Che cos’è la Fisioterapia dermatofunzionale?

Un insieme di metodiche fisiche che si associano a chirurgia e medicina estetica per preparare il paziente e per velocizzare il recupero post-intervento

Dr.ssa Nadia Aprea, Fisioterapista, Napoli e Casalnuovo

Il medico estetico deve essere anche un buon psicologo? Per chi intraprende questa professione, accanto allo studio e all’acquisizione delle competenze necessarie per intervenire sugli inestetismi del paziente, è oggi fondamentale anche provare a scoprire le origini del suo malessere più profondo? Deve investigare, attraverso l’analisi psicologica, se la persona che chiede aiuto abbisogna in realtà anche di un supporto di tipo emotivo per essere rassicurata, per esempio, sui risultati conseguibili? Ancora: vale la pena capire se i difetti reali sono il frutto di stili di vita scorretti, di una skin care sbagliata, oppure sintomi di altri tipi di problematiche anche patologiche? Assolutamente si. Solo dopo che queste iniziali domande avranno trovato un’adeguata risposta è possibile stabilire un protocollo di intervento che non sia focalizzato solo sull’inestetismo ma costituisca la base per un più profondo cambiamento psico estetico, verso una condizione di benessere più ampia. A volte, però, per raggiungere questi risultati, può essere utile dotare l’ambulatorio di medicina estetica anche di altre competenze tecniche estranee alla formazione del professionista. Un esempio è costituito dalla fisioterapia dermatofunzionale. Questa branca della fisioterapia, che ha visto per anni una applicazione puntuale nel post operatorio plastico e ricostruttivo, ha ormai assunto una propria indipendenza professionale focalizzandosi sul ripristino o addirittura miglioramento del funzionamento biologico dell’organismo. Ne abbiamo parlato con una esperta, la dottoressa Nadia Aprea, pioniera della disciplina e specializzata nel trattamento di patologie estetiche corpo/viso e nel trattamento di patologie linfatiche rare come Linfedema e Lipedema.
A cosa può servire l’apporto di una fisioterapista dermatofunzionale?
La figura del fisioterapista specializzato in terapia dermatofunzionale, può intervenire in maniera efficace, credibile e scientifica per accompagnare il paziente in un percorso di consapevolezza ed educazione alla salute.
Quali sono i suoi campi di applicazione?
Si tratta di una branca della fisioterapia piuttosto nuova in Italia, approdata solo negli ultimi anni, in cui il fisioterapista si occupa principalmente dei problemi della pelle. Le alterazioni e le deviazioni estetiche possono essere causate da diversi fattori: invecchiamento fisiologico del viso e del corpo, obesità, gravidanza e post-partum, interventi di chirurgia plastica ed estetica, interventi di chirurgia bariatrica, condizione patologiche di natura linfatica come linfedema o di natura adiposa come lipedema. Ecco, la fisioterapia dermatofunzionale estetica si pone l’obiettivo di migliorare inestetismi come la cellulite o il grasso localizzato a livello del corpo, ma anche le rughe e l’invecchiamento precoce del volto e del collo. Dal nostro intervento terapeutico consegue anche un miglioramento dell’autostima, dell’integrità emotiva dell’individuo e indubbiamente anche della qualità della vita. Del resto, sappiamo tutti che la società odierna è sempre più interessata ai canoni estetici e la nostra metodica risponde a questa viva richiesta. Qual è il rapporto con la Medicina Estetica e con la Chirurgia Plastica?
Indubbiamente la fisioterapia dermatofunzionale si associa molto alla Medicina Estetica, identificandosi come fattore adiuvante e mai in contrasto. Collaboro molto con chirurghi estetici e plastici, cercando sempre di individuare insieme a loro le vie migliori per accompagnare il paziente all’intervento, sia nel pre che nel post-operatorio. Questa preoccupazione si è rivelata importante per la prevenzione di possibili e comuni complicanze. Il mio ruolo è quello di far arrivare il paziente all’intervento nel miglior modo possibile, e di accelerarne il processo di recupero post-operatorio. Altrimenti, a risentirne è soprattutto il paziente che avrà più disagio fisico e psicologico e più difficoltà al ritorno alla vita normale.
In che modo è possibile intervenire per prevenire o curare i segni dell’invecchiamento che si manifestano sul volto?
Oggi la cura del volto è una tematica tra le più sentite non solo tra le donne. Anche gli uomini, infatti, hanno iniziato a investire molto nello skin care da fare a casa sia nel trattamento dei segni esistenti che nella prevenzione. Esistono però delle differenze. Le donne riferiscono di vedere la propria pelle spenta, cupa e atonica. Gli uomini, dal canto loro, sono preoccupati principalmente dalla comparsa delle cosiddette zampe di galline attorno agli occhi e dai cedimenti attorno alla bocca. Pur tenendo presente che l’invecchiamento facciale è un processo naturale che esordisce solitamente attorno ai 30 anni di età, secondo la mia esperienza, posso testimoniare che la fisioterapia dermatofunzionale, in quest’ambito, garantisce risultati efficaci nel medio e lungo termine pur utilizzando un approccio non invasivo. Può illustrarci quali sono i metodi e i risultati sperati?
Naturalmente. L’efficacia e i risultati ottenibili dal trattamento variano da paziente a paziente. Per questo, prima di iniziare qualsiasi protocollo, facciamo una valutazione attenta dei solchi del suo viso, in modo da poter agire correttamente. Nei nostri protocolli inseriamo tecniche manuali come il linfodrenaggio o la terapia manuale fasciale, elettromedicali come la radiofrequenza per liftare e dare tono alla cute, e integriamo degli esercizi facciali post-seduta e da fare a casa quotidianamente, anche perché in molti casi le rughe sono causate da una eccessiva contrazione dei muscoli del viso. Il merito dei nostri protocolli è la personalizzazione e la voglia che riusciamo a infondere ai nostri pazienti ad auto-trattarsi, praticando a casa una skin care corretta.
Le tecniche da lei utilizzate sono indicate per tutti? Hanno controindicazioni?
I protocolli da noi strutturati, come accennato, sono tutti poco invasivi, in base alle esigenze della paziente e non hanno particolari controindicazioni, se non le classiche legate all’utilizzo degli elettromedicali. Nel caso dei trattamenti donna, per esempio, ci prendiamo cura senza problemi anche di donne in gravidanza, per le quali il percorso prevede trattamenti manuali focalizzati al drenaggio dei liquidi e al benessere della futura mamma. I trattamenti devono sempre far sentire il cliente accolto e coccolato per meglio predisporlo alle metodiche che praticheremo. Tra le tante, a esempio, una che sta riscuotendo grande interesse in questo periodo è il metodo Renata Franc̡a. Si tratta, nello specifico, di uno speciale drenaggio linfatico effettuato solo da personale competente: una tecnica di origine brasiliana, tutta manuale che, grazie a particolari manovre, consente di avere un risultato immediato specie in ambito post-operatorio.

Intervista a cura di Sabrina Ciani