di Giorgio J.J. Bartolomucci
Diverse ricerche provano a valutare il numero degli interventi di medicina e chirurgia estetica e a chiarire perché si preferisce l’una o l’altra disciplina
Chirurgia e medicina estetica sono due discipline mediche in costante crescita. Difficile però fornire dati certi in quanto, purtroppo, in Italia non esiste un sistema di rilevazione ufficiale come invece avviene negli USA e in altre nazioni. Da noi, quindi, più che di statistiche complete, si può al massimo parlare di proiezioni più o meno esatte, che permettono di dire, per esempio, che gli interventi più richiesti dalle donne sono: rinoplastica, mastoplastica additiva, blefaroplastica, liposuzione e tutti i trattamenti per eliminare cellulite e adiposità localizzate. Mentre gli uomini sarebbero più interessati a liposuzione, chirurgia del naso, trapianto di capelli e ginecomastia. Ancora più difficile valutare il numero degli interventi di medicina estetica effettuati ogni anno in un Paese in cui, non esistendo ancora l’albo degli specialisti, sono diverse le tipologie di medici che offrono prestazioni estetiche sul territorio. Per questo motivo, indagini a campione permettono solo di stilare una possibile classifica delle preferenze dei pazienti ponendo al primo posto l’applicazione di Tossina Botulinica, le iniezioni di Acido Ialuronico e altri Fillers, la Depilazione laser, la Micro dermabrasione, i Peeling e il Laser Skin Resurfacing. Come tendenza generale si può però affermare, con ragionevole margine di sicurezza, che il numero di interventi estetici non chirurgici, condotti da medici, è superiore a quello degli interventi di chirurgia plastica e che il loro scopo principale è quello di ridurre in modo significativo i segni dell’invecchiamento: macchie, rughe e perdita di elasticità della pelle. L’abilità di un buon medico estetico risiede, quindi, di realizzare al meglio ognuno di questi interventi, potendo rispondere in maniera completa alle richieste d’aiuto che arrivano da uomini e donne di mezza età che non riescono ad accettare la comparsa e l’accentuazione dei segni dell’età sul proprio viso. La risposta ideale, infatti, può solo venire dalla corretta ed equilibrata integrazione di diversi trattamenti medico-estetici ambulatoriali seguiti da una valida prescrizione domiciliare. Molto si potrà discutere su quali siano i criteri con cui poter valutare la bravura di un operatore e probabilmente il metodo più semplice risiede nel gradimento del paziente per il risultato ottenuto. Non va però dimenticato che molto del risultato finale, esula dalle qualità del medico e ricade invece sulla aderenza che il paziente mostra nei giorni seguenti all’intervento verso le prescrizioni comportamentali che gli sono state consigliate. A partire, per esempio, dalla rinuncia alla esposizione al sole, alla riduzione del fumo o alcool, al trattamento quotidiano con cosmetici domiciliari che garantiscono la completezza della cura. Va sottolineato che quest’ultimo punto è spesso sottovalutato e trascurato, specie se vengono prescritti più prodotti, talvolta anche molto costosi. È per questo che la prescrizione dovrebbe limitarsi a un unico cosmetico medicale gradevole e ben tollerato, non comedogeno, non occlusivo, formulato per minimizzare i rischi di allergia. L’identikit di un cosmetico post intervento di medicina estetica esalta la versatilità della formulazione che allo stesso tempo deve garantire idratazione, effetto anti-age, buona azione elasticizzante e depigmentante, fotoprotezione medio alta per prevenire il fotoinvecchiamento e, per finire, un efficace effetto tensore. Un prodotto siffatto copre la maggior parte delle indicazioni che ogni medico estetico considera fondamentali per raggiungere il successo e permette al paziente di continuare in casa propria la fase di recupero e di ottenere il miglior effetto possibile senza dover ricorrere al bisturi. Perché, in conclusione, questo è il vero problema che prima o poi ogni paziente si pone: vale la pena di sottoporsi a interventi ripetuti e dalla durata temporanea o non conviene, una volta per tutte, scegliere la sala operatoria e non pensarci più per anni? Una indagine internazionale comparsa sul sito alfemminile.com, ha rilevato che una italiana su due conosce la differenza fra medicina e chirurgia estetica. Confuse invece le francesi, che nel 24% dei casi si dichiarano non certe della distinzione. 3 donne su 5 preferirebbero la chirurgia estetica ma spesso si bloccano per i prezzi. Le tedesche non sono così convinte e solo il 33% ammette di averci pensato, mentre le spagnole sono le più propense a rivolgersi al chirurgo a e il 77% ci ha già pensato. Per le italiane, contano anche i rischi connessi alla pratica chirurgica (32%), mentre le spagnole sono preoccupate principalmente dall’anestesia (19%), con le inglesi che temono i pericoli collegati a impianti o altri prodotti utilizzati (21%). L’intervento più desiderato è quello al seno perché sembra che, in generale, le donne europee non siano molto soddisfatte ne del proprio décolleté che è la parte del corpo che più vorrebbero modificare. Altre parti del corpo per cui sembra prevalere l’orientamento alla chirurgia sono: naso, pancia e cosce. Si è già detto che i trattamenti più richiesti per eliminare rughe, peli e chili di troppo fanno pendere la bilancia verso la medicina estetica, meno invasiva della chirurgia plastica. I trattamenti di epilazione non creano alcun timore, altrettanto le sedute di dimagrimento e tutto ciò che il medico estetico propone per eliminare le rughe. Sembrano essere scomparsi anche i pregiudizi morali sul fatto che la bellezza deve essere il più possibile naturale e non artefatta, e il principale ostacolo è considerato quello economico. Al massimo si ha paura che il risultato non soddisfi le aspettative o sia poco duraturo. Secondo gli esperti, per ridurre il più possibile questa preoccupazione il modo migliore è proprio quello di coinvolgere la paziente in un protocollo post-intervento che la veda protagonista di scelte di vita e di un trattamento cosmetico protratti nel tempo.