Benessere tra oriente e occidente
del dott. Pierfrancesco.Morganti
Docente di Dermatologia Cosmetologia Applicata, II Università degli Studi di Napoli I.S.C.D Secretary General
Il concetto di benessere risente in maniera diretta dal livello culturale di ogni epoca e paese. Ma abbiamo ancora molto da imparare dai Romani.
Il termine benessere, forse per una brillante strategia di marketing, è ormai entrato a far parte con forza dei nostri discorsi quotidiani: sto bene, quindi sono. Le ragioni che hanno portato al rapido progredire del concetto di benessere non sono difficili da spiegare. Nel mondo moderno il livello di stress ha ormai raggiunto tutte le categorie sociali; gli uomini e le donne ridefiniscono i loro rispettivi ruoli, la pace nel mondo è sempre più una chimera, e il continuo penetrare dei mass media nella nostra vita ha lasciato un segno sul modo di percepire delle persone. Il rovinarsi la salute non è più la condizione che caratterizza solo i manager, ma anche casalinghe e studenti.
Lo stress professionale si accompagna sempre più spesso allo stress da divertimento. Il benessere diviene perciò risposta e metafora di quel qualcosa in più che la moderna società si aspetta dalla vita. Si dedica sempre più tempo al proprio aspetto esteriore e ci si chiede ancora più spesso: come ci sentiamo? Stiamo andando nella direzione giusta?
L’aspetto narcisistico della nostra cultura diventa sempre più prevalente. Quali sono dunque gli ingredienti del benessere? Un intenso desiderio di le coccole, di gentilezza e di cultura. Le coccole sono al centro della gentilezza, la cultura è alla base del rispetto per noi stessi e per gli altri. Il benessere inizia con il legittimare l’edonistico desiderio di coccole unito al desiderio dell’auto-rispetto e delle attenzioni alle proprie necessità. Di qui il desiderio impellente di armonia legato a un aumento della percezione sensoriale.
Si spiega così il boom internazionale del Feng Shui e del Taiji Quan cinese, che fa comprendere l’importanza che viene data al benessere, con il quale si cerca di migliorare e armonizzare il rapporto con l’ambiente. Infatti, l’esperienza maturata in secoli di pratica conferisce al Taiji Quan un’importanza notevole nel salvaguardare la salute e prevenire le malattie, tanto che il mondo cinese inserisce questi esercizi nelle terapie e nella prevenzione sanitaria. Il lento movimento di tutti i muscoli in sintonia con la respirazione producono effetti positivi sul sistema nervoso, sugli apparati cardiovascolare, respiratorio, osteoarticolare, digerente e sul metabolismo basale. Così è aumentata la consapevolezza nella percezione dei colori, delle sfumature e degli odori e dell’ambiente che ci circonda. La bellezza in tutte le sue forme è diventata un must produttivo che ha invaso il mondo del lavoro. Fino a oggi, l’attrazione dell’uomo era legata e dipendeva in maggior misura dalla solidità economica più che dall’aspetto fisico della persona. Ora i professionisti con un alto grado di preparazione sono sempre più legati alla propria apparenza e al look.
Da qui il sorgere anche dello stress da bellezza che ha portato a un notevole incremento di forme patologiche, quali anoressia e bulimia, perché troppe persone sono cronicamente insoddisfatte del loro apparire. E questo, secondo il Prof. Xing.Huo Gao dell’Università di Shenyang, Cina, non succede solo in Occidente. La bellezza nel benessere non dovrebbe equivalere a conformarsi a un ideale prestabilito, ma vivere in armonia con se stessi. Il benessere ha poi assunto il significato di rimanere più a lungo giovani. Si è passati dal concetto di assenza di malattia, proprio degli anni ’80, a quello di prevenzione attuato negli anni ’90, al vero e proprio star bene, pilastro del terzo millennio. E proprio il Benessere è stato il leit motiv del 7° Congresso Internazionale della International Society of Cosmetic Dermatology (I.S.C.D) tenutosi a Roma dal 4 al 6 novembre scorso presso il complesso monumentale del S. Spirito. Organizzato dalla ISCD e dall’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, questo importante evento culturale ha visto la partecipazione di circa 100 relatori e 300 studiosi provenienti da molti Paesi sia Occidentali che Orientali. In una società sempre più frettolosa e con una vita media sempre più lunga, nessuno vuole più invecchiare e tutti vogliono apparire belli e in forma. Quale luogo migliore delle SPA (Salus Per Aquam) per dedicare più tempo al proprio corpo e realizzare questi sogni? Alle SPA è stata dedicata una intera sessione del Congresso. Ma cosa sono le SPA? Può sembrare superfluo ricordare che sono luoghi dove, con trattamenti del corpo effettuati con prodotti cosmetici selezionati, diversi massaggi, e utilizzando l’acqua in modo sapiente, ci si propone di raggiungere il benessere generale, attraverso l’equilibrio e l’armonia della linea. Per una SPA di successo è necessaria però la presenza di personale che abbia un’appropriata conoscenza delle esigenze della cute e dell’intero organismo, oltre a possedere esperienza e capacità professionali.
Questo è quanto scaturito dalle relazioni del Prof. Xing-Hua Gao e delle estetiste Sig.ra Tan Lee Chin, proveniente dalla Malacca, e dell’italiana Elena Pacilio. Le SPA di origine asiatica si sono sviluppate in California alla fine degli anni ’60 per estendersi poi su quasi tutto il territorio americano. A similitudine di quanto avveniva nelle terme romane, in questi luoghi, uomini e donne, vanno ora per sottoporsi a trattamenti, ma anche per meditare e rilassarsi, per recuperare un equilibrio psicofisico. Ma nelle moderne SPA c’è un adeguato grado di cultura del benessere? Gli antichi romani nelle famose terme di Caracalla avevano allestito un’attrezzata biblioteca dove si poteva accedere dopo aver trascorso qualche ora nel calidarium, nel tepidarium, nel frigidarium e nelle annesse palestre. Mens sana in corpore sano era lo slogan dei nostri progenitori. Non erano ancora conosciuti i benefici effetti della dieta mediterranea, ma si consumavano verdure e frutta in gran quantità e il vino veniva addolcito con il miele, ricco di vitamine e preziosi minerali. Proprio il benessere nella cultura è stato il messaggio finale dell’importante evento di cui abbiamo parlato. Per dimostrare a tutti i partecipanti come lo star bene sia legato alla cura del proprio aspetto, al vivere una vita all’aria aperta e alle fondamentali regole della sana alimentazione. Il Congresso si è chiuso con parole di plauso rivolte a relatori e ai partecipanti che, con i loro efficaci contributi scientifici, hanno saputo porre in evidenza i grandi progressi raggiunti negli ultimi anni nel comparto dei dermocosmetici, degli integratori alimentari e delle nuove metodologie utilizzate nella chirurgia plastica.