di Paola Marchi
Possono comparire in qualsiasi fase della vita ma sono un vero incubo nei primi mesi della gravidanza
Con le adeguate cure farmaco-cosmetiche è possibile attenuare la visibilita’ di smagliature recenti. Ma che fare se la stria è di vecchia data e si desidera una soluzione radicale? La risposta potrebbe venire dalla chirurgia estetica e, per capire in che modo, l’abbiamo chiesto al nostro consulente, il dott. Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova, pregandolo di aiutarci a capire, in primo luogo come si formano quelle che clinicamente vengono definite atrofie dermo epidermiche a strie. “Le smagliature sono piccole lesioni di carattere estetico che compaiono quando la pelle non è sufficientemente elastica, e si presentano come aree infossate, generalmente rettilinee, di tessuto atrofico, parallele tra loro e perpendicolari al senso di trazione della cute. Si tratta di vere le proprie cicatrici – ci spiega il dott. Pallaoro – create da ferite del collagene contenuto nel derma medio e profondo. La causa è sempre una insufficiente elasticita’ del derma. Le fibre di collagene, costituite cioè dalla sostanza che da’ alla pelle elasticita’ e la rende compatta, vengono lesionate e i margini tendono ad allontanarsi. La prima conseguenza è un assottigliamento della pelle superficiale, che noi medici chiamiamo, striae rubrae. In questa fase le lesioni della cute appaiono rosse o violacee a causa dell’irrorazione sanguigna della parte. In un secondo tempo – continua il dottor Pallaoro – il tessuto smagliato diventa atrofico sia nella componente epidermica che dermica. Si forma quindi una lieve depressione della cute che si infossa in corrispondenza del cedimento. Si formano così le smagliature bianche (striae distensae): una sorta di crepa nella struttura della pelle”. Le zone più colpite sono la pancia e i fianchi dove si localizzano in seguito a un rapido sbalzo di peso o alla gravidanza. Per prevenirle vanno bene creme specifiche e una sana alimentazione. Sui glutei e sulle cosce le smagliature compaiono per lo più in persone cha fanno vita sedentaria o che, al contrario, praticano intensamente lo sport. Responsabile di queste strie sono inoltre i pantaloni troppo stretti e il normale processo di crescita durante l’adolescenza. Altro luogo di lezione è il seno, specie se grande, o andato incontro a svuotamento o a rilassamento. Altra zona particolarmente a rischio di smagliature, è l’interno delle braccia, anche per la facile tendenza al rilassamento cutaneo in seguito a un aumento di peso o all’età. Ma chi sono i bersagli preferiti dalle smagliature? “Donne dai 15 ai 30 anni di razza caucasica – riprende il chirurgo – le strie cominciano a comparire con lo sviluppo e si intensificano a causa di sbalzi di peso e con la gravidanza”. Secondo importanti studi, a esserne soggette sembra sia quasi il 90% delle donne bianche: un fatto che porta a supporre un fattore genetico come causa scatenante. Gli ormoni, poi, giocano un ruolo importante nella comparsa di questi antiestetici solchi. Tra le situazioni più a rischio troviamo infatti la puberta’, ma anche la gravidanza (causa del 50% dei casi dal V mese di gestazione), così come le brusche variazioni del pannicolo adiposo, dovute a rapidi sbalzi di peso. Anche alcuni comportamenti scorretti favoriscono la comparsa delle smagliature, per esempio: un abbigliamento stretto, o un’attivita’ fisica troppo intensa, così come lo stress o l’azione di alcuni farmaci, in primo luogo contraccettivi orali e cortisonici per via orale o locale. Le estetiste sanno che il trattamento cosmetico della stria, in quanto indelebile è finalizzato solo a renderle meno visibili, ma non certo ad eliminarle. Eppure, per quanto positivi possano essere gli esiti di queste cure estetiche, nessuna di esse possa definirsi veramente risolutiva. Oggi una risposta nuova può arrivare invece dalla chirurgia estetica e in particolare proprio da un intervento microchirurgico messo a punto dal dottor Carlo Alberto Pallaoro che così ce lo racconta: “La procedura microchirurgica a mezzo Trilix si basa su una serie di microasportazioni, in anestesia locale infiltrativa, realizzate nell’arco di due o tre sedute. Il drill microchirurgico, dotato di quattro distensori cutanei, ha il puntale cavo calibrato per l’asportazione di una millemetrica porzione di tessuto della smagliatura, del diametro di appena un millimetro. Il tessuto delle smagliature è atrofico e non sono presenti annessi cutanei come bulbi piliferi e ghiandole sudoripare. Grazie a queste multiple microasportazioni, le smagliature possono essere trattate senza attivare un importante processo di cicatrizzazione. Le dimensioni delle tessere cutanee asportate sono sufficientemente ridotte proprio per non lasciare una inestetica cicatrice e sono sufficientemente ampie da consentire di trattare con efficacia la stria. Al termine della prima seduta, niente suture ma la semplice applicazione di un cerotto chirurgico. Nell’arco di 15/20 giorni, la zona trattata guarisce normalmente e la smagliatura iniziale risulta ridotta di circa un terzo. Con la seconda seduta, si procede con la microchirurgia, asportando ulteriormente micro porzioni di derma lesionato. Nel caso di smagliature estese, può essere necessario il ricorso a una terza seduta. Per le zone più visibili, potra’ essere consigliabile una seduta di peeling laser Co2 pulsato, in modo da rinnovare la superficie cutanea e rendere maggiormente levigata la grana della pelle. A guarigione avvenuta, dopo 15-20 giorni dall’ultima seduta, la smagliatura iniziale appare ridotta di circa i due terzi e rimane solo una impercettibile traccia. L’asportazione delle smagliature può avvenire su qualsiasi parte del corpo ma solo nel caso in cui sussistano due condizioni: in primo luogo la pelle del soggetto non deve avere la tendenza a una cicatrizzazione anomala di tipo ipertrofico/cheloideo – conclude il dottor Pallaoro – in caso contrario le microasportazioni lascerebbero necessariamente sgradite tracce. Il secondo requisito fondamentale è che la superficie cutanea dove si andra’ ad agire non sia completamente danneggiata, cioè la smagliatura deve essere circondata da tessuto cutaneo in buone condizioni”.