Correzione del naso
di Monica Alberti
Quando il dorso del naso segue un percorso tortuoso a causa di un anomalo sviluppo osseo o di un evento traumatico, si può progettare un intervento di rimodellamento, intervenendo direttamente dall’interno delle narici e riducendo al massimo edema ed ecchimosi.
Le dismorfie del naso possono interessare vari punti della struttura piramidale: dorso, setto, punta, columella. La correzione chirurgica del dorso, sia nella sua finalità estetica che funzionale, è l’intervento di rinoplastica più richiesto da donne e uomini di ogni età. L’irregolarità del dorso può essere per eccesso o per difetto e correlarsi a cause intrinseche (sviluppo osseo) od estrinseche (trauma). Nel primo caso, prima di sottoporsi alla chirurgia si consiglia di attendere almeno i 16 anni di età, periodo in cui generalmente avviene il completo sviluppo osseo. Nel secondo caso, la rinoplastica oltre che estetica diventa anche ricostruttiva funzionale e prevede all’occorrenza l’inserimento di parti ossee mancanti.
Naso gibboso
L’antiestetica “gobba” posta sul dorso del naso può essere solamente cartilaginea oppure interessare anche la parte ossea. Spesso la presenza di gibbo è causa di seri complessi che possono mettere in discussione l’autostima del soggetto ed i suoi rapporti interpersonali. Al di là dell’aspetto psicologico, un naso “aquilino”distorce visibilmente l’armonia del profilo, conferendo un’immagine arcigna e grottesca. E’ sorprendente come invece una semplice correzione del dorso del naso possa restituire più armonia ai lineamenti senza stravolgere minimamente la fisionomia.
Rimodellamento del naso
Rispetto alla chirurgia di un passato anche recente (che richiedeva anestesia totale e ricovero e che molto spesso comportava complicanze come emorragie, ematomi lunghi da riassorbire e forti dolori), la moderna rinoplastica si rivela apprezzabilmente mini invasiva e più rispettosa non solo dei tessuti, ma anche delle esigenze del paziente. Oggi il rimodellamento del naso viene realizzato in anestesia locale accompagnata da sedazione e consente il ritorno alle mura domestiche già poche ore dopo l’intervento. Ma il vantaggio maggiore è che non comporta eccessivi traumi per il paziente e non richiede lunghi periodi di convalescenza (una settimana, al massimo due, di relativo riposo). L’utilizzo del laser CO2 pulsato (dall’azione fotocoagulante) e di particolari sostanze vasocostrittrici somministrate in fase anestesiologica, riducono infatti i tempi di cicatrizzazione e la comparsa di edema ed ecchimosi, favorendo di conseguenza un più rapido ritorno al sociale. Ma c’è di più: la correzione del dorso nasale avviene oggi rispettando i parametri facciali, intervenendo cioè solo sull’antiestetica “gobba”, senza stravolgere la naturale conformazione del naso.
Rinoplastica anestesia
Abbiamo già accennato ai parecchi disagi che la “vecchia” rinoplastica comportava, sia in termini di tempo (convalescenze lunghe di 3-4 settimane) che di sopportazione del dolore (con rischio magari di complicanze). Gli effetti collaterali della rinoplastica “vecchio stampo” erano inoltre piuttosto visibili: gonfiori ed ematomi scuri attorno agli occhi, difficili da riassorbire, rendevano il ritorno al sociale parecchio distante dalle proprie esigenze ed aspettative. Oggi la situazione è completamente rivoluzionata. Grazie alla mini invasività chirurgica, al ricorso all’anestesia locale (rinoplastica anestesia locale) e al laser CO2 pulsato, il rimodellamento chirurgico del naso avviene in assenza totale di dolore, contenendo al minimo il sanguinamento, l’edema e le ecchimosi. Una volta rimosse le medicazioni e la mascherina contenitiva, il processo di guarigione potrà essere accelerato sottoponendosi ad un ciclo di linfodrenaggio manuale e ad alcune sedute di terapia laser. Poche inoltre le precauzioni da prestare nel post operatorio vedi box “Post operatorio”.
Tecnica chirurgica della rinoplastica
Il rimodellamento del dorso nasale avviene praticando, con il laser CO2 pulsato,un’incisione all’interno delle narici (tra la cartilagine alare e la cartilagine triangolare), provvedendo quindi allo scollamento del dorso ed all’asportazione dell’eccesso di cartilagine e di eventuali spigoli ossei. In questa fase è importantelivellare bene il punto d’incontro con l’osso, in modo da non creare scompensivisibili tra i due piani.
IL POST OPERATORIO DELLA RINOPLASTICA
Al termine della rinoplastica, il chirurgo consegna al paziente le seguenti disposizioni:
- Evitare movimenti bruschi del viso, che possano traumatizzare la parte operata.
- Non cercare di rimuovere la mascherina contenitiva: attendere che sia il chirurgo a farlo, nel giorno prestabilito.
- Dormire con due cuscini in modo da favorire la circolazione sulla zona operata.
- Sottoporsi ad un ciclo di massaggi linfodrenanti ed a qualche seduta di terapia laser.
- Praticare, per alcune settimane, 10 minuti al giorno di autodigitopressione, in modo da accelerare il processo di guarigione.
- Attendere il consenso del chirurgo prima di indossare occhiali da vista o da sole (che si appoggiano proprio sul punto dove è stato limato il gibbo)
Rinoplastica additiva
Normalmente il rimodellamento del dorso del naso implica una riduzione ossea. A volte però la tecnica può essere additiva, apportare cioè degli elementi persi o mancanti. Come nel caso di questo ragazzo, dal gibbo incavato a causa di un trauma. Per riportare il profilo alla situazione originaria, si è provveduto ad un innesto osseo, ovviamente autologo.