Chirurgia estetica viso: non c’è solo il lifting

Quando si tratta del tema bellezza e viso in campo medico chirurgico, il pensiero corre immediatamente al bisturi, al quale vengono attribuite nell’immaginario collettivo velleita’ quasi da bacchetta magica per i danni arrecati dall’età. Eppure le soluzioni offerte oggi dai centri di chirurgia e medicina estetica più preparati sono svariate e dai risultati entusiasmanti. Ce ne parla il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova, ideatore di alcune innovative tecniche di chirurgia estetica e promotore di inediti percorsi antietà.

lifting_muscolo_cutaneocedimenti_voltoQuando si tratta del tema bellezza e viso in campo medico chirurgico, il pensiero corre immediatamente al bisturi, al quale vengono attribuite nell’immaginario collettivo velleità quasi da bacchetta magica per i danni arrecati dall’età. Eppure le soluzioni offerte oggi dai centri di chirurgia e medicina estetica più preparati sono svariate e dai risultati entusiasmanti. Ce ne parla il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova, ideatore di alcune innovative tecniche di chirurgia estetica e promotore di inediti percorsi antietà.

“Attualmente è possibile studiare la strategia ideale per ciascun tipo di invecchiamento cutaneo. Si parla quindi di un vero percorso, proprio perché il programma di ringiovanimento spesso non prevede solamente un unico intervento, ma una sinergia completa di tecniche chirurgiche e non che migliorano lo stato della pelle a livello visivo e, più profondamente, strutturale”.Ogni percorso viene dunque programmato in base alle caratteristiche tessutali e strutturali del viso, necessariamente al momento della prima visita con lo specialista. “In questa occasione – riprende il chirurgo – vengono analizzati i parametri facciali e il tipo di invecchiamento. La chirurgia ideale coniughera’ al meglio le aspettative personali del paziente con le realistiche possibilità offerte dalle metodiche”. Questa azione combinata di prassi mediche si muove essenzialmente tra alcune procedure comunemente utilizzate singolarmente, come le iniezioni di filler e botulino, il fotoringiovanimento a luce pulsata (IPL), la radiofrequenza bipolare Aluma e infine la famiglia dei lifting e minilifting chirurgici.

La parte del leone è giocata proprio dai lifting del viso, cioè la procedura chirurgica più nota ed efficace nel trattare la ptosi dei tessuti del viso, anche se grave e vistosa. “La più attuale tecnica – illustra il dottor Pallaoro – consiste nel risollevamento chirurgico dei cedimenti non solo superficiali, cutanei, ma che interessano anche il sistema mio-fasciale”. Tale lifting muscolo-cutaneo è di effetto naturale, non provoca un’espressione artificiosa, dura a lungo negli anni e previene ulteriori cedimenti. Anche le cicatrici sono ridotte davvero al minimo. “Se il lifting stabilito interessa l’intero viso – precisa lo specialista – l’unica cicatrice visibile si trova verticalmente davanti al padiglione auricolare. è molto sottile e destinata a sbiadire nel tempo, altrimenti potra’ essere trattata con la tecnica microchirurgica a mezzo Trilix. In caso di lifting mini o parziali, invece, non ci saranno esiti cicatriziali esposti”. L’unica limitazione del lifting è che va ad agire solamente sui cedimenti cutanei, fatto che rappresenta il maggiore e più evidente segno d’ invecchiamento del viso, ma non certo l’unico. “Il percorso di ringiovanimento del viso più completo – prosegue il dottor Pallaoro – è quello che considera i tessuti nella loro completezza, cioè a livello cromatico, sostanziale e strutturale.

Il lifting – tutti i lifting – agiscono solamente su quest’ultimo livello, ripristinando l’originale struttura “architettonica” del viso, cioè riposizionando i tessuti in sede ideale”. Ecco dunque come si delinea il percorso completo. Per trattare la pelle del viso superficialmente ed eliminare le chiazze lasciate dall’età, come le fatidiche macchie caffelatte o lentigo senili, un processo semplice e non invasivo è il fotoringiovanimento a luce pulsata ad alta intensità (IPL). “La luce pulsata colpisce selettivamente la discromia, eliminandola. Questo processo è utile se svolto un certo periodo prima del lifting, per cominciare gradatamente il ringiovanimento, oppure dopo la chirurgia, una volta normalizzati i tessuti, in modo da illuminare ulteriormente la pelle.

Il fotoringiovanimento eseguito da operatori specializzati, inoltre elimina progressivamente e definitivamente anche le piccole lesioni vascolari che minano l’uniformità del colorito, come la couperose”. Altro aspetto non sempre risolvibile con il singolo lifting muscolo-cutaneo è la presenza di alcuni solchi e fessurazioni della pelle, a esempio le zampe di gallina più profonde, o le rughe mimiche. Le prime potranno essere affrontate con la tecnica degli iniettabili riempitivi, i filler. “Questi colmeranno l’avvallamento e la fissurazione rendendo l’aspetto della pelle liscio e compatto. La loro durata è variabile a seconda del materiale scelto e dell’effetto ricercato”. Anche se la loro pratica appare semplice, in realtà deve necessariamente essere eseguita dopo un’analisi accurata, da uno specialista di conclamata esperienza. Ma spesso la causa primaria della formazione delle rughe, è l’eccessiva motilita’ dei muscoli pellicciai, ovvero i mimici. “Queste rughe sono continuamente in formazione e il processo può essere rallentato o bloccato solamente riducendo la causa della loro genesi: l’eccessiva contrazione muscolare. A ciò è deputata la tossina botulinica, che risolve efficacemente la questione, rilassando per lungo tempo e senza danni la muscolatura interessata”.Abbiamo visto come un percorso studiato con precisione e scrupolo possa eliminare i segni del tempo dalle strutture molli del viso, la cute e i muscoli, e come possano essere trattati con efficacia i danni a livello superficiale e cromatico. Ma come è possibile intervenire sull’aspetto sostanziale del derma, cioè sulla qualità stessa della pelle? Il tempo, è noto ed evidente, impoverisce la cute di alcune sostanze, tra cui il collagene, fondamentale per l’assetto compatto e tonico dei tessuti. Nessun cosmetico è in grado di restituire davvero in profondita’ queste fibre, nè riesce a far si’ che il corpo ne riprenda la naturale produzione. “A questo scopo è nato il sistema a radiofrequenza bipolare Aluma – risponde il chirurgo – che promuove la sintesi di neocollagene e stimola l’attivita’ dei fibroblasti. Sottoporsi ad un ciclo di radiofrequenza prima dell’intervento di lifting è spesso una soluzione che predispone la pelle ad una chirurgia di grande effetto. Inoltre, sedute regolari effettuate un certo tempo dopo la chirurgia, ne amplificano i risultati, aiutando a mantenerli inalterati a lungo e a rallentare ulteriormente il deterioramento dell’età”. Chirurgia o medicina, quindi? Meglio il lifting o i riempitivi? è palese, in sostanza, che queste domande non si pongono più: se si sceglie di ringiovanire davvero l’estetica del proprio viso, è bene farlo optando per un percorso completo dagli effetti molto naturali e a lungo termine. In altre parole, oggi abbiamo a disposizione numerose armi per trattare efficacemente ogni aspetto del decadimento dermico, la sinergia di queste, studiata accuratamente ed affidata a mani competenti, è la reale soluzione.

“Il lifting muscolo-cutaneo è l’optimum per trattare i cedimenti del viso – spiega il dottor Pallaoro – e accompagnato da metodiche come la luce pulsata e gli iniettabili, la pelle trova una freschezza inedita. Il percorso di ringiovanimento ideale comprende anche la radiofrequenza bipolare di Aluma: la struttura dermica viene arricchita di neocollagene, mantenendo a lungo e perfezionando gli esiti della chirurgia. Lo specialista deve studiare con accuratezza il percorso di ringiovanimento ideale per ciascuna tipologia di tessuto, integrando la chirurgia con tecniche non chirurgiche calibrate ad hoc”.

Approfondimento: Chirurgia estetica viso