Una donna che mette al mondo un bambino può vivere male i cambiamenti subiti dal proprio fisico durante la gravidanza. In questi casi un aiuto può venire dalla chirurgia.
di Danilo Panicali
La gravidanza costituisce sicuramente uno dei momenti più belli nella vita di una donna. Tante sono però le trasformazioni sia a livello psicologico che fisico che la donna si trova ad affrontare. La futura mamma prende a poco a poco confidenza con il ruolo che andrà a rivestire per il resto della propria vita, consapevole delle proprie responsabilità nei confronti del nascituro ma anche delle tante emozioni che questo nuovo essere le darà. A livello fisico invece, il parto trasforma il corpo della donna donandole una nuova femminilità. L´assunto che tutte le mamme sono bellissime trova una spiegazione nella floridezza e nell’armoniosità delle forme che regalano alla donna un aspetto senza dubbio più tondeggiante ma anche sano e sensualmente rigoglioso. Certo è vero che spesso moltissime neo mamme hanno difficoltà ad accettare questa loro nuova conformazione estetica, desiderando tornare rapidamente alle misure e alla taglia precedente il parto. Non sempre tuttavia questo è possibile e diete anche drastiche possono rivelarsi infruttuose oltre che pericolose per chi vi si sottopone. In gioco inoltre, non dimentichiamolo, c´è anche la salute del bambino che ha nel latte materno la primaria forma di nutrizione e nella salute della sua mamma la speranza di un futuro sereno. Ciononostante non si può ignorare che nei mesi successivi alla gravidanza, gli importanti cambiamenti fisiologici che si verificano lasciano inestetismi significativi nel corpo femminile e che l´autostima delle neo-mamme può essere seriamente provata da questi problemi fisici, rovinando il momento felice che si è venuto a creare da poco con l´arrivo del bambino.
Oltre alla percezione di cui abbiamo parlato in precedenza, dell´”essere madre”, infatti, la mamma ha bisogno anche di riappropriarsi del suo naturale “essere donna”, carico di femminilità e sensualità da recuperare. è in questi casi che può venire incontro la chirurgia estetica o meglio la chirurgia post-partum, in inglese mummy job. Questa branca della chirurgia estetica, permette di intervenire su diversi punti del corpo senza rischi per chi vi si sottopone. Per un maggiore chiarimento su questo complesso argomento abbiano intervistato il Professore Pietro Lorenzetti, chirurgo plastico e direttore scientifico del Villa Borghese Institute di Roma. “Le zone che necessitano di un intervento maggiore dopo la gravidanza, quelle insomma più colpite dal parto, sono da un lato il seno e dall´altro l´addome. Il primo infatti potrebbe apparire svuotato e perdere tono mentre il secondo risente visibilmente dell´aumento di volume. Senza contare che oltre al rilassamento cutaneo si possono avere smagliature sul ventre e un aumento di peso che può essere rimosso con una liposcultura dei fianchi. Per risolvere il primo problema, la tecnica più utilizzata è quella della mastopessi che permette di riposizionare la ghiandola mammaria, oppure si può procedere con una mastopessi con l´ausilio di una protesi”. Ma quando si può procedere con questo intervento? “Questo tipo di operazione” – continua Lorenzetti – “si può eseguire dopo almeno sei mesi dalla fine dell´allattamento. La mastopessi con protesi è un intervento di circa due ore. Se non c´è eccessivo rilassamento o caduta del seno ma solo svuotamento si può evitare la pessi e inserire una protesi attraverso una semplice incisione di 3-4 cm nel solco sottomammario con un intervento veloce di 20 minuti. Solitamente si sceglie questa strada per preservare l´integrità del complesso areola-capezzolo sia nella sua sensibilità sia nella funzionalità, nel caso si debba allattare di nuovo”. Per quanto riguarda l´addome, invece, la tecnica più efficace è quella dell´addominoplastica. “Questo tipo di intervento si esegue realizzando una incisione bassa e poco visibile, poco al di sopra del pube. Esso risulta utile non solo per asportare l´eccesso di grasso e di pelle rilassata ma anche per correggere il rilassamento, dovuto alla diastasi dei muscoli retti dell´addome, che si verifica durante la gravidanza”. Anche in questo caso la domanda d´obbligo è: quanto tempo si deve aspettare dal momento del parto a quello dell´intervento? “Alcuni medici – risponde Lorenzetti – eseguono questo intervento contemporaneamente a un parto cesareo. Secondo me si tratta di una pratica da sconsigliare perché sarebbe bene che precedentemente i tessuti recuperino almeno in parte la loro elasticità. Per quanto riguarda i tempi di intervento e recupero, l’addominoplastica si esegue in un´ora e mezza e richiede al massimo due notti di ricovero. Si può tranquillamente tornare alla vita normale dopo 7-8 giorni dall’operazione, mentre per riprendere l’attività fisica si devono aspettare circa tre settimane. Infine mi preme sottolineare che questi interventi non sono consigliabili a tutte le donne che hanno avuto una gravidanza e in alcuni casi essi non possono perdurare nel tempo. Nei casi infatti, in cui la paziente ha il desiderio di mettere al mondo altri pargoli gli effetti dell’addominoplastica finirebbero naturalmente con lo svanire in occasione della nuova gravidanza.