinea il Dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova – affronta oggi gli inestetismi del seno in maniera più “dolce”, offrendo risultati naturali sia all’occhio che alla palpazione”.

LA VISITA PRELIMINARE  
Nel corso della visita preliminare il chirurgo valuta l’aspetto del seno sia dal punto di vista del “contenuto”, sia dal punto di vista del “contenitore”. Se ad esempio il contenuto è piccolo o scarso ed il contenitore è piccolo o normale si consiglia la mastoplastica additiva, intervenendo con una protesi. Nel caso il contenuto ed il contenitore fossero abbondanti si ricorre invece alla riduzione del seno, che prevede l’asportazione delle parti (pelle e porzioni di ghiandola) in eccesso.

Altro è il caso infine di un contenuto normale e di un contenitore grande: la soluzione a questo inestetismo è la mastopessi, l’intervento che prevede il riposizionamento della ghiandola mammaria nella sua sede originale (asportandone eventualmente una piccola parte) ed il ricollocamento dell’areola in posizione ottimale.

IL DAY SURGERY
L’evoluzione delle tecniche chirurgiche, prima fra tutte l’introduzione del laser ed una nuova pratica anestesiologica, ha potuto permettere una minore invasivita’ nell’intervento ed una pronta ripresa della paziente. La chirurgia del seno, come la maggior parte degli altri interventi di chirurgia estetica, rientra ora a far parte della day surgery, ovvero della “chirurgia di un solo giorno”. I vantaggi della day surgery rispetto all’intervento tradizionale (che prevede invece l’ospedalizzazione) sono molti: interventi veloci, ricoveri di qualche ora, possibilità di trascorrere la degenza a casa propria, nel proprio ambiente famigliare, evitando gli immaginabili disagi di un’ospedalizzazione. Rapidità d’intervento ed efficacia nei risultati non sono le uniche caratteristiche del day surgery: a queste si aggiunge, non ultimo per importanza, il fattore sicurezza. “Eseguire interventi rapidi – precisa il Dottor Pallaoro – non significa affatto sottovalutare le componenti di rischio, sempre possibili, connesse ad un intervento operatorio. I parametri sui quali si basa la sicurezza nel day surgery sono molti: esami e cure pre-operatorie, specificita’ dell’anestesia, monitoraggio costante, nel corso dell’intervento, delle funzioni vitali della paziente, controlli post-operatori, reperibilita’ e assistenza dell’èquipe medica. Tutto questo rende la “chirurgia di un solo giorno” non solo pratica ed apprezzabile ma anche e soprattutto sicura. Ma c’è di più: il regime day-hospital influisce positivamente sul periodo di convalescenza, accelerando il processo di guarigione e mettendo in luce quasi subito i risultati dell’operazione”.

Attente al seno
Il tumore della mammella nelle donne e quello del polmone nell’uomo sono le neoplasie più diffuse al mondo. In Italia, ogni anno, circa 230.000 persone si ammalano di tumore e di queste circa 30.000 sono quelle a cui viene diagnosticata una delle diverse forme conosciute di tumore al seno. Oltre il 25% ha meno di 50 anni, quasi la metà è tra i 50 e 70 anni, le altre hanno già superato i settanta. Non si è ancora in grado di fornire indicazioni certe sulle cause, ma secondo i dati provenienti da numerose ricerche, a partire dai 40 anni, nel periodo che precede la menopausa e per tutti gli anni successivi, aumentano le possibilità di ammalarsi.

Donne legate da vincoli di sangue (madre, figlia, sorelle) a qualcuna in cui si è già manifestata la neoplasia, sono soggetti più a rischio e devono sottoporsi a una scrupolosa sorveglianza anche prima dei 40 anni. Sebbene in Italia muoiano ancora circa 10.000 donne l’anno per una neoplasia della mammella, essa è considerata curabile e la forma migliore d’intervento è la Diagnosi Precoce, che si ottiene sottoponendosi periodicamente a visita medica ed a eventuali esami di approfondimento (mammografia, ecografia ed eventuale agoaspirazione). Secondo il National Cancer Institute il tasso di mortalità, rispetto agli anni ‘80 è calato dell’8,7% nelle donne fra i 30 e i 39 anni, e del 9,3% nella fascia d’età tra i 50 e i 59, merito di ampie campagne d’informazione che hanno reso le donne più consapevoli e attente al proprio corpo. Importante ruolo ha assunto, ma non è certamente in grado di sostituire gli accertamenti per la diagnosi precoce, l’autoesame o autopalpazione per individuare eventuali alterazioni e modificazioni da segnalare al medico. Va eseguita ogni due tre mesi, alla conclusione del ciclo mestruale o, in sua assenza, in giorni prefissati.