Dott. Carlo Alberto Pallaoro:
Specialista in Chirurgia Plastica
www.pallaoro.com
Il problema di palpebre appesantite da borse e rughe non è direttamente proporzionale all’età: molto spesso anche le persone giovani, per fattori congeniti, manifestano questo tipo di inestetismi. Correggerli non soddisfa solo un’esigenza estetica ma in taluni casi costituisce una valida azione preventiva.
Obiettivo della blefaroplastica
La caduta delle palpebre superiori, ad esempio, riduce il campo visivo così come un rigonfiamento dovuto al grasso depositato sotto la palpebra inferiore può causare infiammazioni all’occhio ed affaticamento della vista. A tutto questo ci pensa la blefaroplastica, un intervento che oggi si avvale della tecnologia laser e di una pratica anestesiologica estremamente soft.
Le domande più frequenti sulla chirurgia estetica delle palpebre
Colpa dell’invecchiamento, della forza di gravita’, delle cattive posizioni o di qualche altra recondita motivazione. Fatto sta che anche gli occhi possono prendere una “brutta piega”, compromettendo l’estetica e la salute del viso.
Rilassamento (ptosi) delle palpebre, accumuli di grasso sia a livello del sottocutaneo che dello strato muscolare, comparsa di una più o meno fitta rete di rughe nel contorno oculare sono segni che spengono la vivacita’ dello sguardo e conferiscono un’immagine più matura (leggasi vecchia) del volto. L’attuale blefaroplastica regala occhi più giovani e belli con interventi meno traumatici di un tempo.
L’applicazione del laser, l’anestesia locale, l’uso di sostanze vasocostrittici che riducono al minimo il sanguinamento, la possibilità di beneficiare di tutti i vantaggi fisici e pratici del day hospital, la rendono un intervento estremamente delicato ed adatto anche a chi – per motivi di lavoro o di esigenza di immagine – non ha tempo da sprecare in “narcisistiche frivolezze”.
“L’operazione – precisa il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova – dura in media quaranta minuti e dopo un paio di ore è già possibile lasciare la struttura sanitaria in piena autonomia, apprezzando tutte le comodita’ di una convalescenza da trascorrere a casa propria”.
Se il principio della blefaroplastica è rimasto invariato (e cioè eliminare, nelle palpebre, ernie di grasso e cute in eccesso), è cambiata pero’ la tecnica: un motivo in più per apprezzare uno degli interventi di ringiovanimento del viso più richiesti da uomini e donne di ogni età.
QUALI SONO GLI ESAMI RICHIESTI
Questi quelli che richiederà il chirurgo per accertare l’idoneità all’intervento di blefaroplastica:
- Tasso di protrombina
- Tempo di tromboplastina parziale
- Transaminasi
- Azotemia
- Emocromo
- Glicemia
- Velocita’ di eritrosedimentazione
- Ionemia
- Elettrocardiogramma
L’ INTERVENTO DI BLEFAROPLASTICA
La chirurgia estetica delle palpebre oggi ha subito delle notevoli evoluzioni, migliorando le tecniche di intervento ed offrendo al paziente numerosi vantaggi, sin prima dell’operazione. “Tecnologia sofisticata e l’applicazione di particolari accorgimenti – spiega il dottor Carlo Alberto Pallaoro – consentono di sottoporsi all’intervento in regime day-hospital e di beneficiare di una rapida ripresa post-operatoria”. L’anestesia praticata nella nuova tecnica laser è tra le più avanzate: anestesia locale, accompagnata da una sedazione profonda (neuroleptoanalgesia). Questa procedura consente al paziente di non avvertire alcun dolore durante l’intervento e di non essere cosciente, pur non dovendo ricorrere ai disagi o ai possibili effetti collaterali di un’anestesia totale. Il risveglio post-operatorio sara’ pertanto immediato e privo di complicazioni. C’è poi un’altra novita’ chirurgica e riguarda l’utilizzo di sostanze vasocostrittici al fine di ridurre al minimo il sanguinamento. Ma la parte del leone in questo nuovo intervento la fa naturalmente il nuovo laser ad anidride carbonica (CO2) pulsato. Questo sofisticato strumento chirurgico consente di effettuare incisioni delicate e precise, intervenendo in modo “mirato”, senza intaccare le strutture circostanti (come invece avviene nel corso dell’intervento tradizionale, quello cioè praticato con il bisturi).
Per una buona riuscita della blefaroplastica è determinante infine la forma della losanga di cute in eccesso che il chirurgo asporta e che determinera’ la nuova forma dell’occhio: l’applicazione del laser rende in questo caso più precisa ed apprezzabile questa manovra chirurgica.
QUAL’E’ IL RISULTATO FINALE DELLA BLEFAROPLASTICA, E CHE ALTRO SI PUO’ OTTENERE CON IL LASER?
Eliminate borse e palpebre pesanti con la blefaroplastica, lo sguardo acquista più freschezza e luminosità e l’occhio sembra risultare più grande ed interessante. Chi non è ancora invece alle prese con i segni dell’invecchiamento ma vuole ugualmente far risaltare la forza magnetica dei due poliedrici “fanali” può ricorrere ad un piccolo intervento di ingrandimento occhi. Si tratta di una tecnica di massimo effetto, richiesta soprattutto dalle giovani donne per conferire maggiore importanza e sensualita’ allo sguardo. “L’intervento – spiega il dottor Carlo Alberto Pallaoro – consiste nell’ampliare la fessura oculare per dare più risalto all’occhio e per rendere più armonica la proporzione occhi-viso”. L’operazione è tra le più semplici: dura meno di dieci minuti e non comporta nè cicatrici nè medicazioni.
Un’unica prescrizione riguarda l’uso locale di un collirio nell’immediato post-operatorio.
BLEFAROPLASTICA INFERIORE
- Si pratica un’incisione lungo la linea sottociliare (l’utilizzo del laser è efficace per ridistendere la parte indeeriore dell’occhio).
- Si asporta il grasso che circonda il globo oculare (che determina le cosiddette “borse” e che da’ all’occhio un aspetto gonfio e perennemente stanco).
- Si sutura con punti intradermici.
- Si applicano piccoli cerotti contenitivi per coprire i punti.
A CHI E’ UTILE LA BLEFAROPLASTICA?
- A chi ha un eccesso di pelle che appesantisce la piega naturale delle palpebre.
- A chi presenta palpebre cadenti.
- A chi presenta gonfiore nelle palpebre (immagine di un occhio perennemente stanco).
- A chi ha un eccesso di pelle e sottili rughe nella parte inferiore degli occhi.
- A chi rileva borse e macchie nella parte inferiore degli occhi, spesso causa di avvallamenti dell’osso dell’occhio.
- A chi presenta un abbassamento della parte inferiore degli occhi che ne evidenzia la zona bianca.
A CHE ETA’ OPERARSI DI BLEFAROPLASTICA?
La fascia d’età ideale – sottolinea il dottor Pallaoro – va dai 35 ai 60 anni e anche oltre, purchè le condizioni della pelle siano particolarmente buone. La blefaroplastica
eseguita in persone anziane consente, oltre al risultato estetico, di ampliare il campo visivo, ridotto dall’eccesso di pelle e di grasso. La ptosi della palpebra superiore può essere corretta efficacemente senza lasciare cicatrici visibili. Attraverso una piccola incisione, è possibile inoltre allargare di 2-3 millimetri il diametro dell’occhio, con risultati ancor più apprezzabili.
La Blefaroplastica lascia cicatrici sottili e delicate che, essendo nascoste nella piega naturale dell’occhio, invisibili. La pelle in questa zona ha inoltre un’elevata capacità di cicatrizzazione.
QUANTO DURA L’INTERVENTO
La blefaroplastica superiore e quella inferiore possono essere eseguite singolarmente oppure in concomitanza. La durata dell’intervento può oscillare dai 20 ai 30 minuti, richiedendo anche due ore se – oltre alla blefaroplastica – viene praticato il lifting.
E’ POSSIBILE ABBINARE UN LIFTING VISO?
“Molto spesso – spiega il dottor Carlo Alberto Pallaoro – la blefaroplastica viene eseguita in concomitanza con un altro intervento, in modo da ottenere un ringiovanimento globale del volto. è il caso ad esempio del lifting temporale o lifting del viso, quello che – partendo da una piccola incisione della palpebra inferiore – permette di risollevare la regione degli zigomi e di attenuare la profondita’ del solco naso-labiale.”
COME SI TRASCORRE IL PERIODO POST-OPERATORIO?
I punti vengono medicati con speciali cerotti di contenimento, che verranno rimossi a distanza di quattro giorni.
Se si avverte una leggera sensazione di irritazione o di secchezza agli occhi, si può ricorrere ad un collirio a blanda azione antibiotica ed antinfiammatoria.
Per accelerare il riassorbimento delle ecchimosi (comunque attenuate grazie all’utilizzo del laser), è consigliabile la terapia laser (ogni 15 giorni per due mesi) ed un ciclo di linfodrenaggio manuale.
Gli occhi potranno essere presentabili dopo 7-10 giorni dall’intervento anche se, per un completo apprezzamento dei risultati, si dovra’ attendere uno o due mesi.
DA RIFERIRE AL CHIRURGO:
- Se si hanno disturbi a livello della pressione o del cuore
- Se si soffre di diabete o disfunzioni tiroidee
- Se è presente un’infezione o un’allergia agli occhi
Se si portano abitualmente lenti a contatto (potranno essere indossate dopo due settimane dall’intervento)
BLEFAROPLASTICA SUPERIORE SUPERIORE
Si pratica un’incisione lungo la piega della palpebra superiore (in modo da non far risaltare la cicatrice), arrivando fino al margine esterno delle sopracciglia. Si asporta la cute in eccesso che appesantisce e rimpicciolisce l’occhio. Si asporta l’eventuale grasso superfluo, corresponsabile dell’abbassamento palpebrale e della riduzione del campo visivo. Si sutura con punti intradermici.
Si applicano piccoli cerotti contenitivi per coprire i punti.
Approfondimenti: Blefaroplastica costi