Calcipotriolo e betametasone per aumentare l’aderenza alla terapia nella psoriasi

Intervista del Dr. Raffaele Soccio al Prof. Giampiero Girolomoni

Durante i lavori dell’87° Congresso Nazionale della SIDeMaST i maggiori esperti si sono confrontati sulle nuove formulazioni topiche per la psoriasi lieve-moderata, una patologia a carattere genetico che colpisce circa 125 milioni di persone nel mondo, di cui quasi 2,5 milioni in Italia. Pur avendo un enorme impatto sulla qualità di vita, i pazienti che ne sono affetti spesso non sono motivati a trattare la patologia e mostrano un basso livello di aderenza. Dal 39 al 73% dei pazienti non utilizza i medicamenti prescritti come raccomandato dal medico. Dati allarmanti, perché il paziente psoriasico entra presto in un circolo vizioso: la mancata aderenza lo rende insoddisfatto dei risultati per cui più è insoddisfatto, più si allontana dalla terapia prescritta. Diversi i fattori responsabili della mancata aderenza alla terapia topica, tra cui la paura di effetti collaterali, mancanza di tempo per farmaci complessi e scarsa gradevolezza cosmetica dei prodotti. Il Prof. Giampiero Giromoloni, ordinario di Dermatologia presso l’Università di Verona, ha presentato il lavoro di 7 tra i maggiori esperti italiani in dermatologia, che hanno revisionato i principali studi clinici internazionali, da cui è emerso che l’associazione calcipotriolo/betametasone in gel (LEO Pharma) è risultata la terapia di prima scelta nella cura della psoriasi di grado lieve-moderato. “I due principi attivi – ha detto Girolomoni – svolgono azione curativa sinergica. Il calcipotriolo, analogo sintetico della vit. D, migliora la differenziazione delle cellule cutanee e ne ripristina il normale funzionamento; il betametasone dipropionato è un cortisonico che riduce eritema, edema, prurito e l’infiltrato infiammatorio, inibisce la migrazione di cellule infiammatorie e il rilascio di citochine. I due principi attivi lavorano a tal punto in sinergia che l’azione irritativa del calcipotriolo viene mitigata dalle proprietà antinfiammatorie del betametasone. Questo nuovo gel si conferma quindi come una potente terapia topica perché oltre alla rapidità d’azione e alla durata dell’efficacia che si mantiene nel tempo, addirittura a un anno dall’inizio della cura – conclude il prof. Girolomoni – l’associazione terapeutica in gel non comporta aumento di incidenza di eventi avversi steroidecorrelati e risulta più pratica e facile nell’applicazione. Il gel infatti ha molteplici qualità che lo rendono gradito ai pazienti: non unge, viene assorbito meglio e velocemente dalla pelle, non macchia i vestiti ed è indolore». Essendo più efficace e meglio accettato, soddisfa quindi il principale obiettivo che si vuole raggiungere: una buona aderenza terapeutica.