La moda chiede l’addome piatto: Se il tessuto cutaneo è rilassato e i muscoli addominali perdono tonicita’ la soluzione chirurgica per l’accumulo adiposo è la chirurgia estetica dell’addome che può tornare piatto
Di Paola Marchi
Impietosa, l’estate evidenzia dismorfie e inestetismi che nella stagione fredda si potevano ben nascondere sotto abiti pesanti. Ora il caldo ci fa togliere strati di vestiti e appaiono le conseguenze fisiche ed estetiche della poca disciplina alimentare invernale e dell’assenteismo in palestra. Una recente indagine ha dimostrato che una donna su quattro teme la prova costume, vivendo con ansia e preoccupazione il momento in cui dovra’ indossarlo. Ben il 40% si vede grasso, a fronte del solo 26% che lo è veramente.
Nonostante la moda imponga di lasciare l’ombelico ben in vista. Ma anche chi è riuscito, con sacrifici e sudore, a raggiungere un peso forma, spesso è soggetto a inestetismi difficilmente eliminabili non chirurgicamente, come alcuni depositi adiposi particolarmente recidivi o un eccesso cutaneo all’addome che forma grosse pliche flaccide. “Tipico di persone che sono state obese o di donne dopo la gravidanza, l’addome cosiddetto a grembiule è caratterizzato da un aspetto pendulo della pelle, che spesso presenta anche un eccesso di adipe”, illustra il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova, e prosegue: “l’intervento chirurgico che permette di rassodare i tessuti, eliminare gli eccessi, correggere la diastasi dei muscoli retti e obliqui e di riposizionare l’ombelico è chiamata addominoplastica o dermolipectomia addominale”. Si tratta essenzialmente di un lifting dell’addome, la cui invasività ed estensione può variare a seconda della gravità della situazione iniziale. Lo scopo della correzione chirurgica è riportare a una buona tonicita’ il tessuto addominale.
“Per ottenere ciò – continua il dottor Pallaoro – sara’ necessario eliminare non solo gli eccessi cutanei, ma anche i depositi adiposi. Soprattutto in soggetti ex obesi generalmente si rende necessario riposizionare le fasce muscolari rette e oblique dell’addome che, a causa della tensione degli organi interni e della massiccia presenza di adipe, hanno subito una diastasi, cioè un anomalo allontanamento e un progressivo cedimento”.
L’intervento di addominoplastica
La procedura chirurgica di lifting addominale (addominoplastica)viene svolta nei pianti esterni dei tessuti. Per nessun motivo verrà aperta la cavità addominale e l’atto chirurgico avverrà esclusivamente in superficie. Grazie a ciò, sottolinea il chirurgo, l’intervento di addominoplastica può essere eseguito con una pratica analgesica meno invasiva rispetto all’anestesia totale, ovvero in anestesia loco regionale (peridurale) accompagnata da sedazione endovenosa profonda. Questo permetterà una rapida e meno traumatica ripresa postoperatoria, tanto da poter trascorrere tra le mura domestiche anche la notte stessa successiva all’intervento.
Addominoplastica: come si svolge
Il rimodellamento dell’addome eseguito attraverso l’addominoplastica (lifting addominale) richiede due incisioni comprese tra le spine iliache, una sopra il pube, l’altra appena sopra l’ombelico.
Dopo l’eliminazione di questa ellisse di tessuto, il chirurgo pratica uno scollamento cutaneo in direzione dello sterno. Da qui procede con l’avvicinamento delle fasce muscolari e all’eventuale aspirazione del grasso in eccesso nella zona fianchi/ventre: “Per un buon rimodellamento dei fianchi – spiega il dottor Carlo Alberto Pallaoro – sulla linea mediana, in fase di avvicinamento dei muscoli retti, vengono ripresi anche i muscoli obliqui”.
Durante la pratica di sutura per piani, l’ombelico viene riposizionato nella giusta sede e dimensione.
L’unica cicatrice visibile sarà una sottile linea che, sopra l’osso pubico, arriva fino ai fianchi. Questa può essere perfettamente nascosta anche da uno slip di ridotte dimensioni e il risultato sarà un ventre nuovamente rassodato e teso. Il trattamento con lamine siliconiche Biodermis può ulteriormente migliorare la qualità.
Addome teso e figura slanciata
L’ addominoplastica, oltre a donare una pancia nuovamente tonica, tesa e dai profili slanciati, consente anche l’eliminazione di parte delle smagliature della regione sotto ombelicale, in quanto vengono asportate con la pelle in eccesso. Molto spesso, in concomitanza con il rassodamento chirurgico dell’addome, il chirurgo consiglia anche una liposuzione localizzata lì dove gli accumuli adiposi interrompono un’armonia d’insieme.
“Quasi sempre viene praticata la liposuzione dei fianchi – specifica il dottor Pallaoro – proprio per dare slancio al tronco. Se il soggetto è maschile, poi, solitamente l’accumulo adiposo non è localizzato solamente nella zona ventre-fianchi, ma coinvolge anche i pettorali. è frequente perciò procedere con una liposuzione o più mini liposuzioni studiate per rimodellare l’intera silhouette”.
lI post operatorio dell’ addominoplastica
Dopo l’intervento, una volta rimossi i due drenaggi, il paziente dovrà tornare in clinica a distanza di 7 giorni per rimuovere i punti esterni, mentre quelli interni sono riassorbibili.
Ecco alcuni esempi di soggetti con un addome molto rilassato che, in alcuni casi, presentavano anche un vistoso eccesso di adipe. Per ciascun caso è stata studiata la soluzione chirurgica adatta, coniugando le aspettative e i desideri della paziente con la fattibilità dell’intervento è possibile vedere come le cicatrici siano sottili e facilmente nascoste da uno slip.
Il tipo di sutura per piani consente una migliore resa estetica e funzionale della cicatrice; con questo accorgimento non ci saranno avvallamenti e la probabilità di cicatrizzazione anomala viene ridotta. Per un paio di settimane si dovrà portare il bendaggio compressivo onda favorire una corretta guarigione. In seguito, è consigliabile indossare una panciera fino alla completa guarigione, che avverrà in tempi più rapidi se verranno praticati massaggi linfodrenanti.
Per approfondimenti: Addominoplastica (Portale monotematico)