Viviamo in un periodo particolare, in cui grazie al progresso tecnologico è possibile comunicare in pochi secondi con una persona che si trova dall’altra parte del mondo ma, per assurdo, è più complesso incontrare il proprio vicino di casa. Le restrizioni che stanno riguardando un po’ tutto il mondo, ormai da più di un anno, hanno di fatto diradato all’inverosimile le occasioni di socializzazione. Eppure, di contro, le rilevazioni di settore ci dicono che il numero di quanti si recano dal medico estetico o ricorrono a formulazioni home care per migliorare il proprio aspetto esteriore, ha registrato un notevole incremento. Il motivo è semplice e, come spiegato anche su queste pagine, va rintracciato in quel complesso fenomeno psicologico che prende il nome di “dismorfia da webcam”: vedersi continuamente riflessi negli schermi durante le video conferenze, i webinar ma anche i semplici incontri virtuali con cui abbiamo tutti, chi più chi meno, cercato di ridurre le distanze con amici e parenti, ha implicato una maggiore attenzione alla propria immagine. I difetti, quando vi sono, vengono spesso “aumentati” dalla telecamera e di riflesso vengono percepiti come più gravi di quello che realmente appaiono. Ciò si traduce in una maggiore insicurezza ma anche in maggiori aspettative da parte di chi decide di rivolgersi al medico estetico. Migliorare la propria apparenza davanti agli altri, anche se solo attraverso un video, viene considerato importante, per non dire fondamentale, per risolvere uno stato di malessere interiore che fa vivere male. A confermarlo anche i dati emersi da una recente ricerca di mercato globale (promossa da Allergan Aesthetics) che hanno evidenziato come l’86% degli intervistati ritiene importante il modo in cui si appare agli altri per raggiungere una dimensione di equilibrio e positività, mentre l’87% è convinto che esistano soluzioni concrete per ottenere un’immagine migliore di se stessi e di conseguenza migliorare il proprio benessere psicofisico. Non sempre però è semplice per il paziente riuscire a spiegare al medico quali sono i suoi reali obiettivi, specie se questi, appunto, sono investiti di un valore psicologico aggiunto di difficile risoluzione con un semplice trattamento estetico. Di contro, non sempre è facile per il professionista far capire quali siano i risultati realmente ottenibili anche in presenza di strumenti di simulazione tecnologica 3D. Trovare il modo più appropriato per fornire le informazioni e i chiarimenti essenziali al paziente è, anzi, una delle parti più difficili, dal punto di vista umano, della professione.Il medico è chiamato a vestire i panni dell’uomo di scienza, dello psicologo ma anche, spesso, del confidente. Un approccio sicuramente efficace, che tende a semplificare questa fase del lavoro, è quello promosso dall’azienda Allergan Aesthetics che si esplica in due step. Il primo consiste nell’introduzione del concetto di “attributi emozionali” nella fase del consulto. In pratica, il medico è chiamato ad approfondire con il paziente quali emozioni negative nota sul suo volto: un’eccessiva lassità ai lati della bocca, ad esempio, potrebbe tendere le labbra all’ingiù dando una immagine di tristezza che non corrisponde alle emozioni che egli prova, così come alcune rughe attorno agli occhi possono dare al viso un aspetto che denota nervosismo anche se non è vero. Evidenziando, insieme al paziente queste emozioni negative, il medico può arrivare così in modo più semplice a tracciare un piano di trattamento specifico. Un piano che comprenda anche una beauty routine quotidiana e che preveda, per quanto possibile, anche un nuovo approccio alla propria immagine e un più sano stile di vita. Ed è qui che entra in gioco il secondo step. Allergan Aesthetics ha da poco lanciato il progetto di storytelling “Beauty Talks”: brevi video rilasciati sui canali Instagram e Facebook di Allergan Beauty ed Allergan Crio in cui professionisti qualificati, offrono una visione a 360 gradi del mondo del benessere. Attraverso un approccio positivo e consapevole, i vari esperti, si va da un sociologo a uno psicologo e psicoterapeuta, sino a un fotografo di fama internazionale e una biologa nutrizionista, discutono del concetto di bellezza, di cosa vuol dire avere fiducia in se stessi e dell’importanza di stare bene in modo olistico. Un sostegno quanto mai opportuno in un periodo di incertezza come quello che stiamo vivendo ma anche un modo per riaffermare in una fase di rinnovamento importante, i valori propri di un marchio che da sempre ha avuto nella corretta informazione, nella ricerca scientifica e nell’innovazione i capisaldi della propria proposta. Dall’8 maggio 2020, infatti, Allergan è entrata a far parte del Gruppo AbbVie e l’Azienda ha assunto una nuova identità e un nuovo logo divenendo “Allergan Aesthetics” a sottolineare ancora di più quel rapporto privilegiato con il medico estetico, che l’ha portata a investire per tutti i suoi prodotti, solo nel 2019, circa 1.8 miliardi di dollari – senza dimenticare gli impegni nell’ambito della formazione e della collaborazione con la comunità medica a livello globale evidenziati nella creazione dell’Allergan Medical Institute® (AMI), in grado di fornire formazione continua alla classe medica, grazie alla collaborazione di esperti riconosciuti a livello nazionale. Un nuovo inizio per una azienda già presente in 86 paesi, con più di 4000 dipendenti, che sviluppa, produce, e commercializza un portfolio di marchi e prodotti leader nel settore della medicina estetica per il trattamento del viso, del corpo e la cura della pelle.