L’uso di due lunghezze d’onda consente di ottenere risultati immediati nella risoluzione di difetti e inestetismi palpebrali
Prof. Domeico Piccolo
Prof. Paolo Bonan
Con l’invecchiamento è frequente una parziale riduzione del campo visivo in seguito al calo della palpebra superiore. Tuttavia, molto spesso, i pazienti hanno paura di sottoporsi a un’operazione a livello oculare, soprattutto se per soli fini estetici. Grazie però all’innovazione e alla continua ricerca scientifica nell’ambito della medicina estetica, è stato possibile sviluppare un trattamento altamente tollerabile, veloce e routinario che può rimuovere l’inestetismo e allo stesso tempo conferire un aspetto più rilassato alle regioni orbitali. Parliamo della Blefaroplastica Laser-assistita. Pubblichiamo il contributo di due medici, il Prof. Domenico Piccolo, Dermatologo che opera in Abruzzo all’interno dei Novea Skin Center e il Prof. Paolo Bonan, anch’egli Dermatologo presso la clinica Villa Donatello di Firenze. La prima procedura di questo genere, storicamente, viene fatta risalire al 1980. Purtroppo però, come sanno i professionisti del settore, nonostante l’entusiasmo iniziale, gli effetti collaterali rilevanti come cicatrici provocati da un eccessivo danno termico, hanno sempre favorito l’utilizzo della pratica chirurgica device-free. È stato possibile risolvere questo problema solo nei primi anni ’90 con lo sviluppo di nuovi sistemi laser CO2 ed una linea di accessori dedicati. Inoltre, negli ultimi anni, tutti i potenziali rischi connessi ad un’operazione a livello oculare con laser, come le ustioni e perforazioni corneali, sono diventate molto rare grazie alla grande diffusione di shields metallici che proteggono i bulbi oculari e le loro strutture anatomiche durante la sessione operatoria. A questo va aggiunto che l’innovazione tecnologica ha consentito ai professionisti del settore medico di tagliare e allo stesso tempo coagulare i tessuti con un minimo danno termico ottenendo buonissimi risultati.
La blefaroplastica è a oggi il trattamento più diffuso per risolvere difetti e inestetismi della palpebra e la rimozione dell’eccesso di pelle o grasso intorno agli occhi è possibile sia nella parte superiore che inferiore degli stessi. Con un unico trattamento è possibile favorire il ringiovanimento cutaneo. Ciò è reso possibile dal funzionamento proprio del laser utilizzato per queste procedure, il cui principio base è l’alto assorbimento di acqua contenuta nei tessuti. Il tessuto viene in pratica vaporizzato e quindi rimosso il modo efficace. L’utilizzo del laser CO2 comporta poi una serie di vantaggi rispetto ad altri approcci chirurgici come una facile preparazione operatoria, un minimo decorso post-operatorio dovuto a un’ulteriore cauterizzazione dei vasi sanguigni e la possibilità di eseguire una incisione precisa, tutto con lo stesso dispositivo. Nella pratica clinica, si procede quindi con un taglio preciso e accurato della palpebra e una contemporanea stimolazione del tessuto trattato. Il dispositivo da noi regolarmente utilizzato (DuoGlide by DEKA) è progettato per emettere una lunghezza d’onda tipica dei laser a CO2 in combinazione con una lunghezza d’onda inferiore (1540 nm) in modalità frazionata capace di stimolare la contrazione del tessuto. La sinergia tra queste due lunghezze d’onda permette di aumentare l’effetto termico rispetto all’uso del solo laser CO2, ottenendo una maggiore contrazione del tessuto e quindi avere un ottimo effetto anti-age. Con queste basi, abbiamo voluto verificare l’attività di un innovativo dispositivo a doppia lunghezza d’onda (10600nm e 1540 nm) su pazienti con evidenti inestetismi dell’area perioculare. Sia uomini che donne, sono stati sottoposti a un’unica operazione a livello della palpebra superiore e/o inferiore, risolvendo completamente il difetto cutaneo. In base alla nostra esperienza gli effetti collaterali come ematomi, brutti esiti cicatriziali e minor tenuta della sutura si sono radicalmente ridotti grazie al potere coagulativo dell’incisione con il laser e dopo 4-5 giorni vengono rimossi i punti di sutura ed il modesto gonfiore è quasi totalmente riassorbito. Infatti, utilizzando entrambi i fasci laser, è stato possibile ottenere risultati efficaci tramite basse energie e quindi ciò ha determinato minimi tempi di inattività per i pazienti. In più, si è scientificamente dimostrato che con l’utilizzo della combinazione di due lunghezze d’onda laser, la produzione e il rimodellamento del collagene continuano per diversi mesi dopo il trattamento: un ulteriore punto a favore del laser rispetto al bisturi.