di Arianna Urbani

Viviamo in un mondo in cui conquistare i celebri 5 minuti di notorietà di Warholiana memoria ha assunto quasi i connotati di una dipendenza. Per ottenerli ci si sbraccia davanti alle telecamere durante un servizio del TG, si scattano selfie più o meno arditi da pubblicare su facebook e ormai, sempre più spesso, si decide di modificare il proprio corpo per attrarre almeno gli sguardi della gente per strada. In quest’ultimo caso, non si parla solo di una scelta di look ma di qualcosa di più profondo che a volte può assumere i tratti della psicopatologia. Pur di suscitare scalpore, infatti, c’è chi si fa applicare piercing sempre più vistosi (compromettendo in molti casi la normale fisionomia del volto), si copre di tatuaggi che si estendono su tutto il corpo (anche sul cuoio capelluto), ricorre alla chirurgia plastica per assumere il volto dell’attore, dell’animale e persino del giocattolo preferito. Eccessi, sicuramente, da cui la comunità medica prende le distanze in modo convinto, come ci spiega il dott. Pierfrancesco Cirillo, segretario dell’Aicpe (Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica). “La chirurgia plastica è spesso collegata agli eccessi, come quelli della donna-gatto o di vip che si sono fatti prendere la mano, ma la maggioranza dei chirurghi plastici interviene su persone equilibrate, che hanno solo il desiderio di stare meglio con il proprio corpo”. Per tentare di sfatare i falsi miti legati a una chirurgia plastica eccessiva, l’Aicpe ha divulgato un documento che contesta le principali credenze legate a questo tipo di interventi.

1) La convinzione molto diffusa che i risultati degli interventi sono facce gonfie e corpi artificiali è falsa.
La chirurgia plastica ben fatta dà risultati naturali, i cattivi esempi sono riconducibili principalmente a medici che assecondano indistintamente le richieste dei pazienti.

2) Gli interventi sono troppo cari e la chirurgia plastica è un lusso riservato a un’élite.
Falso. Ci sono molte procedure non invasive accessibili a chiunque, senza contare che il prezzo di molti interventi si è di molto abbassato.

3) Le minorenni fanno la coda dai chirurghi plastici.
Nel 2013 in Italia solo lo 0,4% degli interventi ha riguardato minorenni, in generale per otoplastiche (orecchie a sventola) e correzioni di deformità o di problemi funzionali.

4) Le cicatrici sono molto visibili. I chirurghi plastici certificati le nascondono.
In caso di liposuzione, le cicatrici sono millimetriche e scompaiono sotto la linea di bikini e slip; per il lifting si fanno coincidere con l’attaccatura dei capelli o dietro le orecchie; per il seno: nell’areola, sotto seno o ascella.

5) La liposuzione aiuta a dimagrire.
Errato: la liposuzione non è l’alternativa alla perdita di peso ma serve solo a ridefinire i contorni del corpo eliminando il grasso eccessivo.

6) Un medico vale l’altro.
Improbabile: sebbene in Italia basti la laurea in Medicina e Chirurgia per essere abilitati a eseguire interventi di Chirurgia plastica, solo la specializzazione universitaria garantisce una preparazione adeguata.

7) Le protesi al seno non sono sicure.
Attenzione: ci sono diversi impianti con marchio CE approvati per uso medico e sottoposti a ricerche e test. I controlli sono continui ed è dimostrato che non esistono relazioni con l’insorgenza di cancro o altre malattie.

8) Con le protesi non si può allattare.
Molte donne con protesi allattano ma di rado si può avere qualche difficoltà. Non ci sono evidenze scientifiche che provano la presenza di silicone nel latte e non sono riscontrate differenze rilevanti tra bambini allattati da mamme con protesi e senza.

9) La chirurgia plastica è rischiosa.
Come in tutte le procedure chirurgiche ci sono rischi, minori se ci si rivolge a un chirurgo plastico certificato.

10) La chirurgia plastica è cosa da donne.
Nella sola Italia nel 2013, gli uomini hanno costituito il 17,3% del pazienti dei chirurghi e medici estetici.

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