Il benessere viene dalla luce

di Nicole Salvoni

La fantascienza è il genere letterario che per eccellenza ha la caratteristica di “disegnare” scenari futuri, spesso post apocalittici, facendo leva sulle paure insite nell’uomo e sul suo bisogno inconscio di essere spaventato. Uno dei futuri più spesso ipotizzati dagli scrittori di tutto il mondo, è una terra in cui a causa di qualche conflitto apocalittico, il sole abbia cessato di svolgere la sua funzione e l’umanità sia costretta a una tenebra perpetua. Una visione che definire catastrofica è poco, visto che il sole e la luce sono assolutamente necessarie alla nostra sopravvivenza. Una evidenza ci viene dalle statistiche sul numero di suicidi che ogni anno vengono compiuti nel mondo: è un dato di fatto che per quanto un paese sia sviluppato ed economicamente forte, laddove c’è una minore esposizione alla luce solare aumenta proporzionalmente il numero di coloro che decidono di togliersi la vita. La luce è il nutrimento della nostra sanità mentale, della nostra felicità e anche del nostro vigore fisico. Trattamenti laserDa essa, come ipotizzato migliaia di anni fa in tutte le culture del mondo, traiamo la forza e la predisposizione positiva alla vita. “Spegnere” la luce, equivale viceversa a privarci della nostra fonte di benessere. La luce, veicolata attraverso lampade di intensità diverse e in bande di lunghezza variabile è del resto anche oggi un cardine dei trattamenti dermatologici ed estetici. Luce Pulsata, Elioterapia, Fotobiomodulazione non sono che alcuni esempi di terapie che ne sfruttano le capacità rigenerative e curative. Di fronte a tante possibilità la scelta dell’una o dell’altra dipende esclusivamente dal tipo di problematica su cui si vuole intervenire. Sarebbe errato infatti pensare che la luce utilizzata sia sempre la stessa. Anche se a occhio umano spesso non siamo in grado di percepirne le differenze, sappiamo che a seconda della banda di emissione utilizzata essa muta di colore e soprattutto cambiano le sue proprietà fisiche e curative. Per rendere più facile il concetto, prendiamo come esempio la considerazione per cui la luce fa bene alla pelle e aiuta a guarire dall’acne. È per questo motivo che moltissimi ragazzi ogni anno si espongono al sole o alle lampade abbronzanti per tentare di risolvere i loro problemi di brufoli. Ebbene la luce solare se nel breve ha degli effetti benefici, a lungo disidrata la cute e può essere quindi controproducente. La ricerca ci dice che per questa patologia la più indicata sarebbe la cosiddetta “luce blu”, ovvero che ha range di lunghezza d’onda tra i 407- 420 nm, in quanto l’unica che riesce a coprire tutto lo spettro di assorbimento delle porfirine prodotte dal Propionibacterium acne. Una volta esposte alla luce visibile, queste diventano infatti chimicamente attive e raggiungono uno stato eccitato che si traduce nella formazione di una molecola di ossigeno. Quest’ultima si lega a sua volta alle membrane cellulari e distrugge il P. acnes e le cellule della ghiandola sebacea che causa l’ipersecrezione. Insomma, che ben venga la luce purché sia quella giusta.