Iperidrosi, risolverla con il botulino
Di Paola Marchi
Utilizzata in campo oculistico, apprezzata in ortopedia, sperimentata contro l’obesità, accolta con successo per i benefici estetici, la tossina botulinica funziona anche nel trattamento contro l’iperidrosi, patologia caratterizzata dall’eccessiva sudorazione. Chi soffre di iperidrosi, ben conosce il fastidio e la mortificazione di sentirsi costantemente le mani gocciolanti o le ascelle grondanti e gli abiti madidi di sudore. La sudorazione può essere improvvisa o costante, e generalmente si aggrava nel periodo estivo, ma comunque è sempre tanto abbondante da causare un forte imbarazzo. La si può considerare quasi invalidante per il lavoro e per la serenità delle relazioni, ma spesso viene sottovalutata e non riconosciuta come stato patologico, quale invece essa è. Oggi questa fastidiosa condizione si può trattare non chirurgicamente in maniera efficace e senza complicazioni con un trattamento efficace e assolutamente non traumatico costituito da terapia infiltrativa con tossina botulinica purificata di tipo A, la medesima sostanza utilizzata in medicina estetica per il trattamento delle rughe. (In Italia il farmaco approvato dal Ministero della Salute è il Vistabex, omologo del Botox).
Iperidrosi: tipologie
L’iperidrosi è una patologia caratterizzata da sudorazione eccessiva per le richieste termoregolatrici ed emotive. Con il termine “iperidrosi” lasciamo sottinteso il termine “primaria”. Infatti tale patologia si differenzia in due tipi, primaria e secondaria, ma di quest’ultima non tratteremo, visto che le cause sono date da lesioni neurologiche o altre patologie (ipertiroidismo e disfunzioni del sistema endocrino, terapia ormonale di carcinomi, malattie psichiatriche, obesità, squilibri ormonali di vario genere, come la menopausa). Piuttosto, l’iperidrosi più comune, la “primaria” o “idiopatica”, comprende le due forme più conosciute, quella stagionale e quella emotiva. Non tutti i medici concordano sulla classificazione della patologia secondo l’emotività del soggetto, ma sembra che esista una relazione tra la situazione psicologica e la sudorazione. L’iperidrosi emotiva pare abbia come bersaglio preferito mani, piedi e ascelle, e sembra causata da stress psicoemotivi; viene scatenata nelle ore diurne e non varia di intensità con l’innalzarsi della temperatura.
Psicologia e iperidrosi
Le cause dell’eccessiva sudorazione sono tuttora oggetto di studio per quanto riguarda il sistema neurovegetativo in relazione con la sua reattività (che aumenta nell’iperidrosi) riguardo agli stimoli ambientali, viscerali ed emotivi. Alcuni studi psicologici individuano la causa del disturbo proprio nella personalità dell’individuo che ne soffre. Le personalità timide, ansiose, emotive sono i soggetti più colpiti, che, secondo gli psicologi, hanno una notevole difficoltà (anche se del tutto inconscia) ad accettare il loro “ruolo sessuale” e il loro posto nella società. Altra ipotesi sotto studio è quella avanzata dagli esperti in psicosomatica. L’iperidrosi verrebbe in questo caso vista come il tentativo, da un lato di tenere lontano “contatti” temuti e indesiderati (la sudorazione sarebbe una sorta di scusa), dall’altro lato è considerata come un’acqua cutanea che cerca simbolicamente di spegnere un calore, un fuoco emotivo di cui si ha paura.
Infiltrazioni di botulino contro il sudore
La tossina botulinica è un veleno. A dosi minime e opportunamente purificato viene impiegato da decenni per la cura di alcuni spasmi muscolari patologici, come il piede equino (anche in neonati!) o, in campo oculistico, per il blefarospasmo. In medicina estetica piccole infiltrazioni della tossina prevengono e distendono le rughe d’espressione. La sua proprietà antisudore fu scoperta in modo casuale, racconta il dottor Pallaoro. Durante uno studio condotto su alcuni pazienti guariti dal botulismo (la patologia scatenata dal batterio presente spesso in cibi in scatola avariati), i medici constatarono che costoro per mesi ebbero problemi di cute eccessivamente secca: avevano smesso di sudare. Quello che per quei pazienti fu un vero problema, per altri fu una scoperta sensazionale: la tossina botulinica diede i primi successi fin dagli studi preliminari.
Il trattamento anti iperidrosi
Dopo lunghi anni di utilizzo della tossina botulinica in diverse specialità mediche, in particolare in oculistica, per la cura contro il blefarospasmo, da qualche tempo viene applicata con successo proprio per il trattamento contro l’iperidrosi. “Tale sostanza – spiega il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova – iniettata localmente in diversi punti dell’area interessata, provoca la sospensione del rilascio dell’acetilcolina, il catalizzatore chimico dell’impulso nervoso diretto alla ghiandola sudoripara”. La tossina botulinica di tipo A è in grado perciò di inibire l’eccessiva produzione di sudore. La soluzione diluita di tossina botulinica viene iniettata localmente tramite sottilissimi aghi intradermici; “L’efficacia delle infiltrazioni – riprende il dottor Pallaoro – si manifesta dopo due o tre giorni, cioè quando la tossina provoca il cosiddetto blocco colinergico”. Ma quanto durano gli effetti della tossina? “Il ridimensionamento della sudorazione indotto dalla tossina botulinica perdura per alcuni mesi per poi scomparire gradualmente, a seconda dei dosaggi utilizzati e della sensibilità personale. In media, comunque, le ghiandole sudoripare restano inibite fino agli 8 mesi per poi riprendere gradualmente la funzionalità”.
Le infiltrazioni di botulino possono essere praticate in qualunque zona del corpo, anche se generalmente il trattamento viene effettuato soprattutto sulle zone maggiormente colpite, come ascelle, mani e piedi. “La zona da trattare – continua il chirurgo – viene identificata con speciali marcatori che evidenziano i punti maggiormente interessati dalla traspirazione. Per quanto riguarda le mani, oltre che l’area palmare, spesso viene trattata anche la zona digitale, interdigitale e, se necessario, il dorso”. In pratica si interviene proprio nei punti più critici per chi deve scrivere o appoggiare le mani nelle attività quotidiane. L’unico effetto non desiderato è il rischio di non efficacia del trattamento in soggetti che abbiano sviluppato anticorpi contro la tossina, ma per ovviare l’inconveniente basterà agire con dosi leggermente più massicce.
Botulino contro l’iperidrosi: controindicazioni
Gli effetti del botulino sul sistema nervoso sono noti da oltre un secolo ma l’utilizzo in medicina della tossina inizia negli anni ’60, soprattutto in campo neurologico ed oculistico. Successivamente il Botox è stato impiegato in campo estetico per l’eliminazione delle rughe del viso e recentemente è stato approvato anche in Italia il suo impiego per fini estetici.
Non vi sono controindicazioni all’uso medico-cosmetico della tossina botulinica, alla luce della lunga esperienza in capo medico e finora non si sono registrati casi di complicanze legate all’uso della tossina. Proprio per questo il trattamento può essere ripetuto anche due volte l’anno.