OSAS o meglio ”il russamento”
di Paola Marchi
Patologia spesso trascurata, le cause del russare meritano di essere approfondite per arrivare a una soluzione definitiva.
La tipica macchietta comica che ritrae la persona addormentata in situazioni ad alto rischio di imbarazzo, che si lascia sfuggire un gorgoglio (miccia per innescare gomitate d’intesa e battute), fa ridere solamente chi non conosce rischi e complicanze legate ai disturbi del sonno, in particolar modo la roncopatia. L’intorpidimento diurno, la mancanza di concentrazione, la stanchezza cronica, il rischio di appisolarsi sono solo i sintomi minori di un processo che può portare conseguenze anche davvero preoccupanti, se non curato per tempo. Oggi la roncopatia si affronta anche chirurgicamente, con un intervento che, in modo risolutivo, mette a… tacere il disturbo. Con buona pace dei sonni di chi russa (e di chi ci dorme accanto!).
Obstructive Sleep Apnea Sindrome
Per approfondire il tema, ci siamo rivolti al dottor Carlo Alberto Pallaoro, chirurgo plastico che da decenni impiega il laser quale strumento d’elezione per interventi di chirurgia estetica e funzionale. Il fenomeno del russamento è primariamente acustico, di intensità variabile e non sempre collegata direttamente alla gravità della situazione. Mentre la respirazione normale e corretta durante il sonno è nasale, in particolari situazioni del quadro patologico della roncopatia, diviene orale. Quando il flusso dell’aria è ostacolato da una condizione di riduzione del diametro dell’abituale via respiratoria, l’aria inspirata entra a velocità maggiore, e provoca un aumento della pressione negativa inspiratoria. Questo, con la ridotta pervietà del canale aereo favoriscono la roncopatia, che può essere determinata sia in caso di respirazione nasale, che orale, visto che gli ostacoli a carico delle vie respiratorie possono essere localizzati nel naso, nell’orofaringe e nell’ipofaringe. La conseguenza è la vibrazione, nell’inspirazione, del palato molle e delle strutture vibratili. In caso di ostruzione aerea della via nasale, l’aria necessariamente percorre l’istmo delle fauci, creando un collasso delle strutture faringee, per l’effetto di aspirazione, che le induce alla vibrazione anche in assenza di riduzione del diametro oro-faringeo. A livello fisio-biologico, il sonno qualitativamente buono e quantitativamente sufficiente è categoricamente necessario per la vita. La sindrome da apnea ostruttiva del sonno (Osas), determinata dalla roncopatia, è una malattia autoaggravante che deteriora l’organismo.
Il rischio OSAS Obstructive Sleep Apnea Sindrome
Il grande pericolo di chi russa si chiama Osas (Obstructive Sleep Apnea Sindrome), ed è una manifestazione frequente nei russatori cronici. Purtroppo, la sindrome da apnea notturna (appunto la Osas) non è sempre auto-diagnosticabile. In genere è il partner che si accorge che qualcosa non va nella qualità del sonno: il segno d’allarme è l’improvvisa interruzione del russamento, proprio perché si sta trattenendo il respiro. Dopo un paio di secondi, segue un profondo respiro e la ripresa del russare. ”L’occlusione delle vie respiratorie tipica dell’Osas – approfondisce il dottor Pallaoro – è determinata dalla ridotta pervietà delle vie respiratorie aggravata dal fatto che la lingua, nel rilassamento indotto dal sonno, cede all’indietro nell’orofaringe, occludendo completamente lo spazio e determinando l’apnea. L’ipossemia prodotta dalla mancanza di respiro rende leggero e frammentato il sonno, poichè le Osas si verificano anche centinaia di volte per notte, con conseguenti ipercapnia, ipertensione arteriosa, tachicardia o bradicardia”. Ma le conseguenze peggiori per la salute chi soffre di apnee notturne, le avverte durante il giorno, con un impatto sulla qualità della vita anche molto pesante. ”Le Osas infatti – riprende il chirurgo – sono corresponsabili e aggravanti di situazioni come obesità, calo della libido, sonnolenza diurna, diabete, ipertensione, patologie cardiache, polmonari e neurologiche, con un rischio elevato di morti repentine, infarto e ictus”.
Prevenzioni e terapie contro il russamento
La causa più facilmente affrontabile per risolvere il problema del russare è prestare una certa attenzione allo stile di vita, imparando abitudini alimentari che evitino il sovrappeso e l’assunzione di alcool nei pasti serali, fattori che provocano l’arretramento della lingua nel sonno a causa di un rilassamento eccessivo e scomposto. Per lo stesso motivo non si deve abusare di sonniferi e tranquillanti. La posizione ideale per evitare di russare è il fianco. ”Quanto ai trattamenti medici – prosegue lo specialista – una soluzione al russamento occasionale sono i dispositivi topici, cerotti e mascherine nasali, oppure nebulizzatori nasali decongestionanti. Con l’approccio chirurgico invece è possibile trattare le cause del russamento in modo efficace e, nella maggior parte dei casi, risolutivo”. Se l’ostruzione che provoca la roncopatia ha origine nel setto nasale, che può essere deviato o avere escrescenze ostruttive come polipi e ipertrofia dei turbinati, una settoplastica è l’indicazione ideale. ”L’intervento – chiarisce il dottor Pallaoro – è simile alla procedura della rinoplastica estetica, che in molti casi viene condotta nello stesso tempo chirurgico, e prevede la resezione e l’asportazione delle sporgenze ossee e cartilaginee in eccesso. Le parti mucose subiscono invece l’ablazione laser”. Diverso è l’approccio chirurgico per il trattamento della roncopatia più comune, cioè il russamento provocato dalla vibrazione del palato molle, quindi causato dalla respirazione a bocca aperta. Questo intervento è denominato uvulofaringopalatoplastica, e oggi viene realizzato in regime ambulatoriale (e non più con degenza ospedaliera) grazie all’impiego della tecnica laser. Trattare la roncopatia col laser CO2Per liberare lo spazio orofaringeo dalle ostruzioni di mucosa che, con la vibrazione causata dal flusso dell’aria provocano il russamento, un tempo venivano asportati lembi di tessuto con il bisturi. ”Necessariamente questo intervento era piuttosto traumatico – afferma il dottor Pallaoro – perché erano previste suture e la procedura è alquanto cruenta, anche se nella maggior parte dei casi, efficace. Oggi l’efficacia è mantenuta, ma i vantaggi dati dalla procedura con il laser rendono decisamente obsoleta la vecchia pratica”. Il primo grande beneficio si avrebbe a livello di perdita ematica nel corso dell’intervento. ”Praticamente il sanguinamento è quasi assente sia in fase chirurgica che post chirurgica”, aggiunge il dottor Pallaoro.
Ma ciò che rende il laser lo strumento ideale per trattare questa particolare patologia è proprio la sua peculiare caratteristica: ”il laser, nel momento in cui tocca la mucosa, la vaporizza coagulando i vasi sanguigni interessatì’, quindi niente sanguinamento, ma anche niente suture. Inoltre, l’ablazione tipica del laser avviene senza contatto diretto con i tessuti, quindi non ci sono le incisioni tipiche degli interventi eseguiti con il bisturi, e sono assolutamente sterili.Vantaggi sul post intervento ”Il trauma chirurgico è di fatto moderato, nei giorni successivi il paziente dovrà fare dieta liquida e sopportare un mal di gola molto simile a quello di una faringite, ma i benefici compensano senz’altro questi disagi”. Il laser impiegato per il trattamento della roncopatia è quello ad anidride carbonica pulsato, impiegato anche per alcuni interventi di carattere estetico. Altro motivo per cui ad oggi si preferisce questa tecnica, è la possibilità di ridurre lo stress chirurgico dell’intervento ricorrendo ad una chirurgia in carattere di day surgery, senza degenza ospedaliera notturna. La procedura laser contro la roncopatia non ha particolari controindicazioni e viene consigliata anche nei casi di russamento lieve. Le statistiche evidenziano che circa il 50% degli adulti sopra i 50 anni russa (soprattutto maschi), e di questi una buona parte va incontro a pericolose fasi di prolungate e frequenti apnee notturne. Con l’avanzare dell’età la percentuale degli adulti interessati aumenta e la differenza tra i due sessi tende a pareggiarsi. Le statistiche degli studi polisonnografici individuano livelli di apnee ritenuti estremamente gravi e pericolosi per la vita in circa il 5% della popolazione totale.
per approfondimenti: russare